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Rivista n. 54, dicembre 2023

Editoriale: Reset

Articoli: La rivoluzione anti-entropica
La guerra è già mondiale

Rassegna: Polarizzazione sociale in Francia
Il picco immobiliare cinese

Terra di confine: Macchine che addestrano sè stesse

Recensione: Tendenza #antiwork

Appuntamenti

16/17

Mar

93° incontro redazionale
Temi: Corpo biologico e corpo sociale - L'intelligenza al tempo dei Big Data - Sui recenti colpi di Stato in Africa >>>

16/17

Dic

92° incontro redazionale
Temi: Determinismo e cibernetica - Conflitto israelo-palestinese - Controrivoluzione in Germania, parte II >>>

23/24

Set

91° incontro redazionale
Temi: Rovesciamento della prassi e concezione unitaria dell'universo - Le cause e le forme del tracollo >>>

17/18

Giu

90° incontro redazionale
Temi: Sulla spontaneità operaia oggi - Verso un mondo senza lavoro e senza Stato - Prospettiva di lavoro >>>

Un volantino contestato

[…] In una parola, io non vi trovo la prospettiva rivoluzionaria marxista. Trovo particolarmente stupefacente che la parola stessa di "comunismo" non figuri sotto alcuna forma nel testo, che l'espressione "classe operaia" sia assente, che i "sinonimi" di classe operaia non siano mai in posizione di "soggetto" dell'azione. Trovo particolarmente stupefacente che il gruppo, partito o movimento politico, autore del volantino, non sia chiaramente identificato. Tutto questo è dovuto al caso? E' il risultato di considerazioni di principio? Si tratta di una tattica? Credo che sia mio dovere porvi queste domande e vostro dovere rispondere. Noi e tutti abbiamo da guardarci. Il vostro volantino dimostra che è diventato estremamente difficile parlare della classe rivoluzionaria oggi, tenere un discorso marxista. Spero che nessuno tra di voi ne tragga la conclusione che noi vi dobbiamo rinunciare quando ci rivolgiamo al "grande pubblico". E tuttavia questa è la disastrosa impressione che se ne trae. […]

 

Noi partecipiamo alle manifestazioni sindacali per quello che sono e non pretendiamo, dato i rapporti esistenti, che siano quello che non possono essere. Perciò, oltre a presentare noi stessi per quello che siamo e non per quello che ci piacerebbe essere, non riteniamo obbligatorio riportare in ogni volantino la "prospettiva rivoluzionaria". Quella di macinare eternamente frasi fatte e luoghi comuni è un'abitudine molto diffusa che non condividiamo. Noi non abbiamo affatto il "dovere" (concetto morale) di rispondere: ogni nostra risposta soggiace ad una regola elementare, secondo la quale chi ci scrive entra in relazione con noi per qualche reale esigenza; chi sollecita risposte fa parte del nostro lavoro finché non dimostra di volere solo un "dibattito", cosa che ovviamente non c'interessa. In questo senso noi non ci rivolgiamo mai a un "grande pubblico", cerchiamo semplicemente dei militanti con cui lavorare. Del resto non troviamo per nulla "difficile" parlare della classe rivoluzionaria per quello che è oggi realmente e non per come è raffigurata nei desideri di molti. Tutta la tua lunga e concitata lettera dimostra quanto sia difficile il cammino per ottenere quei "nervi immobili" e quella "pelle da rinoceronte" indispensabili, come diceva un nostro vecchio compagno, al lavoro rivoluzionario.

(Doppia direzione pubblicata sulla rivista n° 0 - maggio 2000.)

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  • L'anno del diagramma

    La teleriunione di martedì sera, connessi 15 compagni, è iniziata commentando i fatti salienti degli ultimi giorni, cercando di inquadrarli alla luce della dottrina del succedersi dei modi di produzione.

    Prima di entrare nel particolare è doverosa una premessa teorica di carattere anti-immediatista: nella rappresentazione della società capitalista su un piano cartesiano, ciò che ci interessa non è tanto il singolo punto quanto la curva generale, consapevoli del fatto che tale diagramma non sarebbe possibile senza quel punto significativo che si muove sulla curva e che rappresenta la cosiddetta attualità. La dinamica degli accadimenti ci serve essenzialmente per comprendere cosa accadrà in futuro. Il presente non esiste, tutto è in continuo divenire. Anche il capitalismo ha una freccia nel tempo e i dati che raccogliamo, inseriti nel nostro modello, ci servono per fare previsioni, per registrare la temperatura sociale. La distruzione di un ponte o un bombardamento di una città ci dicono poco se vengono analizzati come fatti a sé, disgiunti dall'insieme di relazioni che li hanno scatenati. Dal punto di vista della teoria marxista, lo sciame di eventi che si sta manifestando sul pianeta, dalla siccità ai gasdotti sabotati, dalla guerra alla pandemia, dimostra che le forze catastrofiche stanno subendo un'accelerazione.

    In una visione dinamica dei processi storici, come piaceva dire a Bordiga, a noi interessa la cinematografia di un avvenimento, non la fotografia.

    Nel racconto L'anno del diagramma dello scrittore di fantascienza Robert Heinlein, un patito della statistica raccoglie dati insoliti sulla natura e sul comportamento umano, e li organizza in un modello formale che porta deterministicamente ad un esito catastrofico. Il tipo di spiegazione che Heinlein forniva a proposito dei grandi avvenimenti attesi dal protagonista del racconto è significativo: egli non badava né all'economia né alla politica ma collezionava i dati grezzi che formavano degli aggregati trattabili in modo statistico. Pochi fenomeni presi a uno a uno sembravano fatti di pura follia, ma presi tutti insieme dimostravano la marcia collettiva verso una catastrofe sociale.

  • Anniversari

    La teleconferenza di martedì 9 luglio, a cui hanno partecipato 11 compagni, ha avuto come tema principale il ricorso di alcuni anniversari.

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    La teleconferenza di martedì sera, presenti 12 compagni, è iniziata dalla lettura di un passo dall'articolo "In senso lato e in senso stretto":

    "Può esservi teoricamente una rete senza legami forti, ma una rete senza legami deboli è impensabile. Per usare la terminologia di Lenin, il partito in senso stretto è una rete a legami forti; con lo sviluppo dei legami deboli verso la classe abbiamo il partito in senso lato."

    Attraverso i siti, la corrispondenza, i social network, riceviamo riscontri positivi al lavoro che da anni portiamo avanti e più in generale notiamo un certo interesse nei confronti della Sinistra Comunista "italiana". Tale "attenzione" è probabilmente dovuta all'aggravarsi della crisi da una parte, e dall'altra al farsi sempre più evidente delle anticipazioni di organizzazione comunistica futura. Grazie alla Rete, il patrimonio storico della corrente cui facciamo riferimento si apre al mondo e si universalizza.

Materiale ricevuto

Lavori in corso

Doppia direzione

  • Una nuova teoria della popolazione?
    Voi avete detto [il lettore si riferisce a una conferenza, ma l'abbiamo anche scritto. N.d.R.] che l'aumento della composizione organica…
  • Primitivismo
    Ho letto l'articolo sull'uomo-industria (n. 19 della rivista), che peraltro mi è piaciuto molto, e sono rimasto colpito dalla determinazione…

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