Esprimo il mio compiacimento per l’uscita di "n+1" e prendo l’occasione per alcune osservazioni. A pag. 15 leggo: "se tutto funzionasse come all’interno di una fabbrica non ci sarebbe più capitalismo". A pag. 41 leggo: "l’intero sistema della produzione capitalistica sarebbe già utilizzabile così com’è con … la mancanza al suo interno delle categorie di valore (il prodotto diventa merce solo quando lascia il ciclo produttivo ed arriva sul mercato)".
Questo discorso mi sembra scorretto. In Marx si legge chiaramente che il processo di valorizzazione ha luogo nella sfera della produzione, cioè in fabbrica, ed è là che dev’essere erogato il tempo di lavoro socialmente necessario.
Editoriale: Reset
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Libertà
Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.
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