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La teleriunione di martedì sera, connessi 17 compagni, è iniziata con una relazione sulla manifestazione del 19 ottobre a Roma, pubblicizzata con lo slogan "Una sola grande opera: casa e reddito per tutti". La capillare organizzazione poliziesca e l'azione preventiva svolta nei giorni precedenti sono il primo elemento su cui riflettere: già due giorni prima le auto parcheggiate nelle strade che sarebbero state percorse dal corteo sono state rimosse, i tombini sigillati e i cestini dei rifiuti chiusi. Il giorno della manifestazione, la polizia, presente in modo massiccio sia in divisa che in borghese, ha perquisito i pullman dei manifestanti in arrivo dalle altre città. La paura di eventuali danni ha portato alla chiusura di tutti i negozi per diversi chilometri intorno al perimetro del corteo. La manifestazione è stata aperta dal nutrito spezzone degli occupanti delle case, pieno di immigrati, bambini e famiglie. I No Tav, presenti con una delegazione di una cinquantina di militanti, hanno sfilato insieme ai No Muos siciliani. C'era anche lo striscione della logistica con una delegazione di facchini da Bologna e una ventina di lavoratori di Roma.

La teleriunione di martedì sera, a cui hanno partecipato 10 compagni, è iniziata con il commento di Quello che vuole la tecnologia, il nuovo libro di Kevin Kelly, ed in particolare del capitolo sul mutualismo. Nel testo l'autore afferma che buona parte delle specie dipende da altre specie per poter vivere; sulla Terra si verificano estesi fenomeni di parassitismo e più in generale di vita condivisa, tra cui, per citarne uno, la simbiosi: ne è esempio famoso quello del connubio tra alga e fungo da cui nasce il lichene.

La co-evoluzione si può spiegare così: 1) ogni forma di vita dipende da altre forme di vita; 2) via via che la natura evolve diventiamo sempre più dipendenti da altre specie; 3) via via che la vita evolve aumenta il grado di complessità degli aggregati sociali.

L'evoluzione biologica risponde a leggi fisiche e quindi è determinata, proprio come lo sviluppo della tecnologia intesa come estensione del corpo sociale. La specie umana ha sviluppato un'enorme capacità di socializzazione con relativa capacità di rovesciare la prassi e di progettare il futuro. La nostra vita è interessata da tutti e tre i livelli sopra elencati, la simbiosi che ne deriva ha dato vita ad un vero e proprio cervello sociale, il "technium", che rappresenta l'integrazione tra il regno del "nato" e quello del "prodotto".

Pubblicato in Teleriunioni agosto 2013

Rivista n°54, dicembre 2023

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Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

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