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La teleconferenza di martedì sera, a cui hanno partecipato 21 compagni, è iniziata commentando le ultime notizie in merito alla complicata situazione politica italiana. Fallito il tentativo del presidente della Camera, Roberto Fico, per un'intesa tra le varie componenti sul governo Conte, la palla è tornata nelle mani del presidente della Repubblica che ha annunciato un colloquio al Colle con Mario Draghi in vista di un suo incarico per la formazione del nuovo governo.

Matteo Renzi ha spiegato via Twitter i motivi che lo hanno portato a far saltare il tavolo della maggioranza per arrivare al Conte Ter: "Bonafede, Mes, Scuola, Arcuri, vaccini, Alta Velocità, Anpal, reddito di cittadinanza. Su questo abbiamo registrato la rottura, non su altro. Prendiamo atto dei Niet dei colleghi della ex maggioranza. Ringraziamo il presidente Fico e ci affidiamo alla saggezza del Capo dello Stato."

Reti di interessi interne alla borghesia italiana ed europea hanno messo in campo tutta la loro influenza per giungere a questo risultato. Oggetto del contendere: Recovery plan, ovvero come spendere i circa 220 miliardi di euro (12% del PIL italiano) in arrivo dall'Ue. Evidentemente, il problema della ripartizione del valore diventa di difficile soluzione quando a mancare è il valore prodotto. Secondo i dati ufficiali il PIL del Belpaese nel 2020 chiuderà con un meno 8.8%. Fanno impressione anche le cifre sulla disoccupazione (Istat: 400mila i posti di lavoro persi nel 2020), soprattutto quella femminile, senza contare che a breve ci sarà lo sblocco dei licenziamenti.

La teleconferenza di martedì sera, presenti 14 compagni, è iniziata commentando la situazione politica italiana a pochi mesi dalle elezioni e l'ipotesi di un'eventuale formazione di un governo tecnico qualora il risultato delle urne non permettesse la costituzione di una maggioranza politica. A tal proposito, Curzio Maltese, su Il Venerdì di Repubblica del 12 gennaio, fa il nome di Mario Draghi come prossimo salvatore della patria ("E super Mario l'Italia salvò").

La maggior parte degli analisti politici concorda sul fatto che le consultazioni di marzo vedranno sia un forte tasso di astensione, soprattutto tra i giovani, sia un risultato elettorale complicato. Il commissario agli Affari economici della Ue Pierre Moscovici, in conferenza stampa a Parigi, ha dichiarato:

"L'Italia si prepara ad elezioni il cui esito è quanto mai indeciso. Quale maggioranza uscirà dal voto? Quale programma, quale impegno europeo? In un contesto in cui la situazione economica dell'Italia non è certamente la migliore al livello europeo, felice chi potrà dirlo."

La teleconferenza di martedì sera, a cui si sono collegati 15 compagni, ha preso le mosse dalla notizia dell'approvazione in via definitiva del decreto che introduce il reddito di inclusione in Italia.

Se ne discute da tempo: che siano di cittadinanza, di povertà o, come in questo caso, di inclusione, le forme di sostegno al reddito dei più poveri stanno diventando un'impellenza. La misura varata dal governo italiano entrerà in vigore dal 1° gennaio 2018 e prevede un assegno mensile tra i 190 e i 485 euro, a seconda che venga erogato ad un unico individuo o ad una famiglia con 5 o più componenti. Chi vorrà ottenere il sussidio dovrà sottoscrivere "un 'progetto personalizzato' volto al superamento della condizione di povertà" e partecipare a corsi di formazione e di reinserimento nel mondo del lavoro, pena la perdita dell'assegno.

Pubblicato in Teleriunioni agosto 2017

La teleconferenza di martedì sera, a cui hanno partecipato 17 compagni, è iniziata dal commento di una notizia dal settore energetico.

Il presidente Obama ha posto il veto sull'oleodotto Keystone, 1900 km di tubazioni per trasportare bitume canadese fino alle raffinerie del Golfo del Messico. Il Canada possiede grossi giacimenti a cielo aperto di sabbie bituminose; il petrolio (pesante) che ne viene estratto è lavorato attraverso speciali e costosi processi che richiedono elevati quantitativi di acqua e energia, alzandone perciò il prezzo. E' plausibile che l'opposizione di Obama al progetto nasca dal ritenere poco conveniente, visto il trend petrolifero in corso, la costruzione di un impianto di trasporto per una risorsa che non rende. Comunque, se in futuro il prezzo del greggio dovesse risalire, c'è da scommettere che le lobbies del petrolio avranno la meglio e il Keystone si farà.

Intanto negli USA continua l'estrazione dello shale oil, il petrolio di buona qualità che si ricava dal fracking. Anche questa variante però comporta l'impiego di molta energia.

Pubblicato in Teleriunioni marzo 2015

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