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  • Venerdì, 31 Gennaio 2020

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  • Resoconto teleriunione  28 gennaio 2020

Mix esplosivo

La teleconferenza di martedì sera, a cui si sono collegati 12 compagni, ha preso le mosse dalla notizia secondo cui un'azienda canadese, la BlueDot, avrebbe previsto la diffusione del coronavirus con una settimana d'anticipo rispetto all'allarme lanciato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, grazie all'intelligenza artificiale.

Nel nostro articolo "Big Data a tutto spiano" abbiamo visto come le tecniche utilizzate per raccogliere e processare dati sono importanti sia per il commercio che per gli Stati. La Cina, in particolare, sta sviluppando da anni un sistema integrato composto da più di 500 milioni di telecamere sparse in tutto il paese per tenere sotto controllo la popolazione. Quando si parla di Big Data si deve tener presente che le enormi banche dati in mano a governi e aziende, oltre a trattare informazioni reperibili sul Web, tracciano profili individuali attraverso il riconoscimento facciale e vocale, utilizzando anche i dispositivi distribuiti in supermercati, banche, negozi, ecc., per mappare preferenze, orari, abitudini e via dicendo. Questi data base non sono condivisi ma privati, e le informazioni raccolte spesso vengono vendute e in alcuni casi rubate.

La struttura produttiva, tecnologica e scientifica della presente società è molto più avanti rispetto alla sovrastruttura politica. La scimmia nuda di cui parla lo scienziato Desmond Morris ha a disposizione strumenti tecnici potentissimi, ma resta un primate, un animale che socialmente si comporta non molto diversamente dai suoi antenati scimmioni. Per questo motivo la potenza produttiva può provocare disastri e catastrofi di ampie dimensioni. I dati raccolti in Rete si autorganizzano e somigliano molto al modo di essere dell'intelligenza biologica: è l'uomo, che è parte della natura, ad aver prodotto questi sistemi, proiettando fuori dal corpo organico determinate capacità, come quelle delle reti neurali. Oggi, grazie all'uso dei Big Data e degli algoritmi, si possono prevedere lo sviluppo di una guerra, le sommosse sociali o i risultati di un'elezione politica. Nell'Imperialismo Lenin afferma che "i rapporti di economia e di proprietà privata formano un involucro che non corrisponde più al suo contenuto". Detto in altri termini: lo sviluppo del cervello sociale cozza contro le configurazioni sociali borghesi, proprietarie e nazionali.

Su Repubblica è apparso un articolo intitolato "Al mondo siamo 7.7 miliardi di persone e produciamo cibo per nutrirne solo 3.4 in modo sostenibile": lasciando da parte le ondate di malthusianesimo ricorrente e tenace, possiamo affermare che è vero che il capitalismo ha grandi difficoltà a razionalizzare le tecniche agricole, anche perché una vera razionalizzazione significherebbe la progettazione e la realizzazione di un piano metabolico di specie a livello mondiale, con l'abbandono delle categorie di valore e il passaggio ad una contabilità in quantità fisiche (Kg, joule, ecc.).

Già oggi esistono organismi che studiano e tengono sotto controllo l'evoluzione delle malattie, come l'Organizzazione Mondiale della Sanità, struttura sovranazionale dotata di potere, e altre simili, ad esempio il Fondo Monetario Internazionale per l'economia o, nel campo del commercio internazionale, la World Trade Organization. L'OMS non lavora per interessi specifici nazionali, semmai per quelli generali della borghesia. Ovviamente, i suoi funzionari, al pari di quelli degli altri organismi internazionali, sono pagati con un prelievo del valore prodotto a livello sociale.

In "Proprietà e Capitale" (1948) sono riportati alcuni esempi di attività umane non mercantili e illimitate (come il lavoro svolto dai pompieri). Il capitalismo al suo apice anticipa già nel suo seno attività sociali senza conto economico, "anzi, le più vaste e moderne esigenze della vita collettiva possono essere soddisfatte soltanto uscendo dai criteri mercantili e tornacontistici".

Un virus è un'agente patogeno parassita, in quanto si replica esclusivamente all'interno delle cellule di altri organismi. Essendo una catena molecolare molto semplice, non viene aggredita dagli antibiotici. Al contrario i vaccini sono informazione per l'organismo, il quale impara a riconoscere il "nemico" e allena il sistema immunitario a combatterlo. Il ministro della Sanità della Cina, Ma Xiaowei, ha affermato che la capacità di diffusione del coronavirus sembra diventare più forte e che non sono ancora chiari i rischi della sua mutazione.

Nei casi peggiori, i virus possono trasmettersi da uomo a uomo e provocare una pandemia. Al momento, i morti per il coronavirus sarebbero circa 150 (3 morti ogni 100 infettati), ma le proiezioni sulla sua diffusione mostrano un picco verso marzo-aprile di quest'anno. Le megalopoli sono incubatori eccezionali di calamità. Wuhan ha 12 milioni di abitanti, e diversi casi sono stati registrati anche a Shanghai e Pechino. La società capitalistica per sua natura alimenta l'economia dei rimedi, siano essi medicinali o paccottiglia omeopatica, mentre aborre la prevenzione, pur avendo conoscenza delle situazioni materiali che determinano l'esplosione di agenti patogeni e malattie. Da una parte esiste una capillare raccolta di dati in grado di aggregarsi e dare delle indicazioni sul futuro dell'umanità, dall'altra sussiste l'impossibilità, dati gli attuali rapporti sociali, di adottare soluzioni che prevengano determinati scenari. Tra i fattori alla base delle epidemie ci sono, sicuramente, la densità delle popolazioni e il fatto che queste sono a contatto con grandi concentrazioni di animali. Oggi, a livello mondiale, negli allevamenti ci sono circa un miliardo di suini, più di un miliardo di bovini, due miliardi e mezzo di ovini e caprini e oltre venti miliardi di polli e galline. La smania produttivistica, il capitalistico vulcano della produzione, si scontra con i limiti fisici del pianeta Terra. I capannoni degli allevamenti occupano terreno che potrebbe essere coltivato, quindi per risparmiare spazio in orizzontale, gli allevamenti si sviluppano in verticale. Proprio in Cina stanno nascendo metropoli suine, allevamenti-grattacielo in grado di produrre, ognuno, 800.000 capi all'anno. Ci vuole poco a capire che non si tratta di un problema morale, di ecologismo di maniera o di diritti degli animali: l'umanità è fuori controllo, è necessario ricondurla a una dimensione umana.

La crisi degli ecosistemi, i cambiamenti climatici, i virus e le conseguenti ricadute economiche in una situazione mondiale già compromessa rappresentano un mix esplosivo. Aurelio Peccei, fondatore del Club di Roma, nel libro La qualità umana (1976) affermava che il capitalismo non si trova di fronte ad una serie di problemi, ma ad un'unica problematica globale che non può essere affrontata in maniera scoordinata ma solo con un piano/governo mondiale:

"Il presente ordine – o, piuttosto disordine – politico non è al passo, né a livello nazionale né a quello internazionale, con le esigenze di una società sempre più tecnologica, sempre più integrata, e sempre più globale."

Il cordone sanitario intorno a Wuhan e alla provincia dello Hubei riguarda 43 milioni di persone; in pratica è come se tutta la popolazione del Canada fosse in quarantena. Oltre a quest'area, è stata chiusa parte della Grande Muraglia e la Disneyland cinese, mentre diversi collegamenti aerei da e per la Cina sono stati sospesi. Ovviamente tali provvedimenti hanno pesanti costi economici. Alcuni esperti, valutando l'impatto del coronavirus, ritengono che la recessione sia dietro l'angolo. Il capo economista di Standard & Poor's per l'Asia-Pacifico, "ipotizza una contrazione del Pil del'1,2% se le spese dei cinesi per trasporti e divertimenti in luoghi pubblici dovessero scendere del 10%" (fonte: Il Sole 24 Ore). Se l'economia cinese avesse una battuta d'arresto, ci sarebbero ripercussioni a catena in tutto il mondo.

Paul Krugman sostiene che per risolvere i problemi del capitalismo bisognerebbe far pagare più tasse ai ricchi. Ma questa misura non farebbe certo tornare indietro la ruota della storia. La realtà ci dimostra che il sistema borghese non può fare a meno di accumulare sempre più ricchezza in sempre meno mani, e non c'entra l'egoismo o la cupidigia: si tratta della legge marxiana della miseria crescente (o della sovrappopolazione relativa). Ciò comporta l'aumento delle rivolte e dei disordini, come quelli visti durante lo sciopero del 28 gennaio a Parigi, dove i vigili del fuoco si sono scontrati a più riprese con la polizia. Il Guardian, nell'articolo "One in four countries beset by civil strife as global unrest soars", cita uno studio che delinea per il 2020 l'estendersi e l'intensificarsi dei disordini sociali. Collasso delle infrastrutture, diffusione della guerra civile e del marasma sociale, pandemie e povertà. Volete il capitalismo? È questo, non altro.

In chiusura di teleconferenza, abbiamo commentato velocemente il risultato delle ultime elezioni regionali italiane. L'aspetto più importante è la dissoluzione del Movimento 5 Stelle, avvenuta in brevissimo tempo. Una volta entrato in parlamento il Movimento ha dovuto fare alleanze con quelli che prima criticava, facendosi fagocitare dal sistema stesso. Anche il cretinismo parlamentare è un virus pericoloso, provoca allucinazioni e fa credere che siano i parlamenti e le elezioni i motori della storia. In realtà è il Capitale a dominare sugli Stati e non viceversa. L'instabilità dei governi è un dato ormai strutturale e non riguarda solo il Belpaese. La "parabola del plusvalore" (da zero plusvalore delle società primitive, che non accumulano, allo zero teorico di una ipotetica società robotizzata senza operai) rende impossibile la riproposizione di situazioni di boom economico e di pieno impiego. In Italia il reddito di cittadinanza ha tamponato una situazione sociale esplosiva, ma copre una platea ristretta di popolazione e c'è già chi propone di rivederlo.

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    "Il sistema capitalistico, degenerato a causa di questo modo di operare, è praticamente morto e la finanza, così come funziona oggi, lo ha ucciso. Gli Stati Uniti, dal 2001 in poi, hanno messo l'economia reale a sostegno della finanza, ribaltando la funzione che la finanza era a sostegno dell'economia reale. Oggi il settore finanziario 'fa leva' 4/5 volte sull'economia reale per ottenere rendimenti che l'economia reale non riesce più a produrre, così come le banche nel 2008 facevano leva 40 volte sul capitale per ottenere rendimenti che l'attività caratteristica non poteva dare."

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