Stampa questa pagina
  • Sabato, 13 Aprile 2024

Informazioni aggiuntive

  • Resoconto teleriunione  9 aprile 2024

Guerra "intelligente" e rovesciamento della prassi

La teleriunione di martedì sera è iniziata con alcune considerazioni riguardo i sistemi di intelligenza artificiale utilizzati da Israele nella Striscia di Gaza. L'argomento si inserisce nel nostro lavoro in corso sulla guerra e sulle nuove armi in via di sperimentazione in Medioriente e Ucraina.

Prendendo spunto da fonti israeliane (i due siti di informazione +972 e Local Call), il manifesto ha pubblicato un lungo articolo ("20 secondi per uccidere: lo decide la macchina") in cui sono riportate le interviste ad ufficiali dell'intelligence israeliana che spiegano il funzionamento del sistema IA Lavender e il ruolo che esso ha giocato nei bombardamenti sulla Striscia. Lavender opera in sinergia con il sistema Gospel, che si occupa nello specifico di contrassegnare gli edifici e le strutture da cui Hamas lancia i razzi; e ha il compito di individuare i nemici assegnando un punteggio da 1 a 100 ad ogni individuo: per un alto responsabile di Hamas, se identificato in una palazzina molto abitata, è possibile accettare una certa quantità di "danni collaterali", per un militante minore se ne accetta una inferiore. Il sistema di intelligenza artificiale riesce a costruire dei profili e a definire una "kill list" secondo un processo statistico che ha perciò un margine di errore (intorno al 10%); i tempi impiegati dalla macchina per individuare e colpire un obiettivo sono di circa 20 secondi, l'operatore umano non può quindi tenerne il passo e tantomeno eseguire un'analisi approfondita della lista dei bersagli.

Non si tratta di indignarsi perché l'IA uccide gli uomini, anche i cannoni e le mitragliatrici lo fanno; si tratta invece di comprendere le novità che emergono dall'utilizzo di questa tecnologia. Siamo nel bel mezzo di una transizione di fase, tra un vecchio tipo di conflitto ed uno nascente: la guerra inizia sempre con gli armamenti, le dottrine, le tecniche del passato, ma in corso d'opera evolve diventando altra cosa. Oggigiorno si combatte ancora nelle trincee, come in Ucraina dove però allo stesso tempo si utilizzano i robot; si adoperano i fucili e le granate, ma anche i missili ipersonici. Nell'articolo dell'Economist "How Ukraine is using AI to fight Russia" si informa il lettore che sin dall'estate del 2022 sono stati utilizzati software per ridurre gli attacchi-disturbo dei Russi. Tante start-up ucraine operanti nel settore hi-tech hanno virato verso le necessità belliche, e sono state utilizzate tecniche di profilazione e monitoraggio, consulenze e indagini statistiche per raccogliere dati e scovare la posizione delle truppe e dei sistemi d'arma nemici. Semantic force è una start-up che si è specializzata nel trattamento dei dati riguardanti il morale della popolazione: ora il suo scopo è comprendere lo stato d'animo dei soldati russi (attraverso i social network e non solo).

Con l'avvento dell'Internet delle cose (IoT), qualsiasi oggetto può diventare intelligente e generare dati, e lo fanno pure gli esseri umani che maneggiano aggeggi elettronici. Attualmente esistono sistemi che riescono a decifrare ed individuare le informazioni fasulle diramate dagli eserciti per ingannare il nemico, e ci sono software in grado di utilizzare la voce o l'immagine di una persona per fargli dire o fare ciò che si vuole. L'intelligence russa sta contattando telefonicamente i civili ucraini, offrendo loro denaro in cambio di informazioni e foto sulle infrastrutture del paese. Palantir è un'azienda americana che fornisce al controspionaggio ucraino un sistema per contrastare questi tentativi, profilando i soggetti ritenuti più inclini a "tradire" il proprio paese. Esistono inoltre piattaforme che integrano i vari sistemi di IA con lo scopo di fornire all'esercito suggerimenti sulle operazioni di attacco, ritirata, e sul dislocamento delle truppe nemiche.

Marcello Spagnulo, ingegnere aeronautico e collaboratore di Limes, ha scritto il saggio Capitalismo stellare. Come la nuova corsa allo spazio cambia la Terra, in cui analizza un altro ambito della guerra in divenire, ovvero quella che si combatte nello spazio. I satelliti sono armi e sono utilizzati sia dagli Stati che da privati (vedi Elon Musk e la sua Space X). La nuova sfida è quella del dominio dello spazio. Dato che i satelliti sono fondamentali per monitorare i movimenti del nemico, si stanno sviluppando armi antisatelliti, che vanno dai laser (abbaglianti e accecanti) ai segnali di disturbo di varia natura, fino a dispositivi orbitanti in grado di attaccare o disabilitare altri satelliti, o sistemi di segnali che possono manipolare i satelliti avversari per servire i propri scopi.

Lo sviluppo delle forze produttive produce contraddizioni esplosive. TikTok è un social network molto utilizzato dagli americani (170 milioni di account) e oggigiorno rappresenta un problema per gli apparati di intelligence USA, poichè rastrella dati utili ai fini dello spionaggio civile e militare da parte dei Cinesi. Il problema della raccolta dei dati riguarda anche la stessa Cina, che se la prende con l'America per le automobili elettriche Tesla (a Shanghai c'è una Gigafactory): collegate ai satelliti Starlink, inviano informazioni negli USA. Pechino ha convocato un comitato ministeriale di cui fanno parte, tra gli altri, anche funzionari dell'ufficio che si occupa di sicurezza cibernetica; in seguito a ciò, Tesla è stata obbligata a richiamare dal mercato cinese 36.000 vetture con la motivazione ufficiale che era necessario sostituire il touchscreen.

Effettivamente, i dati sugli spostamenti, sulle ricerche effettuate e i percorsi scelti, e quelli derivanti dalle telecamere installate sulle vetture, sono utilizzati dal sistema di Elon Musk, e forse anche dal Pentagono. Per Pechino le Tesla sono un "ecosistema di veicoli connessi ed intelligenti" che rappresenta una centrale di sorveglianza mobile.

Da segnalare, a proposito di sviluppo tecnologico, la notizia che CATL, produttore cinese di batterie, ha lanciato una nuova batteria a lunga durata, che garantisce 15 anni di funzionamento e una percorrenza di 1,5 milioni di km, senza mostrare segni di degrado nei primi 1.000 cicli di ricarica.

Siamo poi passati a parlare di contatti con quello che per semplicità possiamo definire "l'esterno". Negli ultimi mesi le corrispondenze con i lettori (doppia direzione) sono aumentate spaziando su vari temi, tra cui la guerra, l'opportunismo e le anticipazioni di società futura. Negli ultimi anni, abbiamo pubblicato diversi articoli sulla crisi strutturale del capitalismo ("Non è una crisi congiunturale", "Capitalismo che nega sé stesso", "Un modello dinamico di crisi"). La crisi si è dimostrata essere non congiunturale e ha dato luogo a potenti accelerazioni storiche, come le Primavere Arabe e Occupy Wall Street. Le polarizzazioni economiche fanno acuire le polarizzazioni sociali. La struttura spinge, la sovrastruttura frena. Nelle aree di maggiore frizione geostorica scoppiano le guerre.

Occupy Wall Street diceva di essere una voce aliena che dal futuro chiama a raccolta contro il capitalismo ricordando, per certi versi, quanto diceva la Sinistra nell'articolo "Esploratori nel domani" (1952). I comunisti sono l'avanguardia del "movimento reale", si pongono in n+1, nel futuro, per capire cosa sta succedendo nel presente, nella forma n. Nelle lettere che riceviamo spesso ci vengono chiesti consigli "tattici", indicazioni su cosa dovrebbero "fare" i comunisti oggi. Rispondiamo che il punto non è dire all'individuo o al gruppo le azioni da intraprendere, ma di mostrare ciò che la classe dei senza-riserve sarà costretta a fare sotto la spinta di forze materiali immense. Come scritto nel nostro Codice redazionale, non siamo un gruppo, siamo un lavoro. Al primo posto mettiamo la difesa del programma, della sua continuità nel tempo. Al contrario della logica gruppettara, in cui prevale l'attività finalizzata all'allargamento del gruppo, costi quel che costi. Nell'accezione marxista il partito è una dinamica storica, può essere ristretto in certi frangenti e coinvolgere milioni di uomini in altri.

La Sinistra nel 1951 ha prodotto uno schema di rovesciamento della prassi ("Teoria e azione nella dottrina marxista"), mostrando la dinamica complessa che intercorre tra partito e classe. La teoria rivoluzionaria, il programma, il partito storico si impongono nella società quando le spinte dal basso convergono verso di esso facendolo diventare una forza di massa. Come abbiamo visto nell'articolo "Rivoluzione anti-entropica", vi sono correnti scientifiche che capitolano ideologicamente di fronte alla teoria rivoluzionaria, arrivando ad affermare che bisogna superare l'interdisciplinarietà a favore di un'unica scienza. Programma che era stato tracciato da Marx nei Manoscritti del 1844.

Articoli correlati (da tag)

  • Proiettarsi nel futuro

    La teleriunione di martedì sera è iniziata con il ricordo di Jacques Camatte, mancato lo scorso 19 aprile.

    LibCom, un sito comunista-libertario che ospita anche materiale della Sinistra Comunista "italiana", qualche anno fa ha pubblicato una prefazione scritta da Camatte al testo Struttura economica e sociale della Russia d'oggi, in cui vengono ripresi i punti di Forlì (1952), ovvero il programma immediato della rivoluzione (Elementi della transizione rivoluzionaria, vedi home page del nostro sito). I punti di Forlì sono immediati proprio perché tutti praticabili entro un futuro possibile; non si tratta, quindi, di "rivendicazioni" da realizzare in un avvenire indefinito. Secondo Camatte, invece, essi rappresentano un'"inversione": la specie umana non deve più intraprendere la via del progresso, ma quella della regressione, smettendo di cercare la via della salvezza nella scienza che, di fatto, è diventata uno strumento di repressione e giustificazione di questo mondo.

    Nei suoi testi la Sinistra afferma che il Capitale è ormai un cadavere che ancora cammina. Per Camatte, questo comporta la scomparsa del proletariato e della rivoluzione intesa come processo catastrofico. Egli è stato l'unico ex marxista a formulare una sintesi estrema del distacco necessario dal mondo capitalista, con  la sua formula Ce monde qu'il faut quitter (abbandonare questo mondo), che però non ha alcun senso pratico (ognuno può interpretarla come meglio crede).

  • Riconoscere il comunismo

    La teleriunione di martedì 15 aprile è iniziata con l'approfondimento del significato del termine "antiforma", riferito ai "movimenti che proclamano ed attuano l'assalto alle vecchie forme, ed anche prima di saper teorizzare i caratteri del nuovo ordine, tendono a spezzare l'antico, provocando il nascere irresistibile di forme nuove" ("Tracciato d'impostazione", 1946).

    La corrente cui facciamo riferimento delinea una sorta di auxologia (disciplina che studia la crescita degli organismi indicandone il decremento nel tempo) dei modi di produzione. Ogni modo di produzione nasce con una carica rivoluzionaria, si trasforma in riformista e, infine, si cristallizza nel conformismo, nel tentativo di preservarsi dall’emergere di nuovi rapporti sociali.

    Tale dinamica vale per la forma schiavista, per quella feudale, e per quella capitalistica, i cui elementi sono presenti sulla scena storica già nel Mille ("L'Italia nell'Europa feudale"). Successivamente, nel periodo compreso tra il Rinascimento e la rivoluzione industriale, il capitalismo assume una veste riformista, per poi irrigidirsi nella fase imperialistica del suo sviluppo, blindando la propria struttura al fine di resistere all’assalto del proletariato.

    Lo scontro futuro, così come quello passato, non sarà tra idee o diverse concezioni morali, etiche e religiose, ma tra modi di produzione: "Gli uomini non sono messi in movimento da opinioni o confessioni o comunque da fenomeni del cosiddetto pensiero, da cui siano ispirate la loro volontà e la loro azione. Sono indotti a muoversi dai loro bisogni, che prendono il carattere di interessi quando la stessa esigenza materiale sollecita parallelamente interi gruppi." ("Tracciato d'impostazione")

  • Il business della catastrofe

    La teleriunione di martedì 11 febbraio è iniziata dal commento di un articolo sullo stress da scelta ("Stress da scelta, il nuovo male della vita moderna").

    La FOBO ("Fear Of Better Option"), secondo gli psicologi, è una nuova forma di ansia dovuta all'abbondanza di stimoli, alla troppa scelta di merci in un centro commerciale o nelle piattaforme di shopping online. Per noi si tratta di fenomeni da inquadrare in quella che, più in generale, abbiamo definito "vita senza senso". L'umanità è soffocata dall'immensa quantità di merci prodotte, dalla pubblicità, dal marketing, che contribuiscono ad alimentare ansia, senso di impotenza, ecc.

    Nell'articolo "Controllo dei consumi, sviluppo dei bisogni umani" abbiamo sviluppato il punto "d" del Programma rivoluzionario immediato (Forlì, 1952): lotta alle mode pubblicitarie che creano artificialmente bisogni voluttuari e, nello stesso tempo, abolizione di ogni sopravvivenza delle attività che alimentano la psicologia reazionaria del consumismo. Tale fenomeno è collegato alla gigantesca e forsennata produzione di merci. In un'epoca di sovrapproduzione di merce è naturale che il capitalismo spinga al massimo sui consumi e faccia in modo che anche chi non ha risorse economiche possa accedere al mercato, indebitandosi.