85° incontro redazionale, 12-13 marzo 2022

L'incontro si terrà in teleconferenza.

- Guerra in Europa

La guerra in Ucraina è la prima che, in questi lunghi dopoguerra mondiali, scoppia fra avversari di comparabile sviluppo e quindi comparabile potenza tecnica. Ciò permette di osservare come si realizza uno scontro bellico ad armi pari ma con una imponente differenza quantitativa nel numero delle armi e dei soldati. E' infatti assodato in dottrina militare che in una guerra "regolare" (cioè non coloniale, annessionista o di guerriglia) le condizioni materiali devono consentire il raggiungmento di una sostenibile simmetria, senza la quale la guerra è impossibile. Da questa considerazione generale discendono i casi in cui la guerra asimmetrica trova nei fatti il suo equilibrio diventando cronica. Classico è il caso della Palestina, territorio conteso fra Arabi ed Ebrei dal 1948. Le modalità dell'invasione russa, con lo svolgersi apparentemente "da manuale", cioè con il tentativo di conquista della supremazia aerea, l'avanzata di reparti corazzati, la distruzione sistematica delle infrastrutture nemiche inutili all'invasione, rivela quanto sia corretto affermare che ogni nuova guerra incomincia con dottrine e materiali in uso al termine di quella precedente. Tuttavia, l'incombere delle nuove tecnologie richiede che questa osservazione venga precisata: la velocità dello sviluppo di tali tecnologie, l'evoluzione del contenuto scientifico, l'evolversi parallelo della struttura informativa, di quella progettuale e di quella produttiva contribuiscono a mitigare le conseguenze del mero squilibrio quantitativo. La simmetria che le armate di silicio introducono nella guerra avranno un effetto maggiore di quello prodotto dalla meccanizzazione sulle armate d'acciaio. E questo vuol dire che, dati gli interessi e i legami storici che da Washington a Pechino passando da Mosca s'intrecciano sul campo, le modalità con cui si affronta la guerra attuale si ripercuoteranno su quella futura. Dal punto di vista rivoluzionario è auspicabile che gli scontri preliminari vengano fatti cessare prima che la guerra trovi la sua simmetria. Purtroppo il proletariato non è per adesso in scena e non bastano le esortazioni con tanti punti esclamativi per scatenarne l'energia.

- Pandemie storiche

Si sono verificate nella storia alcune catastrofiche epidemie: la peste di Atene nel V secolo a. C.; la peste antonina alla fine del II secolo d.C.; la peste di Giustiniano nel VI secolo; la peste nera del XIV secolo. Queste emergenze sanitarie sono di tale intensità che incidono sulle società alterandone la struttura sociale (peste antonina, peste nera) o portando a conseguenze estreme lo stato di disgregazione esistente (peste di Giustiniano). Le epidemie si manifestano in periodi di aumentati livelli di socializzazione dal punto di vista commerciale, bellico e sociale, costituendo un fattore di accelerazione di processi già in corso.

- Prospettiva di lavoro

L'intera mattinata di domenica sarà dedicata alle domande e risposte eventualmente maturate in margine alla riunione.

 

L'incontro redazionale potrà essere seguito attraverso Skype. Per collegarsi inviare una mail all'indirizzo mail3a. L'inizio delle relazioni è previsto per le ore 9.00 di sabato 12 marzo.

Rivista n°54, dicembre 2023

copertina n° 54

Editoriale: Reset

Articoli: La rivoluzione anti-entropica
La guerra è già mondiale

Rassegna: Polarizzazione sociale in Francia
Il picco dell'immobiliare cinese

Terra di confine: Macchine che addestrano sè stesse

Recensione: Tendenza #antiwork

Raccolta della rivista n+1

Newsletter 245, 19 gennaio 2022

f6Libertà

Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

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