93° incontro redazionale, 16-17 marzo 2024

L'incontro si terrà con il seguente programma (la sequenza delle relazioni potrà variare):

- Corpo biologico e corpo sociale

Come abbiamo più volte osservato, Leroi-Gourhan, uno tra i pochi scienziati borghesi che hanno adottato, consapevoli o meno, i criteri marxisti per l'analisi dell'evoluzione umana in generale (cfr. il suo testo Il gesto e la parola), ha affrontato l'argomento sviluppando la contraddizione tra evoluzione biologica ed evoluzione tecnica dell'uomo. In continuità con Engels ha dapprima analizzato la produzione materiale come risultato del lavoro umano per giungere a concludere che il lavoro stesso, il linguaggio e la modifica dell'ambiente sono stati elementi fondamentali per l'evoluzione della nostra specie. Non estranea a questo corso la necessità di difendersi da altre specie, più attrezzate di noi per la sopravvivenza.

Dal primo chopper ai moderni sistemi che auto apprendono, la nostra evoluzione extracorporea è stata infinitamente più veloce di quella biologica, è quella dell'uomo-industria (Marx, Manoscritti). La formazione di questo "organismo", che possiamo chiamare Gemeinwesen, general intellect, global brain, cervello sociale, mente estesa o cyborg, corrisponde alla morte dell'Homo sapiens. L'umanità sta vivendo una contraddizione insanabile: è in grado di progettare la propria attrezzatura tecnica ma è nello stesso tempo completamente inadatta al nuovo ambiente tecnologico-industriale che la circonda e che essa stessa ha costruito. Essa è tuttavia oggettivamente pronta per un salto mutante le cui leggi possiamo scovare nella storia della formazione di questo bipede (attualmente poco) pensante.

- L'intelligenza al tempo dei Big Data

Nel 2008 Chris Anderson, ex direttore di Wired, in "La fine della teoria: il diluvio di dati rende obsoleto il metodo scientifico" (2008), si chiedeva se avessero ancora senso i modelli teorici visto che ormai la grande quantità di dati a disposizione può rivelarci autonomamente delle correlazioni. L'anno successivo, un gruppo di ricercatori di Google pubblicò un articolo intitolato "L'irragionevole efficacia dei dati", in cui veniva ribadita l'inutilità di elaborare modelli matematici essendo sufficienti i Big Data a raggiungere gli scopi prefissi. I dati parlano dunque da sé? Non resta allora che affidarsi alla statistica? Si tratta di questioni poste male. In questo tipo di ragionamenti si dà infatti per scontato che ci siano due strade da percorrere: o quella statistica (induttiva) o quella teorica (deduttiva), quando invece i due approcci si completano a vicenda.

Siamo alle soglie di una rivoluzione che sta sconvolgendo l'intero impianto della conoscenza, ponendo l'umanità di fronte a problemi pratici ed epistemologici di portata enorme, come la stessa definizione di intelligenza, che nella visione antropocentrica è una qualità tipicamente umana o al massimo degli animali a noi più simili.

- Sui recenti colpi di Stato in Africa

Eventi recenti, come la massiccia penetrazione del capitale cinese in Africa e gli ultimi colpi di Stato "antioccidentali" nel Sahel, hanno riacceso l'interesse per il Continente. Economisti e osservatori politici di diverse fazioni hanno ripreso l'antica suggestione dell'Africa come nuova frontiera per il Capitale, come un'opportunità in grado di fornire nuovo slancio al processo di accumulazione, soffiando aria fresca nella asfittica macchina dell'accumulazione capitalistica.

In un sistema sociale turbato da una crisi economica protrattasi per decenni, è comprensibile che la borghesia si aggrappi all'illusione che l'immensa Africa possa svolgere un ruolo simile a quello che gli Stati Uniti svolsero per il capitale europeo nei secoli XVIII e XIX, assorbendo la sovrapproduzione di merci e forza lavoro.

A queste illusioni si accompagnano quelle dei terzinternazionalisti che hanno accolto i colpi militari in Mali, Burkina Faso, Niger, ecc., con grande entusiasmo, convinti di assistere a una replica del ciclo di lotte di liberazione nazionale; mentre la stessa storia africana dimostra che ormai tali moti, perduto il contenuto eversivo di un tempo, si integrano nei piani di questo o quel paese imperialista, producendo marasma sociale e guerra.

- Prospettiva di lavoro

L'intera mattinata di domenica sarà dedicata alle domande e risposte eventualmente maturate in margine alla riunione.

 

L'incontro redazionale potrà essere seguito attraverso Skype. Per collegarsi inviare una mail all'indirizzo mail3a. L'inizio delle relazioni è previsto per le ore 9 di sabato 16 marzo.

Rivista n°54, dicembre 2023

copertina n° 54

Editoriale: Reset

Articoli: La rivoluzione anti-entropica
La guerra è già mondiale

Rassegna: Polarizzazione sociale in Francia
Il picco dell'immobiliare cinese

Terra di confine: Macchine che addestrano sè stesse

Recensione: Tendenza #antiwork

Raccolta della rivista n+1

Newsletter 245, 19 gennaio 2022

f6Libertà

Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

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