66° incontro redazionale, 9-10-11 giugno 2017 Torino

L'incontro si terrà a Torino presso la nuova sede di n+1 con il seguente programma:

- Lo scontro reazionario sulle vaccinazioni in massa oscura il vero problema della salute

Si è contro le vaccinazioni in massa ma si vuole una politica di prevenzione; si è contro il vaccino in quanto tale ma si è a favore di metodi terapeutici che, allo stesso modo, si basano sull'attivazione delle difese naturali dell'organismo; si criticano antichi metodi curativi in quanto non comprovati da esperimenti scientifici ma si rifiuta la ricerca scientifica su questi metodi; si ridicolizza il ricorso all'armamentario New Age ma ci si affida a tecniche meccanicistiche non meno ridicole dal punto di vista scientifico. Nel grande pasticcio sulla salute della nostra specie si dimentica che la conoscenza scientifica non è né borghese né proletaria, ma è borghese o proletario l'uso che se ne fa. Le leggi del moto o della termodinamica non sono aggettivabili e anche nel campo della salute, già oggi, esistono conoscenze sufficienti per superare i problemi che tanto dibattito creano. Il problema sta nel modo di produzione, non nel vaccino, nella pozione omeopatica o nell'antibiotico.

- L'amministrazione Trump e i problemi di identità del capitale mondiale

Come già al tempo della "deregulation" di Reagan, l'amministrazione Trump rappresenta la tendenza dei capitali, schiacciati dalla crisi, a essere sempre più insofferenti di fronte a qualsiasi forma di regolamentazione normativa e istituzionale. Ribaltando le linee guida dell'amministrazione Obama, le recenti misure adottate dell'esecutivo statunitense stanno producendo - e lo faranno ancor più nel prossimo futuro - un'impennata dei contrasti interni e internazionali. Quale che sia il futuro del suo presidente, l'attuale amministrazione USA esprime una tendenza che andrà consolidandosi e costituisce un'accelerazione importante verso l'implosione di parecchi caratteri fondanti dello stato nazionale.

- Estinzione dell'arte o arte dell'estinzione?

A margine di una precedente relazione intitolata "Una cosa che chiamiamo arte", svolta qualche anno fa, sono scaturite alcune ulteriori riflessioni orientate a comprendere come anche nelle arti visuali si svolgono e si rintracciano i processi evolutivi e dissolutivi che stanno accompagnando il modo di produzione attuale verso la sua estinzione. Presenteremo alcuni argomenti e temi specifici che, per le loro peculiarità, sono adatti a dimostrare questa dissoluzione.

- Prospettiva di lavoro

Saranno affrontati alcuni temi scaturiti dal lavoro collettivo negli ultimi mesi e sarà abbozzato un programma per quelli successivi. Mentre procedono i lavori per la sistemazione definitiva della nuova sede, è in corso l'ordinamento sia del materiale d'archivio, sia della biblioteca. In entrambi i casi ci si è avvalsi di un database che potrà essere utile per aggiungere record anche delle raccolte "private".

 

L'incontro redazionale potrà essere seguito anche attraverso Skype. Per collegarsi, inviare la richiesta di contatto al nostro account (ennepiuuno). L'inizio delle relazioni è previsto per le ore 9.00 di sabato 10 giugno.

Rivista n°56, dicembre 2024

copertina n° 56

Editoriale: I limiti dell'… inviluppo / Articoli: Il gemello digitale - L'intelligenza al tempo dei Big Data - Donald Trump e il governo del mondo / Rassegna: Il grande malato d'Europa - Il vertice di Kazan - Difendono l'economia, preparano la guerra / Recensione: Ciò che sembrava un mezzo è diventato lo scopo / Doppia direzione: Il lavoro da svolgere oggi - Modo di produzione asiatico? - Un rinnovato interesse per la storia della Sinistra Comunista - Isolazionismo americano post-elettorale?

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Newsletter 245, 19 gennaio 2022

f6Libertà

Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

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