Il numero 56 di n+1 è uscito

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Rivista n. 56, dicembre 2024

Editoriale: I limiti dell'… inviluppo

Articoli: Il gemello digitale - L'intelligenza al tempo dei Big Data - Donald Trump e il governo del mondo

Rassegna: Il grande malato d'Europa - Il vertice di Kazan - Difendono l'economia, preparano la guerra

Recensione: Ciò che sembrava un mezzo è diventato lo scopo

Doppia direzione: Il lavoro da svolgere oggi - Modo di produzione asiatico? - Un rinnovato interesse per la storia della Sinistra Comunista - Isolazionismo americano post-elettorale?

Appuntamenti

14/15

Dic

96° incontro redazionale
Temi: Modelli e previsione - La conoscenza è un processo collettivo - Indagine dinamica del processo capitalistico >>>

21/22

Set

95° incontro redazionale
Temi: n+1: un progetto di lavoro - La realtà e i suoi modelli, i modelli e la loro realtà - Chi sono i padroni del mondo? >>>

15/16

Giu

94° incontro redazionale
Temi: Mineralizzazione del pianeta - Ideologie di un capitalismo che nega sé stesso - Non vi è guerra che possa far ripartire... >>>

1

Giu

"La guerra cibernetica" - conferenza pubblica a La Spezia
Sabato 1 giugno 2024, ore 17, presso Circolo Arci Canaletto via Giovanni Bosco 2 - La Spezia >>>

La teleriuinione di martedì è iniziata con l'approfondimento di un passaggio dell'articolo "L'intelligenza al tempo dei Big Data" (rivista n. 56), in cui viene trattato il tema della lotta rivendicativa.

In più occasioni, la corrente a cui facciamo riferimento ha sottolineato l'importanza di pensare al partito-comunità di oggi in relazione ai compiti che esso dovrà svolgere nella società futura. Questa affermazione ci spinge a ragionare come se già fossimo nel domani, e ad interessarci ai temi affrontati nei punti di Forlì (come il partito risolverà i problemi del traffico, della dimora dell'uomo, dell'agricoltura, del tempo di vita e tempo di lavoro, ecc). In "Partito e azione di classe" (1921), Amadeo Bordiga scrive che "per dare un'idea precisa, e diremo quasi tangibile, della necessità 'tecnica' del partito, converrebbe forse, se pure l'esposizione prendesse un aspetto illogico, considerare prima il lavoro che deve compiere il proletariato dopo essere giunto al potere, dopo aver strappata alla borghesia la direzione della macchina sociale."

La concezione marxista "classica" considera la lotta sindacale una palestra per il proletariato, che attraverso tale pratica si prepara e allena in vista della battaglia finale con la classe nemica e in attesa di adempiere a compiti più grandi. La vita rivendicativa dell'operaio non è, però, un insieme separato da quella politica, dato che tempo di lavoro e tempo di vita sono sempre più legati e perciò risultano sfumati e sovrapposti, o meglio, interlacciati, come abbiamo scritto sulla rivista.

Lo sciopero è uno scontro tra proletari e capitalisti. Marx afferma che la lotta di classe nel capitalismo è permanente. Per tal motivo, si può avere sia una lotta politica che punta ad abbattere la società capitalistica, sia una lotta per richieste economiche; ma entrambe faranno parte di un unico insieme che possiamo definire "movimento reale". Lo scontro tra le classi può assumere un carattere politico o sindacale, o tutti e due insieme. Occupy Wall Street, ad esempio, pur non essendo un partito o un organismo sindacale, è riuscito ad organizzare grandi scioperi e a coordinare i lavoratori in lotta, rivendicando l'abbattimento del sistema dell'1%.

Domenica, 12 Gennaio 2025

Alla ricerca di una exit strategy

La teleriunione di martedì sera è iniziata riprendendo la doppia direzione "Il lavoro da svolgere oggi", pubblicata sulla rivista n. 56.

Nella corrispondenza abbiamo citato le "Considerazioni sull'organica attività del partito quando la situazione generale è storicamente sfavorevole" (1965), in particolare il passaggio in cui si afferma che i comunisti rivendicano "tutte le forme di attività proprie dei momenti favorevoli nella misura in cui i rapporti reali di forze lo consentono." Oggigiorno è prioritario difendere il patrimonio teorico lasciatoci in eredità dalla Sinistra, ma non si tratta di un'opera puramente conservativa, bensì della continuazione dell'elaborazione sul filo del tempo, così come abbiamo fatto con i Punti di Forlì del 1952. Nel nostro "Codice redazionale" sono elencati i temi che ci siamo proposti di sviluppare: il capitale senza capitalisti e viceversa, i saggi di organizzazione futura comunista, le capitolazioni borghesi di fronte alla teoria rivoluzionaria, la democrazia fascista, ecc.

La rivista è nata sul presupposto del rifiuto del frusto linguaggio del "comunismo borghese" (luogocomunismo): essa non si rivolge solamente a chi è in collegamento con il lavoro, ma all'universo intero. Il nostro referente è, dunque, il "lettore universale", di conseguenza serve un linguaggio il più chiaro e scientifico possibile.

Domenica, 22 Dicembre 2024

Intelligenza di sciame

La teleriunione di martedì sera è iniziata commentando la situazione economica e politica in Germania.

La crisi economica ed istituzionale, che ha portato alla caduta del governo Scholz, fa vacillare quello che era considerato il paese più stabile d'Europa. Il patto corporativo, instaurato a partire dagli anni '30 e consolidato nel dopoguerra con la fase demo-fascista, mostra le prime crepe. Il cancelliere Scholz è stato sfiduciato dal Bundestag e quindi il paese tornerà presto alle urne. Il problema dell'ingovernabilità è ormai diffuso. La Francia, ad esempio, è alle prese con problemi economici (chiusura di fabbriche, deficit in aumento e spread in salita) che hanno portato ad una crisi politica senza precedenti.

Lo "schema ad imbuto" riportato nell'articolo "Un modello dinamico di crisi" è la rappresentazione dell'andamento dell'incremento relativo degli indici della produzione industriale dei maggior paesi capitalistici. Nel 2008, il diagramma evidenziava chiaramente come gli indici delle principali economie fossero sincronizzati intorno a una crescita prossima allo zero. Al tempo, l'unica eccezione era rappresentata dalla Cina, ma oggi anch'essa si sta progressivamente allineando alle altre economie. Se non c'è sempre una relazione meccanica tra crisi economica e crisi governativo-istituzionale, è però evidente che lo stato dell'economia (struttura) produce risvolti pratici sul piano politico (sovrastruttura).

Materiale ricevuto

Lavori in corso

Doppia direzione

  • Democrazia americana?
    Proprio in questi giorni, pensando sia alla critica marxista del "principio democratico" che ad alcuni borghesi democratici ormai giunti a…
  • La "Storia della Sinistra Comunista" in francese
    […] Eccovi una traduzione in francese (forse non troppo buona) del primo volume della Storia della Sinistra Comunista con tutti…

Rivista n°56, dicembre 2024

copertina n° 56

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Raccolta della rivista n+1

Newsletter 245, 19 gennaio 2022

f6Libertà

Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

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