Invitiamo tutti ad abbonarsi alla copia cartacea per aiutarci a mantenere questo tipo di diffusione, ad esempio presso le biblioteche.
14/15
Dic
96° incontro redazionele
Temi da definire
21/22
Set
95° incontro redazionale
Temi: n+1: un progetto di lavoro - La realtà e i suoi modelli, i modelli e la loro realtà - Chi sono i padroni del mondo? >>>
15/16
Giu
94° incontro redazionale
Temi: Mineralizzazione del pianeta - Ideologie di un capitalismo che nega sé stesso - Non vi è guerra che possa far ripartire... >>>
1
Giu
"La guerra cibernetica" - conferenza pubblica a La Spezia
Sabato 1 giugno 2024, ore 17, presso Circolo Arci Canaletto via Giovanni Bosco 2 - La Spezia >>>
La teleriunione di martedì sera è iniziata commentando la situazione di guerra in Medioriente.
Recentemente, le forze di difesa israeliane hanno preso di mira le basi UNIFIL presenti nel sud del Libano, lungo la "linea blu", con il chiaro intento di farle evacuare. Nell'attacco sono state distrutte le telecamere e le torrette di osservazione, e ci sono stati alcuni feriti tra i caschi blu. I ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia e Regno Unito hanno manifestato il loro disappunto, mentre Israele ha dichiarato di aver precedentemente invitato il comando UNIFIL a ritirarsi. Le truppe dell'ONU sono presenti in Libano dagli inizi degli anni '80 in quanto "forza militare di interposizione", ma evidentemente il tempo della mediazione è finito per lasciare spazio a quello della guerra aperta.
Hezbollah è riuscito a penetrare in profondità nel territorio israeliano attaccando, con alcuni droni, un campo di addestramento della Brigata Golani, poco fuori la città di Haifa. I sistemi di difesa nemici non sono riusciti ad intercettare i velivoli e pare che uno di questi abbia colpito una mensa, uccidendo quattro soldati israeliani e provocando diversi feriti. Nonostante la decapitazione delle leadership di Hamas e di Hezbollah, le ramificazioni dei miliziani sono tutt'altro che smantellate. Alcuni analisti fanno notare che, al di là delle figure di spicco, l'organizzazione islamista ha una struttura a rete. Dato che i leader vengono periodicamente uccisi, Hamas si è posta il problema di rigenerare continuamente i propri quadri. La struttura è difficilmente eliminabile anche perché svolge una funziona di welfare state ed è radicata nella popolazione. Hezbollah, in Libano, è un partito politico che siede in Parlamento, esprime sindaci e ministri, e con la sua rete di assistenza dà sostegno ad un'ampia fetta di popolazione sciita. In entrambi i casi si tratta di strutture che riescono ad auto-rigenerarsi anche dopo aver subito duri colpi.
La teleriunione di martedì sera ha preso le mosse dall'intervento di Lucio Caracciolo al festival di Limes a Genova 2024 ("Dall'impero americano al caos").
Le determinazioni materiali spingono gli analisti di politica ed economia internazionale ad affermazioni forti. Caracciolo sostiene che le guerre in corso riguardano la transizione egemonica, ma che nei fatti non c'è nessun nuovo candidato alla guida di un mondo post-USA, e prevede una fase più o meno lunga di caos. Va ricordato che, almeno dagli anni Settanta, si è scoperto che non esiste il caos fine a sé stesso. Gli studi sui sistemi dinamici e la complessità ci indicano l'esistenza di un caos deterministico, nel quale vi sono attrattori strani che rappresentano un nuovo tipo di ordine. Il caos non è dunque il punto di arrivo, ma rappresenta la transizione ad una nuova forma sociale. I teorici dell'autorganizzazione, ad esempio Stuart Kauffman, descrivono il margine del caos come quella "terra di confine" che rende possibili nuove configurazioni.
Nella rivista monografica "Teoria e prassi della nuova politiguerra americana" abbiamo descritto la guerra, apertasi dopo il crollo del blocco sovietico, il miglior nemico degli USA. Quel mondo bipolare aveva trovato un equilibrio fondato sulla deterrenza nucleare ("Dall'equilibrio del terrore al terrore dell'equilibrio"), che oggi è venuto meno anche dal punto di vista demografico: gli americani sono circa 300 milioni mentre il resto del mondo conta oltre 7 miliardi e mezzo di abitanti. E poi, di questi 300 milioni, la maggioranza non fa parte del sistema dell'1%: lo testimoniano l'ultima ondata di scioperi e il fatto che l'esercito abbia problemi con l'arruolamento. Si sono affacciate sul mondo nuove grandi potenze, in primis la Cina, che già solo per il fatto di esistere e crescere, economicamente e militarmente, mettono in discussione il primato degli Stati Uniti.
La teleriunione di martedì sera è iniziata prendendo spunto dalle ultime notizie dal Medioriente.
In seguito al massiccio attacco sferrato da Israele contro le postazioni di Hezbollah in Libano, durante il quale è stato ucciso Hassan Nasrallah, segretario generale dell'organizzazione, l'Iran ha lanciato circa 200 missili in direzione di Tel Aviv.
Sono le determinazioni materiali a costringere gli stati a muoversi, e tutti lo fanno all'interno di una complessa rete di condizionamenti. In un'intervista, reperibile su YouTube ("E' ancora possibile evitare la terza guerra mondiale?"), il generale Fabio Mini afferma che la situazione mondiale non è tanto complicata quanto complessa, poichè gli attori in campo sono molti ma comunque tutti ben individuabili. L'annientamento di Hamas e Hezbollah ad opera di Israele non può essere portato a termine e ciò innesca un'escalation bellica. Rispetto al passato, ad azione non corrisponde una reazione proporzionata, bensì una risposta "randomica", caotica e di difficile previsione.
Editoriale: Non potete fermarvi
Articoli: Evoluzione extra biologica - Transizione di fase. Prove generali di guerra
Rassegna: Presa d'atto - Il capitalismo è morto
Recensione: Dallo sciopero, alla rivolta, alla Comune - Guerra civile negli USA, ma non quella vera
Doppia direzione: Il programma immediato non ammette mediazioni
Libertà
Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.
Continua a leggere la newsletter 245
Leggi le altre newsletter
Per abbonarti (euro 20, minimo 4 numeri) richiedi l'ultimo numero uscito, te lo invieremo gratuitamente con allegato un bollettino di Conto Corrente Postale prestampato.
Scrivi a :
Iscriviti alla newsletter quindicinale di n+1.
Invia una mail a