Il numero 55 di n+1 è uscito

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Rivista n. 55, luglio 2024

Editoriale: Non potete fermarvi

Articoli: Evoluzione extra biologica
Transizione di fase. Prove generali di guerra

Rassegna: Presa d'atto
Il capitalismo è morto

Recensione: Dallo sciopero, alla rivolta, alla Comune
Guerra civile negli USA, ma non quella vera

Doppia direzione: Il programma immediato non ammette mediazioni

Appuntamenti

21/22

Set

95° incontro redazionale
Temi: n+1: un progetto di lavoro - La realtà e i suoi modelli, i modelli e la loro realtà - Chi sono i padroni del mondo? >>>

15/16

Giu

94° incontro redazionale
Temi: Mineralizzazione del pianeta - Ideologie di un capitalismo che nega sé stesso - Non vi è guerra che possa far ripartire... >>>

1

Giu

"La guerra cibernetica" - conferenza pubblica a La Spezia
Sabato 1 giugno 2024, ore 17, presso Circolo Arci Canaletto via Giovanni Bosco 2 - La Spezia >>>

20

Apr

"La guerra che viene" - conferenza pubblica a Milano
Sabato 20 aprile 2024, ore 17, presso Circolo anarchico Bruzzi-Malatesta via Torricelli 19 Milano (MM2 Romolo) >>>

L'incontro si terrà con il seguente programma (la sequenza delle relazioni potrà variare):

- n+1: un progetto di lavoro

- La realtà e i suoi modelli, i modelli e la loro realtà

Quella capitalistica è una forma economico sociale basata sull'antagonismo tra le classi: la produzione ultra-socializzata contrasta implacabilmente con l'appropriazione individuale, con conseguenze inesorabili. Il nostro modello descrive una società perennemente in guerra, tra le classi prima che tra le aziende e gli stati nazionali. Le rivolte degli ultimi anni sono un sintomo della surriscaldata temperatura sociale. In "Vulcano della produzione o palude del mercato?", testo della Sinistra del 1954, si afferma che "la dottrina di Marx sul modo capitalista di produzione si stabilisce riducendolo ad un modello puro, al quale non solo non corrispondono le strutture delle società borghesi nelle nazioni anche più sviluppate degli ultimi cento anni, ma il quale non vuole essere nemmeno la definizione di uno stadio che si prevede esse dovranno attraversare, e nemmeno una sola tra esse, con aderenza totale." Quindi il modello non è l'esatta copia della realtà, è una sua semplificazione. Partendo dal metodo quantitativo, utilizzando numeri, cifre e grandezze misurabili (come, ad esempio, quelle fornite dalla statistica), si può giungere, grazie al processo scientifico di astrazione, a rintracciare le leggi di sviluppo della società, e così realizzare un modello del sistema preso in esame.

La teleriunione di martedì sera è iniziata con il commento della newsletter di Federico Rampini pubblicata sul Corriere della Sera e intitolata "L'Italia è in pericolo, ma non vuole difendersi".

Da buon patriota con l'elmetto in testa, Rampini vuole un'Italia pronta a contrastare le minacce belliche e con una popolazione preparata all'ideologia di guerra. L'Europa non ha una difesa unitaria, dipende da altri per l'acquisto di armamenti, non ha una chiara strategia militare. Il giornalista sprona l'Occidente ad attrezzarsi per la guerra ibrida, quella in cui forze con pochi mezzi a disposizione riescono a tenere in scacco nemici molto più potenti. Come gli Houthi, ad esempio, che stanno dando del filo da torcere alle navi commerciali (e non solo) che passano dallo Stretto di Bab al-Mandab. O come l'Iran, che nell'attacco ad Israele dello scorso aprile con missili e droni, a prima vista fallimentare perchè efficacemente contrastato dal sistema antimissile Iron Dome e dalla coalizione che sostiene Israele (USA, Inghilterra, Giordania, Arabia Saudita), ha affrontato una spesa di 100 milioni di dollari contro i 2 miliardi di dollari sostenuti dalla difesa isareliana.

La guerra ibrida è anche quella combattuta sui social network, come dimostrano i recenti casi giudiziari che hanno coinvolto piattaforme come X e Telegram, e in Rete attraverso attacchi informatici diretti a infrastrutture e sistemi di trasporto. Secondo Rampini, bisogna rispondere a questo insieme di sfide con un'alleanza tra imprese private, forze armate e intelligence: un nuovo corporativismo all'avanguardia tecnologica. Il giornalista auspica anche il rilancio della leva obbligatoria perché "il mondo di oggi ci sta dimostrando che le guerre non si vincono con i soli eserciti professionali". Dice questo proprio mentre in Ucraina migliaia di uomini scappano o si nascondono per non essere spediti al fronte. La tenuta del fronte interno è il grande problema con cui devono fare i conti le classi dominanti. Il blocco NATO può mandare armi e consiglieri militari a Kiev, ma se non ci sono i fanti che vanno a sacrificarsi in trincea manca la materia prima.

Giovedì, 05 Settembre 2024

La percezione della singolarità

La teleriunione di martedì sera è iniziata facendo il punto sulle ultime corrispondenze con lettori e simpatizzanti.

Negli ultimi mesi è stato pubblicato materiale di n+1 su siti e blog altrui; chi l'ha fatto, evidentemente, sente in qualche modo "proprio" il lavoro che portiamo avanti. In particolare, i resoconti settimanali sono stati tradotti in inglese, spagnolo e altre lingue da compagni del Sud America e dell'Est Europa. Ciò va letto alla luce di quanto scritto in testi come "Principii di organizzazione": i legami forti sono fondamentali per mantenere uniti i moduli, i legami deboli per rendere possibili ponti a lunga distanza che permettono ai sistemi, come quelli biologici e sociali, di darsi struttura e stabilità. La plasticità delle reti è permessa, dunque, dall'esistenza sia di legami forti che deboli.

È da sottolineare l'aspetto autopoietico: il fatto che altri traducano i materiali presenti sul sito quinterna.org, li pubblichino in Rete, ne organizzino delle presentazioni, conferma quanto affermiamo su n+1: non è un gruppo, è un lavoro. Se qualcuno, in cerca di risposte, trova interessante i testi presenti sulla rivista e li diffonde, diventa a suo modo un hub, un nodo della rete, un militante della rivoluzione. A volte, i contatti virtuali si trasformano in contatti fisici e i legami deboli diventano forti ("In senso lato e in senso stretto"). Gli insiemi sono sfumati e non è sempre facile definire il livello di partecipazione al lavoro comune e a quello collettivo. Il rinnovato interesse per la Sinistra Comunista "italiana" probabilmente deriva dalla percezione dell'approssimarsi di una singolarità storica (guerra, crisi, miseria crescente, ingovernabilità, vita senza senso, ecc.), e dal fatto che questa corrente ha saputo descrivere in anticipo tale situazione, fornendo gli strumenti teorici per comprenderla e per agire di conseguenza.

Materiale ricevuto

Lavori in corso

  • Appunti per una geopolitica del petrolio
    Riunione del 24-11-02 Torino (Attenzione: i dati sono stati citati a memoria) - Materie prime:…
  • Il Sole
    ("Sole" - voce per un futuro dizionario comunista) Se sotto le spoglie degli squallidi santi…

Doppia direzione

  • La rivoluzione e il suo "anello debole"
    […] A volte ho grosse difficoltà a seguire le vostre argomentazioni. Addebito questo problema ai temi da voi trattati -…
  • I sinistri, l'automobile e voi
    "Può darsi che io sia irrimediabilmente vecchio e rincoglionito, oppure molti, troppi 'isti', ultra-sicuri di sé, pieni di schemini trincia-realtà,…

Rivista n°55, luglio 2024

copertina n° 55

Editoriale: Non potete fermarvi

Articoli: Evoluzione extra biologica - Transizione di fase. Prove generali di guerra

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Recensione: Dallo sciopero, alla rivolta, alla Comune - Guerra civile negli USA, ma non quella vera

Doppia direzione: Il programma immediato non ammette mediazioni

Raccolta della rivista n+1

Newsletter 245, 19 gennaio 2022

f6Libertà

Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

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