Il numero 56 di n+1 è online

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Rivista n. 56, dicembre 2024

Editoriale: I limiti dell'… inviluppo

Articoli: Il gemello digitale - L'intelligenza al tempo dei Big Data - Donald Trump e il governo del mondo

Rassegna: Il grande malato d'Europa - Il vertice di Kazan - Difendono l'economia, preparano la guerra

Recensione: Ciò che sembrava un mezzo è diventato lo scopo

Doppia direzione: Il lavoro da svolgere oggi - Modo di produzione asiatico? - Un rinnovato interesse per la storia della Sinistra Comunista - Isolazionismo americano post-elettorale?

Appuntamenti

21/22

Giu

98° incontro redazionale
L'incontro si svolgerà presso la sede di Torino.
Temi da definire.

15/16

Mar

97° incontro redazionale
Temi: Il punto sulla situazione mondiale - Peculiarità dello sviluppo storico cinese - La transitorietà del capitalismo - Ancora sul ... >>>

14/15

Dic

96° incontro redazionale
Temi: Modelli e previsione - La conoscenza è un processo collettivo - Indagine dinamica del processo capitalistico >>>

21/22

Set

95° incontro redazionale
Temi: n+1: un progetto di lavoro - La realtà e i suoi modelli, i modelli e la loro realtà - Chi sono i padroni del mondo? >>>

Domenica, 18 Maggio 2025

La Chiesa e le "cose nuove"

La teleriunione di martedì sera è iniziata con alcuni commenti su Antiqua et nova, nota sul rapporto tra intelligenza artificiale e intelligenza umana, a cura del Dicastero per la Dottrina della Fede e del Dicastero per la Cultura e l'Educazione, che operano per lo sviluppo dei valori umani nell'orizzonte dell'antropologia cristiana.

L'elaborazione teorica della Chiesa di Roma offre, storicamente, una particolare chiave di lettura per comprendere cosa succede nella società. Appena eletto, il nuovo pontefice Robert Francis Prevost ha sottolineato le motivazioni che lo hanno spinto a scegliere il nome di Leone XIV, richiamandosi al pontificato di Leone XIII, autore dell'enciclica Rerum Novarum (15 maggio 1891). Se alla fine del 1800 il cattolicesimo sentì la necessità di darsi una propria dottrina sociale per rispondere alla "cose nuove" che avvenivano nella società, oggi Papa Leone XIV ha posto l'accento sul fatto che siamo di fronte ad un passaggio epocale, ovvero l'emergere dell'intelligenza artificiale.

La Rerum Novarum non fu soltanto un "aggiornamento" dottrinale della Chiesa in relazione ai cambiamenti in corso nel mondo del lavoro, ma anche una risposta all'emergere dell'antiforma, rappresentata dal Manifesto del Partito comunista del 1848, e alle rivoluzioni borghesi, che scuotevano il potere della Chiesa (Papa Leone XIII è il primo papa privato del potere temporale). La Chiesa ha sviluppato una propria dottrina sociale con l'obiettivo dichiarato di trovare un'armonia tra le classi, per scongiurare lo scoppio della rivoluzione sociale. Essa, infatti, si mosse in anticipo, ben prima del fascismo, teorizzando un corporativismo non più di tipo medioevale basato sui mestieri, ma fondato sul blocco tra le classi antagonistiche prodotte dallo sviluppo industriale. Quando parliamo dell'azione sociale cattolica nel corso del 1900 non intendiamo solo la lotta ideologica contro le teorie socialiste, ma anche le realizzazioni pratiche: costruzione di enti caritatevoli, mense, dormitori, orfanotrofi, scuole e ospedali, fondazione di sindacati, mutue e cooperative volte ad attirare a sé i proletari.

Domenica, 11 Maggio 2025

Assenza di pianificazione generale

La teleriunione di martedì sera si è aperta con la segnalazione del progetto "Wanderer's Quest" ideato dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca, un gioco da tavolo pensato per i NEET, e cioè quei milioni di giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano né lavorano: "Cuore dell'esperienza sarà un gioco narrativo e strategico in cui ogni partecipante potrà costruire il proprio personaggio e affrontare, insieme agli altri, avventure immaginate per prepararsi alle sfide reali della vita. Offrendo ai giocatori l'occasione di riscrivere il proprio ruolo e ritrovare fiducia nelle proprie capacità in un ambiente sicuro e creativo" ("Dall'Università Bicocca un gioco da tavolo per i Neet", Sole 24 Ore).

La borghesia è allarmata dalla crescita del numero dei Not in Education, Employment or Training: nel 2023, in Italia, i NEET rappresentavano il 16% circa dei giovani sotto i 30 anni. Non bastano più corsi di formazione, gli stage, il lavoro non retribuito, le paghe da fame, la precarietà; ora spuntano pure i giochi motivazionali. Con l'enorme sviluppo delle forze produttive sociali, potremmo fare benissimo a meno del lavoro, e dedicarci ad attività piacevoli ed appaganti; ma essendo ancora vigente il sistema del lavoro salariato, ciò non è possibile.

La teleriunione di martedì sera è iniziata con il commento di tre articoli pubblicati sul Sole 24 Ore.

In "Il paradosso del dollaro: egemone per mancanza di alternative" viene descritta la situazione debitoria degli USA, che hanno un debito enorme ma sono troppo grandi per fallire: il rischio, infatti, sarebbe quello di trascinare con sé l'intera economia mondiale. I creditori, siano essi Stati o fondi d'investimento, non possono permettersi un deprezzamento del dollaro, poiché ciò comporterebbe una svalutazione dei loro stessi asset:

"Un deprezzamento brusco danneggerebbe non solo gli Stati Uniti, ma i loro principali creditori: Cina, Giappone, Europa, paesi esportatori di materie prime. Questo crea una convergenza di interessi tra potenza in declino e sistema dipendente. Ed è una forma paradossale di forza: il dollaro è troppo sistemico per essere dismesso, troppo fragile per essere sostituito, troppo radicato per essere aggirato."

In "Il salto che non vediamo: il futuro dopo la globalizzazione" viene messo in luce come i profondi cambiamenti in atto a livello sovrastrutturale (leggi rapporti inter-imperialistici) riflettano quanto avvenuto negli ultimi anni sul piano produttivo (robotica, algoritmi, ecc.). Il marasma in corso è da leggere in quest'ottica:

Materiale ricevuto

Lavori in corso

Doppia direzione

Rivista n°56, dicembre 2024

copertina n° 56

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Raccolta della rivista n+1

Newsletter 245, 19 gennaio 2022

f6Libertà

Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

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