97° incontro redazionale, 15-16 marzo 2025

L'incontro si terrà con il seguente programma (la sequenza delle relazioni potrà variare):

- Il punto sulla situazione mondiale (crisi di accumulazione, guerre, ecc.)

- Peculiarità dello sviluppo storico cinese

Il "miracolo economico cinese" rappresenta il risultato di un fenomeno di sovrapproduzione generale tipico del modo di produzione capitalista, che ha portato la Cina ad assorbire una parte significativa degli investimenti provenienti dall'Occidente. Inizialmente, il paese ha beneficiato di tali capitali, ma successivamente ha dovuto affrontare le contraddizioni che ne sono derivate. Dal 1978 la Cina ha visto il proprio contributo al PIL mondiale crescere dal 2 al 16%, generando una sovrapproduzione interna che ha reso necessaria l'esportazione di beni oltre i propri confini.

Il lavoro del PCInt. (Il programma comunista) degli anni '50 sulla "peculiarità dello sviluppo storico cinese" sottolineava come il giovane capitalismo asiatico avrebbe potuto rappresentare una sfida per i paesi occidentali, e come il suo sviluppo avrebbe avuto ripercussioni dirette sul resto del mondo, sia dal punto di vista economico che in relazione alla lotta di classe.

La Cina è diventata oggi un temibile concorrente per l'Occidente, ha alterato i rapporti di forza e gli equilibri mondiali, ha portato alla ribalta centinaia di milioni di proletari.

- La transitorietà del capitalismo

Durante gli scorsi incontri abbiamo trattato dei modelli e della loro storia, del loro impiego sin dalle società antiche e nel modernissimo capitalismo autonomizzato. Proprio il bisogno di modellizzare la complessità sociale determina, dunque, la loro necessità. In questa relazione utilizzeremo i modelli matematici, a partire da quelli di Marx ed Engels sul funzionamento del capitalismo (saggio di plusvalore/saggio di profitto), per evidenziare il tipo di andamento della presente forma sociale: il nostro "catastrofismo" rivoluzionario, ben prima di quello fisico-matematico di René Thom, deriva da precise indicazioni e metodologie di indagine.

- Ancora sul libero arbitrio

Il libero arbitrio riveste un ruolo da protagonista nella odierna società capitalista: il sistema penale borghese ad esempio si basa sulla responsabilità morale dell'individuo, quello scolastico premia l'impegno degli studenti, quello economico-sociale ripaga il miglior concorrente. Il libero arbitrio è accettato di default e, negarne l'esistenza, appare sconcertante.

Recentemente si è affermata una serie di studi ad opera di scienziati, giuristi, economisti e filosofi che mette in dubbio l'esistenza di tale pilastro ideologico. Se per noi comunisti la questione del libero arbitrio è risolta almeno dal 1848 (Manifesto), le capitolazioni ideologiche della borghesia di fronte al marxismo vanno registrate dal nostro detector come manifestazioni di una rivoluzione che avanza e demolisce deterministicamente barriere nonostante il persistere di questa forma sociale.

Nella relazione di oggi ci occuperemo del saggio Determinati. Biologia, comportamento e libero arbitrio del ricercatore borghese Robert Sapolsky.

- Prospettiva di lavoro

Domande e risposte maturate in margine alla riunione.

 

L'incontro redazionale potrà essere seguito attraverso Skype. Per collegarsi inviare una mail all'indirizzo mail3a. L'inizio delle relazioni è previsto per le ore 9 di sabato 15 marzo.

 

A cura di:

Fondazione n+1 - Per lo studio dei sistemi sociali ETS
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Rivista n°56, dicembre 2024

copertina n° 56

Editoriale: I limiti dell'… inviluppo / Articoli: Il gemello digitale - L'intelligenza al tempo dei Big Data - Donald Trump e il governo del mondo / Rassegna: Il grande malato d'Europa - Il vertice di Kazan - Difendono l'economia, preparano la guerra / Recensione: Ciò che sembrava un mezzo è diventato lo scopo / Doppia direzione: Il lavoro da svolgere oggi - Modo di produzione asiatico? - Un rinnovato interesse per la storia della Sinistra Comunista - Isolazionismo americano post-elettorale?

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Newsletter 245, 19 gennaio 2022

f6Libertà

Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

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