I nostri testi e il copyright

La Sinistra Comunista ha sempre lottato contro la proprietà intellettuale, la peggior forma di proprietà esistente. In particolare Amadeo Bordiga ha condotto su questo tema una battaglia spietata:

"Io non voglio che si getti in commercio il nome di Bordiga, stupida esca davvero per chi la porga e chi abbocchi, e sono certo che non si farà nemmeno dopo la mia morte. Chi non capisce il perché, non ha capito un rigo di tutti i testi e la storia della Sinistra. Alla data della morte io penso con serenità e lascio ai superstiziosi gli scongiuri. Non temo di morire, ma che si rincoglionisca tutto il movimento per commemorarmi, questo sì. Sebbene io abbia deciso di non lasciare testamenti di nessun genere, mi costringete a pensare alle misure che posso prendere per impedire tale superputtanata. Dispongo che chiunque possa usufruire gratis dei testi alla condizione che non vi sia il nome Bordiga. Un problema in prassi borghese e in prassi comunista. Se foste tutti maturi davvero questa preoccupazione potrei non averla: ma scorgo le debolezze. Se violo diritti della Storia, ebbene, di lei soprattutto mi fotto". (16 novembre 1962).

Tutti i testi pubblicati in questo sito sono testi elaborati collettivamente dal partito storico, quindi sono liberamente riproducibili senza alcuna limitazione. In caso di utilizzo chiediamo soltanto di darcene notizia.

Rivista n°56, dicembre 2024

copertina n° 56

Editoriale: I limiti dell'… inviluppo / Articoli: Il gemello digitale - L'intelligenza al tempo dei Big Data - Donald Trump e il governo del mondo / Rassegna: Il grande malato d'Europa - Il vertice di Kazan - Difendono l'economia, preparano la guerra / Recensione: Ciò che sembrava un mezzo è diventato lo scopo / Doppia direzione: Il lavoro da svolgere oggi - Modo di produzione asiatico? - Un rinnovato interesse per la storia della Sinistra Comunista - Isolazionismo americano post-elettorale?

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Newsletter 245, 19 gennaio 2022

f6Libertà

Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

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