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La teleconferenza di martedì sera, presenti 19 compagni, è iniziata con le ultime notizie sugli attentati di Parigi.

Come dice Papa Francesco, si tratta di una guerra mondiale combattuta a pezzi. Jihadisti, servizi segreti, polizie e dosi massicce di propaganda confondono lo scenario e gettano ombra sulle reali cause della guerra e del marasma sociale in corso. Comunque, non si tratta di semplice terrorismo, questo è il nuovo modo di fare la guerra. Il vuoto di strategia da parte borghese è dovuto al fatto che gli stati non sanno più che pesci pigliare. La lotta al terrorismo di cui si parla dall'11 settembre in poi non ferma gli attentati, li moltiplica. I recenti attacchi a Parigi (messi in atto da cellule jihadiste auto-organizzate) sono una risposta ai bombardamenti dei francesi alle postazioni siriane dello Stato Islamico. A cui la Francia ha a sua volta replicato intensificando le incursioni aeree in Siria, in una spirale senza soluzione di continuità.

Oggi la guerra permea la società, è il suo modo di essere. Non c'è più confine fra le sue varie componenti. La continuità della guerra si esprime non solo nel fatto che essa c'è sempre, ma che tutta la società vi si attrezza, rendendo labilissimo il confine fra "civile" e "militare" (Dall'equilibrio del terrore al terrore dell'equilibrio, n+1 n. 21). Una cosa è certa, non è possibile la guerra asimmetrica: nella logica della guerra (da quella antica a quella moderna) se c'è scontro è perché si è raggiunta una simmetria di qualche tipo.

Dopo l'uscita dei primi due numeri (zero e uno) della rivista e la pubblicazione del nostro sito su Internet si è intensificato lo scambio di corrispondenza. In genere si tratta di brevi messaggi, ma ci arrivano anche lunghe lettere che affrontano argomenti vari, come del resto succede da vent'anni. L’importanza di un lavoro "in doppia direzione", sottolineata dalle Tesi di Milano, ci ha suggerito, come strumento, questa rubrica, pubblicata anche in rete. Preghiamo chi ci scrive di distribuire magari in lettere diverse i vari temi, in modo che si possano raggruppare più agevolmente con criteri tematici; questo permetterebbe di fornire a tutti un quadro più chiaro del lavoro comune. Per parte nostra, rispondiamo sempre anche direttamente ai nostri corrispondenti.

Pubblicato in Doppia direzione

Rivista n°54, dicembre 2023

copertina n° 54

Editoriale: Reset

Articoli: La rivoluzione anti-entropica
La guerra è già mondiale

Rassegna: Polarizzazione sociale in Francia
Il picco dell'immobiliare cinese

Terra di confine: Macchine che addestrano sè stesse

Recensione: Tendenza #antiwork

Raccolta della rivista n+1

Newsletter 245, 19 gennaio 2022

f6Libertà

Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

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