90° incontro redazionale, 17-18 giugno 2023

L'incontro si terrà con il seguente programma (la sequenza delle relazioni potrà variare):

- Sulla spontaneità operaia oggi

Lo scopo dell'esposizione è presentare l'importante concetto marxista di "spontaneità operaia", valutandone la continuità teorica e le trasformazioni subite in relazione alla dinamica del tempo, cioè della storia. Con il termine "spontaneità" si indica il processo di auto-organizzazione attraverso il quale il proletariato, sollecitato da spinte economiche immediate, si coalizza contro un avversario per ottenere risultati. Questo è uno stadio elementare di lotta che non può ancora essere definito rivoluzionario, ma è imprescindibile per ogni altro sviluppo, compreso la formazione del partito.

Più di un secolo fa, Lenin, illustrando le caratteristiche e le proprietà fondamentali dedotte dalla teoria e dall’esperienza delle lotte rivoluzionarie in Russia e in Europa fino all’inizio del novecento, scriveva: "La storia di tutti i paesi attesta che con le sue sole forze la classe operaia è in grado di elaborare soltanto una coscienza tradunionista, cioè la convinzione della necessità di unirsi in sindacati, di condurre la lotta contro i padroni, di cercare di ottenere dal governo determinate leggi necessarie agli operai" (Che fare?). Considerazioni, queste, che oggi appaiono insufficienti a soddisfare i requisiti politici minimi richiesti al movimento spontaneo nell'epoca attuale, in cui gli spazi per il tradunionismo riformista sono stati in buona misura consumati da una crisi sistemica cronicizzata, sulla quale galleggia una sovrastruttura ideologica e politica che cade a pezzi, incapace di dare corpo e credibilità a proposte e discipline economiche.

Ciò non significa negare la nozione di spontaneità, così come la poneva Lenin in passato, e cioè che la classe da sola, senza partito, non può pervenire ad acquisire la "coscienza". Cancellare questo concetto equivarrebbe a travolgere la teoria comunista stessa. Esso va evidentemente conservato, analizzato però da un punto di vista superiore come il mondo in movimento richiede di fare.

- Verso un mondo senza lavoro e senza Stato

Negli ultimi anni è stata pubblicata una grande quantità di saggi sulla fine del lavoro causata dall'automazione dei processi produttivi. Da alcuni di questi testi si possono estrapolare dati, grafici e analisi utili anche al nostro lavoro, ma per quanto riguarda le conclusioni la maggior parte di essi descrive un futuro che è la fotocopia del presente.

In Un mondo senza lavoro. Come rispondere alla disoccupazione tecnologica, l'autore Daniel Susskind, di fronte all'aumento della disoccupazione e alla crescita della povertà, invita lo Stato ad assumere un ruolo più rilevante nella distribuzione della ricchezza nella società, a cominciare dall'erogazione di un reddito di base per finire con la costituzione di un fondo di investimento dei cittadini. Gli fanno eco la maggior parte dei sinistri oggi in circolazione, che invocano un Big State attento ai bisogni sociali, soprattutto a quelli delle fasce meno abbienti. Si tratta di teorie che sembrano originali, al passo coi tempi, ma che invece rivelano una matrice demo-fascio-stalinista, riverniciata.

Non basta allora individuare le dinamiche economiche che stanno trasformando l'esistente, e accumulare libri e articoli dedicati: senza teoria rivoluzionaria non vi può essere conoscenza del futuro e nemmeno un'azione politica conseguente. Cercheremo, dunque, di affrontare la questione dell'automazione e delle sue ricadute sociali da un'angolazione diversa rispetto a quella corrente, ovvero dal punto di vista di una nuova forma sociale che spinge per realizzarsi. La struttura produttiva comunista prenderà il sopravvento sulla sovrastruttura statale borghese? In realtà lo sta già facendo: da tempo il capitalismo è un involucro che non corrisponde più al suo contenuto.

- Prospettiva di lavoro

L'intera mattinata di domenica sarà dedicata alle domande e risposte eventualmente maturate in margine alla riunione.

 

L'incontro redazionale potrà essere seguito attraverso Skype. Per collegarsi inviare una mail all'indirizzo mail3a. L'inizio delle relazioni è previsto per le ore 9 di sabato 17 giugno.

Rivista n°54, dicembre 2023

copertina n° 54

Editoriale: Reset

Articoli: La rivoluzione anti-entropica
La guerra è già mondiale

Rassegna: Polarizzazione sociale in Francia
Il picco dell'immobiliare cinese

Terra di confine: Macchine che addestrano sè stesse

Recensione: Tendenza #antiwork

Raccolta della rivista n+1

Newsletter 245, 19 gennaio 2022

f6Libertà

Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

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