17 gennaio 2014 Roma e Torino, ore 21.00

Passaggi obbligati

Dal fascismo in poi il sindacato moderno è integrato nello Stato in modo irreversibile, ma proprio per questo il lavoro sindacale è indispensabile: nessuna rivoluzione è possibile senza che si sviluppino forti organizzazioni immediate. Non si tratta di "scegliere" se lavorare nei sindacati attuali o lavorare per dar vita a nuovi organismi: questo è un falso problema. I comunisti lavorano dovunque sia possibile per favorire la lotta di classe "nella misura in cui i reali rapporti di forza lo consentono".
Poiché l'inquadramento organizzativo a livello economico è estremamente importante, diventa necessaria l'autonomia sindacale. Ma come la si conquista? Se il sindacalismo odierno è integrato nello Stato, come si potrà mai rovesciare la situazione?

Gli incontri si svolgeranno a Roma in Via G. Galilei 57, e a Torino in via A. Massena 50/a.

Rivista n°54, dicembre 2023

copertina n° 54

Editoriale: Reset

Articoli: La rivoluzione anti-entropica
La guerra è già mondiale

Rassegna: Polarizzazione sociale in Francia
Il picco dell'immobiliare cinese

Terra di confine: Macchine che addestrano sè stesse

Recensione: Tendenza #antiwork

Raccolta della rivista n+1

Newsletter 245, 19 gennaio 2022

f6Libertà

Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

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