Informazioni aggiuntive

  • Resoconto teleriunione  18 settembre 2018

Motori e militi delle rivoluzioni

Durante la teleriunione di martedì sera, a cui si sono connessi 14 compagni, abbiamo ripreso la discussione, iniziata la volta scorsa, intorno alla conferenza Costruire il futuro. Ricerca e Innovazione, partendo dal quesito posto da un compagno riguardo la matrice borghese dell'iniziativa.

I due conferenzieri, Ezio Andreta e Roberto Cingolani, non possono di certo essere definiti dei rivoluzionari; eppure con le loro parole, consapevolmente o meno, capitolano ideologicamente di fronte al marxismo. Noi usiamo ampiamente i materiali prodotti dalla borghesia contro la borghesia stessa. In più occasioni, per esempio, abbiamo approfondito gli studi di Jeremy Rifkin, il quale è stato, tra le tante cose, consigliere personale sulle questioni energetiche di Romano Prodi e consulente per il Ministero dell'Ambiente italiano. Insomma, un personaggio pienamente inserito nel Sistema, che con le sue ricerche dimostra in termini energetici che questa società è votata alla catastrofe, e che descrive lungo centinaia di pagine il diffondersi di nuovi comportamenti sociali caratteristici di un prossimo salto di paradigma.

Un capitolo del suo saggio Entropia è dedicato alle anticipazioni di futuro ed in particolare ai nuovi modi di vivere anti-entropici. Tra le varie esperienze, viene citato il movimento della semplicità volontaria, i cui seguaci, definiti neo-semplici e che già 30 anni fa raggiungevano i 3-4 milioni negli Stati Uniti, abbandonano il consumismo-capitalismo a favore di una vita a basso impatto energetico. In La società a costo marginale zero, ultima sua fatica editoriale, viene messa in evidenza, accennando anche al ruolo di movimenti come Occupy Wall Street, la crescente affermazione sulla scena mondiale di un nuovo sistema economico, il "Commons Collaborativo", capace a breve di eclissare il capitalismo.

Il fatto che degli avversari di classe arrivino a sostenere tesi che sconfinano nel nostro terreno vuol dire che la "vecchia talpa" ha scavato in profondità.

Negli anni '30 del '900 il movimento tecnocratico americano parte da presupposti scientifici, non politici, per arrivare a sostenere che nell'amministrazione della società bisogna passare da categorie di valore (prezzi, denaro, ecc.) a categorie fisico-energetiche (kg, joule). Sulla stessa linea si colloca il grande esperimento avviato da Aurelio Peccei con il Club di Roma, che nel Rapporto sui limiti dello sviluppo individua limiti fisici insuperabili oltre i quali è messa a rischio la sopravvivenza della nostra specie. Le curve elaborate dal modello computerizzato Mondo3, utilizzato dal gruppo di Peccei, descrivono la traiettoria e la catastrofe dell'attuale modo di produzione e possono essere messe a confronto con la "nostra" legge della caduta tendenziale del saggio di profitto. Peccei è stato un dirigente della Fiat e poi della Olivetti, sicuramente non un comunista. Quando la borghesia mette mano a dati, modelli e schemi non può che capitolare ideologicamente, anche se poi non riesce ad essere conseguente e punta tutto sulla riforma del Sistema e sullo sviluppo sostenibile.

In Dottrina dei modi di produzione è specificato che non si può comprendere l'oggi e soprattutto il domani senza aver compreso il passato. Le transizioni avvenute in tutta la storia umana sono la chiave per capire la prossima grande rivoluzione. Ad Ebla, ad un certo punto, alcune parti della società cominciano ad arricchirsi e portano a compimento una specie di colpo di stato. Ciò va contro il modo di essere di quella società considerata dagli stessi storici "egualitaria". Tracce reperite in scavi archeologici dimostrano che il passaggio dalle società comunistiche alle prime forme di società stratificate, il periodo buio intorno al 1200 a.C., è stato caratterizzato da rivolte in tutto il Mediterraneo, causate da uno sviluppo economico che aveva portato alcune "classi" a privatizzare parte del prodotto sociale, e quindi tese a conservare lo stato dei rapporti sociali vigenti i quali andavano lacerandosi.

Analogamente avviene il passaggio dalla società antica al feudalesimo, quando a ribellarsi non sono gli schiavi oppressi ma il cristianesimo interclassista. E infine nella rivoluzione borghese, in cui non sono i borghesi a "fare" la rivoluzione, ma i "garzoni di bottega, lavoratori delle prime manifatture, modesti artigiani, soldati senza ingaggio - poi gli intellettuali: studenti, giovani medici, avvocati, funzionari e così via che nobili non erano, ma capitalisti certo nemmeno; tutta gente senza proprietà o quasi e che sulla ricchezza dei nobili non avrebbe messo le mani." ("Fiorite primavere del Capitale")

Oggi che lo stalinismo non esiste più, così come i potenti sindacati tricolore, non esiste un valido interlocutore corporativo per il capitalismo, che va in crisi. Il proletariato, il cui assetto è sicuramente cambiato rispetto al periodo della Terza Internazionale, è ancora forza storica fondamentale per la rivoluzione. Il capitalismo matura, invecchia e si dirige inesorabilmente verso la morte termica; ciò obbliga i senza riserve ad anticipare qualcosa in grado di rappresentare la futura comunità umana (Tesi di Roma,1922) per poter un domani rovesciare la prassi (Il rovesciamento della prassi, 1951).

A questo punto abbiamo fatto alcune considerazioni sulla teoria della conoscenza: la filosofia è eterna, sempre fine a sé stessa, da Platone a Severino; la scienza invece ha una dinamica, indaga, cresce come un organismo vivente, anche se è imbrigliata dagli attuali antistorici rapporti di classe. Il premio Nobel per la fisica, Richard Feynman, incaricato di esprimere un giudizio sui libri per l'insegnamento della scienza nelle scuole, disse: "Quei disgustosi manuali dicevano cose inutili, abborracciate, ambigue, confuse e sbagliate. Non riesco a capire come si possa imparare la scienza da testi che scientifici non sono affatto". Su uno di questi si leggeva la domanda: da che cosa sono mossi automobili, giocattoli a molla e biciclette con ciclista? La risposta era: sono mossi dall'energia. Feynman osserva: "Non aveva senso. Se la risposta fosse stata: quelchetipare avremmo avuto lo stesso principio generale: funziona a quelchetipare. Il ragazzo così non impara niente, sente soltanto una parola". ("Orazione in morte della trinità Religione, Filosofia e Scienza")

Il linguaggio non cade dal cielo, "come la coscienza, nasce soltanto dal bisogno, dalla necessità di rapporti con altri uomini" (Marx ed Engels, L'ideologia tedesca). Bordiga insiste molto su questo punto: la conoscenza vera, completa, compreso il linguaggio per esprimerla, non si avrà che dopo l'eliminazione della società capitalistica.

In chiusura di teleconferenza, un compagno ha segnalato l'articolo "Gli Stati Uniti hanno un grosso problema con i monopoli" di Joseph Stiglitz, pubblicato su Business Insider Italia, in cui l'economista lancia un preoccupato allarme circa la natura e la struttura del monopolio moderno (Amazon, Apple, Facebook, ecc.). Viene in mente Marx che nel VI Capitolo inedito del Capitale afferma:

"La centralizzazione industriale e finanziaria, che in gran parte sostituisce la vecchia concentrazione, ingloba grande e piccola industria in una rete d'interessi in cui scompare il singolo capitalista e domina incontrastato, al di là dei nomi dei vari personaggi registrati dalla cronaca, il Capitale anonimo."

Articoli correlati (da tag)

  • Proiezione dal futuro

    La teleconferenza di martedì sera, a cui hanno partecipato 18 compagni, è iniziata riprendendo i temi trattati all'incontro redazionale del 17 e 18 giugno.

    Le relazioni presentate durante la riunione, "Sulla spontaneità operaia oggi" e "Verso un mondo senza lavoro e senza Stato", hanno fornito l'occasione per ribadire come la controrivoluzione in corso da un secolo abbia inchiodato l'umanità in un limbo dal quale sembrerebbe impossibile uscire. Una società che confronta sé stessa unicamente con il suo passato, anziché con il futuro, è morta.

    La relazione sulla "spontaneità" ha preso le mosse dalla constatazione che in ambito "marxista" si prende sovente come paradigma la Terza Internazionale, dando per scontato che il movimento rivoluzionario futuro ripartirà da quel livello e utilizzerà un certo linguaggio. In realtà, dalla Rivoluzione d'Ottobre è passata un'epoca storica e gli elementi di comunismo presenti oggi ("Marcati sintomi di società futura") non sono nemmeno lontanamente paragonabili con quelli di allora. Il comunismo è più attuale di un secolo fa: adesso ci sono l'intelligenza artificiale, le fabbriche e i magazzini automatici, i supercomputer in grado di compiere milioni di miliardi di operazioni al secondo. Il capitalismo non riesce a stare al passo con un tale sviluppo delle forze produttive e da anni è sprofondato in una crisi di cui non si vede soluzione. La legge del valore non funziona più dato che di lavoro ce n'è sempre meno e quello che c'è è sempre più sfruttato. Questo fatto ha delle conseguenze sociali e politiche.

  • Guerra in outsourcing

    La teleconferenza di martedì sera, presenti 17 compagni, è iniziata con alcune considerazioni sulla conferenza pubblica, tenuta a Roma lo scorso 27 maggio, sul tema della guerra.

    La riunione è andata bene, sia per la chiarezza con cui sono stati esposti gli argomenti sia per gli interventi e le domande che sono state poste ai relatori. Tra gli intervenuti c'è stato chi ha sottolineato come in questa fase di guerra generalizzata sia fondamentale ribattere il chiodo contro le partigianerie in genere ("Marxismo o partigianesimo"), e chi ha ribadito che l'unico modo per analizzare i fatti in sintonia con il "movimento reale che abolisce lo stato di cose presente" è proiettarsi nel futuro. Diversi i compagni collegati via Skype, una modalità utile per chi non può essere presente fisicamente a questi incontri.

    Nella stessa giornata si è svolta a Roma la manifestazione "Ci vuole un reddito", in difesa del reddito di cittadinanza; molti i gruppi e i partitini della sinistra che vi hanno aderito, oltre a sindacati e a diverse realtà di base. La misura del reddito di cittadinanza, inizialmente intesa come erogazione monetaria per raggiungere la parità tra tutti i cittadini, si è trasformata nel giro di pochi anni in un reddito di base, una sorta di salario di sopravvivenza. Non si tratta più di un'astratta forma di accompagnamento al lavoro, ma della possibilità di poter arrivare a fine mese. Secondo i dati dell'Osservatorio Inps, in Italia due milioni e mezzo di senza riserve vivono con questo assegno (l'importo medio è di 550 euro), e tra poco rimarranno economicamente scoperti.

  • Guerra civile, polarizzazione sociale e intelligenza artificiale

    La teleconferenza di martedì sera, presenti 13 compagni, è iniziata riprendendo gli argomenti trattati nelle scorse teleconferenze.

    L'Economist, che utilizziamo come serbatoio da cui prendere dati e informazioni utili per il lavoro, afferma che da circa dieci giorni è scoppiata in Sudan una guerra civile ("In Sudan and beyond, the trend towards global peace has been reversed"). In realtà, il paese africano è in una fase di conflitto permanente dalla data della sua indipendenza, il 1956. Ufficialmente il conflitto vede contrapporsi un generale dell'esercito regolare e un generale delle milizie paramilitari, ma in effetti si tratta di uno scontro tra due fazioni interne allo Stato rapidamente trasformatosi in guerra guerreggiata, con la chiusura delle maggiori ambasciate e la fuga del personale straniero.

    Sempre secondo il settimanale inglese, le guerre civili tendono a durare sempre più a lungo e diventano sempre più difficili da risolvere, anche perché si diffondono negli stati più poveri, in via di dissoluzione, sottoposti a notevoli pressioni interne ed esterne. In Sudan, sin dall'inizio dell'attuale conflitto, è stato chiaro che vi erano intrecci tra interessi locali dei signori della guerra e interessi internazionali.

Rivista n°53, giugno 2023

copertina n° 53

Editoriale: La guerra rispecchia la società

Articoli: Sul libero arbitrio

Rassegna: Effetto domino - Crollo generale"

Terra di confine: Magazzini organici - Apprendisti stregoni - La forma ed il contenuto

Recensione: Doom

Doppia direzione: Riscontri d'oltreoceano

Raccolta della rivista n+1

Newsletter 245, 19 gennaio 2022

f6Libertà

Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

Continua a leggere la newsletter 245
Leggi le altre newsletter

Abbonati alla rivista

Per abbonarti (euro 20, minimo 4 numeri) richiedi l'ultimo numero uscito, te lo invieremo gratuitamente con allegato un bollettino di Conto Corrente Postale prestampato.
Scrivi a : mail2

Iscriviti alla newsletter

Iscriviti alla newsletter quindicinale di n+1.

Invia una mail a indirizzo email