Informazioni aggiuntive

  • Resoconto teleriunione  23 agosto 2022

Effetto soglia

La teleriunione di martedì sera, connessi 16 compagni, è iniziata dalla segnalazione dell'articolo di Federico Rampini "Crisi del gas: per capire le ragioni non bisogna guardare alla guerra in Ucraina ma a Cina e India", pubblicato sul Corriere della Sera lo scorso 22 agosto. Secondo il giornalista, i correnti problemi energetici non sono dovuti esclusivamente alla guerra in Ucraina e alle sanzioni, dato che i prezzi del gas avevano registrato un forte incremento già l'anno prima; l'impennata attuale dipende anche dall'aumento dei consumi in Asia, "in grado di sconvolgere tutti gli equilibri". Siamo al dilemma della coperta corta.

La complessa vicenda dell'energia, delle materie prime e del cibo è quasi esclusivamente legata, nel capitalismo moderno, alla possibilità di fornire alla rendita quote crescenti di plusvalore. Se una merce scarseggia, crescono il suo prezzo e con esso i movimenti speculativi. Milioni di persone si trovano di fronte a un bivio, comprarsi da mangiare o pagare le bollette. E quando c'è scarsità di cibo, tutti gli esseri viventi cominciano ad agitarsi, dissipando ulteriore energia.

Pandemia, guerra, crisi economiche, disoccupazione, siccità: ci sono tutti gli ingredienti per il verificarsi di uno shock sistemico.

La crescita dell'inflazione produce effetti dal punto di vista sociale. La Germania è sull'orlo della recessione e i servizi segreti temono una radicalizzazione delle frange estreme. In Italia, diversi analisti prevedono un autunno caldo, mentre il presidente di Confindustria Carlo Bonomi invita il governo ad approntare un piano di razionamento dell'energia per salvare l'industria. In Inghilterra quasi tutti i settori sono in mobilitazione, gli scioperi hanno coinvolto i trasporti, le poste, i porti e le ferrovie. Il paese è nell'occhio del ciclone ed è alle prese con l'impennata dei prezzi, la scarsità di materie prime, l'aumento della povertà e la crescente polarizzazione sociale; il filo rosso che lega le proteste è la richiesta di aumenti salariali data la repentina salita dei prezzi dei beni di prima necessità. Il movimento Don't Pay UK, nato a giugno di quest'anno, propone di non pagare le bollette se queste aumenteranno il 1° ottobre; la campagna di disobbedienza civile ha già coinvolto più di 100mila inglesi e si pone come obiettivo di raggiungere la soglia del milione.

Un movimento di classe può scatenarsi per qualsiasi motivo. La rivolta operaia di Corso Traiano a Torino, scoppiata nel luglio 1969 contro il caro-affitti, si estese rapidamente sul territorio coinvolgendo la popolazione dei quartieri prossimi alle fabbriche. Negli ultimi anni sono nati svariati movimenti contro l'aumento dei prezzi: del carburante in Francia (Gilets Jaunes), del biglietto della metropolitana in Cile, di uova e farina in Iran, ecc.; ciò che li unisce, in ultima analisi, è la crescita della miseria. Nei paesi a vecchio capitalismo lo Stato interviene elargendo bonus e sussidi, cercando di riequilibrare un sistema finito fuori controllo. Ad un certo punto, però, questo tipo di interventi non basta più e allora scatta un effetto soglia che porta milioni di persone in piazza. Occupy Wall Street ci ha dato l'idea di come potrebbe essere un movimento che va oltre il piano rivendicativo-sindacale, pur riuscendo a collegarsi con ampi settori della classe proletaria (vedi 99 Picket Lines a New York e il grande sciopero dei porti della West Coast del 2012).

Oggi il mondo è dominato da un capitale anonimo e autonomizzato che elimina lavoro vivo e accresce a dismisura quello morto (le macchine, i computer, i robot), e con esso la massa di disoccupati. Quest'ultima si trova nell'impossibilità di scioperare e dovrà perciò escogitare qualcosa di nuovo per farsi sentire.

Recentemente abbiamo focalizzato l'attenzione sul tema della salute, e abbiamo visto che alcune correnti scientifiche della borghesia iniziano a considerare i malati come il prodotto della rottura dell'omeostasi tra il mondo animato e quello inanimato. Da un pezzo è stata superata la soglia di incompatibilità tra uomo e natura e ciò sta dando vita a fenomeni di autodistruzione ambientale e sociale, non più a scala limitata (patologica) ma generalizzata (endemica).

Esiste una continuità tra il mondo organico e quello inorganico, e ragionare per dualismi (mente/corpo, oggetto/soggetto, quiete/moto, ecc.) è profondamente sbagliato. La Sinistra Comunista "italiana", già negli anni '50, previde una crisi mondiale a causa della mineralizzazione della società umana. Ma è molto prima della rottura totale dell'omeostasi con il resto della natura che la società entra in crisi, e la proliferazione attuale di nuovi micidiali patogeni ne è un chiaro sintomo. Insomma, stiamo parlando di un mondo che ha nel suo seno non solo il Coronavirus, ma tutta una serie di mostri biologici che aspettano solo che si apra una porta evolutiva per aggredire la nostra specie.

Il prossimo salto rivoluzionario sarà epocale, perché verrà messo in discussione il carattere specifico dell'uomo, il suo rapporto con il resto della natura. Cadrà la concezione umanistica avversa a all'integrazione uomo-industria-natura, e si farà strada una di tipo sistemico. Gli uomini non ne saranno subito consapevoli, ma saranno costretti a far funzionare la società in modo differente, armonico, introducendo un rovesciamento della prassi complessivo.

L'antropologo Gregory Bateson riteneva che negli anni '70 si sarebbe arrivati al punto di non ritorno, e il Club di Roma, con lo studio sui limiti dello sviluppo, lo dimostrava utilizzando modelli-mondo dinamici. I centri di ricerca della borghesia, impegnati nello studio dei sistemi viventi, cominciavano a comprendere che si stavano rompendo equilibri delicatissimi (Earth Overshoot Day, impronta ecologica), e il più potente di esso, il Massachusetts Institute of Technology di Boston, sviluppò il diagramma della morte del capitalismo: nel libro The Limits to Growth del 1972 sono delineate tutte curve "a campana" di Gauss. La visione del mondo elaborata dagli scienziati del MIT con l'intento di salvare l'attuale modo di produzione, riformandolo, fu in realtà la descrizione della sua inesorabile catastrofe. Da anni sosteniamo che gli strumenti realizzati dal capitalismo sono troppo potenti per essere lasciati ancora nelle sue mani.

Il partito rivoluzionario di domani non potrà che essere un organismo in grado di capovolgere la prassi, come quello descritto nelle Tesi di Napoli (1965):

"Secondo la linea storica noi utilizziamo non solo la conoscenza del passato e del presente della umanità, della classe capitalistica ed anche della classe proletaria, ma altresì una conoscenza diretta e sicura del futuro della società e della umanità, come è tracciata nella certezza della nostra dottrina che culmina nella società senza classi e senza Stato, che forse in un certo senso sarà una società senza partito, a meno che non si intenda come partito un organo che non lotta contro altri partiti, ma che svolge la difesa della specie umana contro i pericoli della natura fisica e dei suoi processi evolutivi e probabilmente anche catastrofici".

Sulla base dello sviluppo della conoscenza umana è possibile prevedere l'andamento storico generale, basta applicare le leggi della fisica alla società umana. Già dai primi anni '80 affermiamo che non siamo un nuovo partito comunista internazionale, un nuovo gruppetto politico, ma accogliamo dalla Sinistra Comunista la potente indicazione a continuare il lavoro con metodo di partito, anche se questo non c'è. Ciò che paralizza chi si richiama oggi al comunismo è una spaventosa mancanza di teoria, eppure basterebbe studiare le sempre più numerose capitolazioni ideologiche della borghesia di fronte al marxismo per trovare enormi conferme e andare oltre. Anche perché, pur avendo a disposizione mezzi tecnici e scientifici potentissimi, la borghesia si sta comportando come una classe senza conoscenza, capace solo di nascondere la testa sotto la sabbia. Ben presto avrà un brusco risveglio.

Articoli correlati (da tag)

  • La vita è un processo simbiotico

    La teleriunione di martedì sera, connessi 18 compagni, è iniziata con il commento del filo del tempo "Superuomo, ammosciati!" (1953).

    Nel testo si critica la base su cui si fonda l'ordine sociale borghese ovvero l'Individuo, quell'Io presunto motore della storia umana. Personaggi storici d'eccezione, come Giulio Cesare e Napoleone Bonaparte, hanno catalizzato molta più attenzione rispetto a quella che meritavano le falangi romane o, nel caso della Rivoluzione francese, gli anonimi combattenti del "popolo". Da materialisti rifiutiamo il culto dei grandi uomini, dei cosiddetti "fuori classe":

    "Come lo Stato, anche questa 'forma' del capo, ha una base materiale e manifesta l'azione di forze fisiche, ma noi neghiamo che abbia funzione assoluta ed eterna: stabilimmo che è un prodotto storico, che in un dato periodo manca; nacque sotto date condizioni, e sotto date altre scomparirà."

    L'origine e la funzione del "battilocchio" sono da individuare in un preciso contesto storico, in un determinato stadio di sviluppo delle forze produttive. Esso si afferma in seguito alla nascita della famiglia, della proprietà privata e dello Stato (Engels). Al pari dello Stato, anche l'Io di eccezione dovrà estinguersi o, come afferma Lenin, assopirsi. L'Individuo, esaltato dall'attuale forma sociale, è massificato e influenzato dal consumismo come non mai.

  • La macchina inizia a pensare?

    La teleconferenza di martedì 14 febbraio, presenti 18 compagni, è iniziata riprendendo quanto avevamo detto la volta scorsa in merito all'intelligenza artificiale ed in particolar modo ai test condotti con ChatGPT.

    ChatGPT (Chat Generative Pre-trained Transformer), salito recentemente all'onore delle cronache, è un prototipo di chatbot basato su intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI, un'organizzazione "senza fini di lucro" finalizzata alla ricerca sul campo che vede tra i fondatori Elon Musk e Sam Altman. Il programma, addestrato su un ampio insieme di dati pubblicamente disponibile e perfezionato manualmente da addestratori umani, riesce a rispondere a svariate domande, apprendendo ulterioriormente dalle stesse interazioni con gli utenti. Federico Rampini, nella sua ultima newsletter, afferma che il test condotto con l'applicazione è stato positivo, in quanto l'intelligenza artificiale avrebbe soddisfatto le sue aspettative generando un breve saggio secondo le indicazioni fornite : "ChatGPT sforna frasi a un ritmo folle. Il mio testo sarebbe migliore del suo, ma anziché cinque minuti ci metterei cinque ore o forse cinque giorni, calcolando anche il tempo per fare ricerche e scovare materiale originale."

  • Esperimenti di riduzione dell'orario di lavoro

    La teleriunione di martedì 6 dicembre, presenti 18 compagni, è iniziata commentando alcune notizie riguardanti la riduzione della settimana lavorativa.

    In Gran Bretagna, dall'inizio di giugno, si è svolto un esperimento sulla riduzione dell'orario di lavoro a trentadue ore su quattro giorni a settimana, mantenendo invariato il salario dei lavoratori. Le aziende interessate sono state circa 70 per un totale di circa 3.300 dipendenti coinvolti. La prova, monitorata da un gruppo di ricercatori indipendenti facenti capo a istituti di ricerca sociale ed economica delle università di Oxford e Cambridge, si è conclusa verso la fine di novembre con risultati positivi, e molte imprese hanno deciso di mantenere questo tipo di organizzazione oraria.

    Nel mondo sono in corso diversi esperimenti simili. Numerose aziende, anche molto grandi, soprattutto del settore dei servizi, hanno introdotto o stanno preventivando una riduzione degli orari. In Italia, Lavazza sta testando la settimana lavorativa di quattro giorni. Si tratta di una tendenza generale dettata dallo sviluppo tecnologico, con cui tutti devono fare i conti; il processo ha subito un'accelerazione con la pandemia. La riduzione dell'orario di lavoro e il salario ai disoccupati, rivendicazioni storiche del movimento proletario, sono prese in considerazione dallo stesso capitalismo. Nel dibattito politico italiano imperversa la polemica tra sostenitori e abrogatori del reddito di cittadinanza, ma resta il fatto che a livello mondiale milioni di persone vivono da anni grazie a svariate forme di sussidi statali.

Rivista n°54, dicembre 2023

copertina n° 54

Editoriale: Reset

Articoli: La rivoluzione anti-entropica
La guerra è già mondiale

Rassegna: Polarizzazione sociale in Francia
Il picco dell'immobiliare cinese

Terra di confine: Macchine che addestrano sè stesse

Recensione: Tendenza #antiwork

Raccolta della rivista n+1

Newsletter 245, 19 gennaio 2022

f6Libertà

Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

Continua a leggere la newsletter 245
Leggi le altre newsletter

Abbonati alla rivista

Per abbonarti (euro 20, minimo 4 numeri) richiedi l'ultimo numero uscito, te lo invieremo gratuitamente con allegato un bollettino di Conto Corrente Postale prestampato.
Scrivi a : mail2

Iscriviti alla newsletter

Iscriviti alla newsletter quindicinale di n+1.

Invia una mail a indirizzo email