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La teleriunione di martedì sera è iniziata con il ricordo di Jacques Camatte, mancato lo scorso 19 aprile.
LibCom, un sito comunista-libertario che ospita anche materiale della Sinistra Comunista "italiana", qualche anno fa ha pubblicato una prefazione scritta da Camatte al testo Struttura economica e sociale della Russia d'oggi, in cui vengono ripresi i punti di Forlì (1952), ovvero il programma immediato della rivoluzione (Elementi della transizione rivoluzionaria, vedi home page del nostro sito). I punti di Forlì sono immediati proprio perché tutti praticabili entro un futuro possibile; non si tratta, quindi, di "rivendicazioni" da realizzare in un avvenire indefinito. Secondo Camatte, invece, essi rappresentano un'"inversione": la specie umana non deve più intraprendere la via del progresso, ma quella della regressione, smettendo di cercare la via della salvezza nella scienza che, di fatto, è diventata uno strumento di repressione e giustificazione di questo mondo.
Nei suoi testi la Sinistra afferma che il Capitale è ormai un cadavere che ancora cammina. Per Camatte, questo comporta la scomparsa del proletariato e della rivoluzione intesa come processo catastrofico. Egli è stato l'unico ex marxista a formulare una sintesi estrema del distacco necessario dal mondo capitalista, con la sua formula Ce monde qu'il faut quitter (abbandonare questo mondo), che però non ha alcun senso pratico (ognuno può interpretarla come meglio crede).
La teleriunione di martedì 15 aprile è iniziata con l'approfondimento del significato del termine "antiforma", riferito ai "movimenti che proclamano ed attuano l'assalto alle vecchie forme, ed anche prima di saper teorizzare i caratteri del nuovo ordine, tendono a spezzare l'antico, provocando il nascere irresistibile di forme nuove" ("Tracciato d'impostazione", 1946).
La corrente cui facciamo riferimento delinea una sorta di auxologia (disciplina che studia la crescita degli organismi indicandone il decremento nel tempo) dei modi di produzione. Ogni modo di produzione nasce con una carica rivoluzionaria, si trasforma in riformista e, infine, si cristallizza nel conformismo, nel tentativo di preservarsi dall’emergere di nuovi rapporti sociali.
Tale dinamica vale per la forma schiavista, per quella feudale, e per quella capitalistica, i cui elementi sono presenti sulla scena storica già nel Mille ("L'Italia nell'Europa feudale"). Successivamente, nel periodo compreso tra il Rinascimento e la rivoluzione industriale, il capitalismo assume una veste riformista, per poi irrigidirsi nella fase imperialistica del suo sviluppo, blindando la propria struttura al fine di resistere all’assalto del proletariato.
Lo scontro futuro, così come quello passato, non sarà tra idee o diverse concezioni morali, etiche e religiose, ma tra modi di produzione: "Gli uomini non sono messi in movimento da opinioni o confessioni o comunque da fenomeni del cosiddetto pensiero, da cui siano ispirate la loro volontà e la loro azione. Sono indotti a muoversi dai loro bisogni, che prendono il carattere di interessi quando la stessa esigenza materiale sollecita parallelamente interi gruppi." ("Tracciato d'impostazione")
La teleriunione di martedì sera è iniziata con alcune considerazioni riguardo le conseguenze economiche dell'introduzione di dazi da parte dell'amministrazione Trump.
La Borsa di New York ha bruciato oltre 5.000 miliardi di dollari in appena due giorni e anche tutte le principali piazze finanziarie mondiali hanno registrato importanti perdite (venerdì 4 aprile è stato per gli indici borsistici il giorno peggiore dal tempo della pandemia da Covid-19). Per ora tali oscillazioni non hanno avuto ripercussioni sulla società, come inflazione, fallimenti o licenziamenti. In proporzione, la quantità di capitale finanziario andata distrutta è di molto inferiore rispetto a quella in circolazione.
Tra gli analisti economici cresce la preoccupazione per le conseguenze negative di una creazione di denaro dal denaro (D-D'), senza passare per la produzione (P). C'è la necessità di continuare un ciclo fittizio di valorizzazione, che ormai nessuno più controlla; durante la crisi dei mutui subprime del 2008 venne alla luce un immenso "schema Ponzi". Quando lo Stato moderno permette alle banche di emettere prestiti superiori alla consistenza dei loro depositi, vuol dire che si sta creando capitale fittizio: il prestito è difatti possibile grazie alla garanzia delle banche centrali.
Editoriale: I limiti dell'… inviluppo / Articoli: Il gemello digitale - L'intelligenza al tempo dei Big Data - Donald Trump e il governo del mondo / Rassegna: Il grande malato d'Europa - Il vertice di Kazan - Difendono l'economia, preparano la guerra / Recensione: Ciò che sembrava un mezzo è diventato lo scopo / Doppia direzione: Il lavoro da svolgere oggi - Modo di produzione asiatico? - Un rinnovato interesse per la storia della Sinistra Comunista - Isolazionismo americano post-elettorale?
Libertà
Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.
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