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  • Resoconto teleriunione  7 marzo 2017

Rivoluzione in divenire

La teleconferenza di martedì sera, connessi 11 compagni, è iniziata commentando la notizia della diffusione di documenti riservati della Cia da parte di Wikileaks. Secondo il comunicato pubblicato sul sito, l'Agenzia d'informazioni americana disporrebbe di un vasto arsenale informatico, fatto di malware ed altri codici malevoli, tramite cui sarebbe in grado di accedere ai dispositivi venduti dalle maggiori aziende americane ed europee, come ad esempio l'iPhone della Apple, gli smarthphone con sistema operativo Android (Google) e Windows (Microsoft), e le smart Tv prodotte da Samsung. La Cia sarebbe inoltre equipaggiata per penetrare nei sistemi che formano l'Internet delle cose (IoT).

Niente di cui stupirsi dato che tutto era già stato anticipato dal sistema di sorveglianza Echelon, una sorta di preistoria dell'utilizzo dei Big Data. Oggi i dati vengono prelevati direttamente in Rete, quindi immessi in potentissimi computer ed elaborati. Ma non bisogna farsi impressionare: nessun sistema di spionaggio, per quanto complesso, è in grado di fermare una rivoluzione. Come si è visto durante la Primavera araba, quando milioni di persone scendono in piazza lo spionaggio può fare ben poco.

Spioni a parte, l'IoT permette di mettere in connessione tra loro gli oggetti e gli oggetti con le persone. Allora, se tutto è connesso, non si può fare a meno di parlare di cibernetica, ovvero della possibilità di utilizzare sistemi intelligenti e automatici per gestire la produzione. Nell'articolo dell'Economist Revolution in the making si sostiene che la produzione materiale sarà sempre più collegata alla Rete e che le merci verranno prodotte attraverso un meccanismo automatico in risposta agli ordini in arrivo in tempo reale dal mercato. La produzione just in time è già da tempo una realtà, l'assetto moderno dell'industria vede la catena di montaggio uscire dalle mura aziendali, con la logistica, il sistema informatico e l'integrazione dei flussi. Oggi l'automatismo reso possibile dai chip per l'identificazione a radiofrequenza (Rfid - Radio Frequency Identification), dai sensori di pressione (Mems - Micro Electro Mechanical Systems) o dai programmi (spider) per la raccolta delle informazioni nel Web, sta formando un sistema intelligente di produzione e distribuzione che si configura come un vero e proprio general intellect (Marx, Grundrisse). Il sistema di macchine globale, la fusione tra il mondo del nato e quello del prodotto, la sostituzione di lavoratori con algoritmi, non potranno che produrre effetti dirompenti a livello sociale:

"A un dato punto del loro sviluppo, le forze produttive materiali della società entrano in contraddizione con i rapporti di produzione esistenti, cioè con i rapporti di proprietà (che ne sono soltanto l'espressione giuridica) dentro i quali tali forze per l'innanzi s'erano mosse. Questi rapporti, da forme di sviluppo delle forze produttive, si convertono in loro catene. E allora subentra un'epoca di rivoluzione sociale. Con il cambiamento della base economica, si sconvolge più o meno rapidamente tutta la gigantesca sovrastruttura." (Marx, Per la critica dell'economia politica)

La borghesia è una classe rivoluzionaria perché è costretta a rivoluzionare continuamente il suo modo di produzione: sviluppando senza sosta le forze produttive, mette in moto forze gigantesche che fatica a controllare. Ne L'Imperialismo Lenin afferma che arrivati ad una certo punto "i rapporti di economia e di proprietà privata formano un involucro che non corrisponde più al suo contenuto. Esso deve andare inevitabilmente in putrefazione qualora ne venga ostacolata l'eliminazione". Le condizioni materiali per lo scatto ad una forma sociale di ordine superiore sono sempre più mature, le questioni tecniche verranno risolte dopo la conquista del potere sulla base del sapere scientifico liberato dalle catene del valore.

Che l'involucro politico borghese sia decrepito è ormai fatto assodato. Sul Venerdì di Repubblica è stata pubblicata una recensione al saggio di Franco Moretti dal titolo La borghesia è ormai un fantasma: ma chi l'ha uccisa?, mentre in un discorso tenuto durante una cerimonia istituzionale, il Presidente Sergio Mattarella ha affermato: "la recessione economica, sperimentata nell'ultimo decennio in numerose aree del mondo, sembra volersi accompagnare ora ad una sorta di recessione geopolitica, incapace di dare risposte concrete alle sfide che abbiamo di fronte e che appare di abbandono delle responsabilità nella costruzione di destini comuni per l'umanità, con il risultato di alimentare conflitti e il rischio di violenze."

Ma è da escludere che la borghesia riesca a capire fino in fondo cosa le stia accadendo, seppur possa intuirne i contorni grazie ai dati ed alle informazioni a disposizione; essa non può trarre conclusioni razionali ed è improbabile che arrivi a decretare la propria fine. Per questo motivo tutto si risolve sempre in una autocritica più o meno radicale, si pensi ai recenti scritti di Jeremy Rifkin (La società a costo marginale zero) e Paul Mason (Postcapitalismo).

La vera alternativa, l'antiforma, può essere praticata solo da forze che si pongono fuori dal Sistema e che non hanno nulla più da rivendicare nella forma sociale vigente.

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    La teleriunione di martedì sera è iniziata con alcuni commenti su Antiqua et nova, nota sul rapporto tra intelligenza artificiale e intelligenza umana, a cura del Dicastero per la Dottrina della Fede e del Dicastero per la Cultura e l'Educazione, che operano per lo sviluppo dei valori umani nell'orizzonte dell'antropologia cristiana.

    L'elaborazione teorica della Chiesa di Roma offre, storicamente, una particolare chiave di lettura per comprendere cosa succede nella società. Appena eletto, il nuovo pontefice Robert Francis Prevost ha sottolineato le motivazioni che lo hanno spinto a scegliere il nome di Leone XIV, richiamandosi al pontificato di Leone XIII, autore dell'enciclica Rerum Novarum (15 maggio 1891). Se alla fine del 1800 il cattolicesimo sentì la necessità di darsi una propria dottrina sociale per rispondere alla "cose nuove" che avvenivano nella società, oggi Papa Leone XIV ha posto l'accento sul fatto che siamo di fronte ad un passaggio epocale, ovvero l'emergere dell'intelligenza artificiale.

    La Rerum Novarum non fu soltanto un "aggiornamento" dottrinale della Chiesa in relazione ai cambiamenti in corso nel mondo del lavoro, ma anche una risposta all'emergere dell'antiforma, rappresentata dal Manifesto del Partito comunista del 1848, e alle rivoluzioni borghesi, che scuotevano il potere della Chiesa (Papa Leone XIII è il primo papa privato del potere temporale). La Chiesa ha sviluppato una propria dottrina sociale con l'obiettivo dichiarato di trovare un'armonia tra le classi, per scongiurare lo scoppio della rivoluzione sociale. Essa, infatti, si mosse in anticipo, ben prima del fascismo, teorizzando un corporativismo non più di tipo medioevale basato sui mestieri, ma fondato sul blocco tra le classi antagonistiche prodotte dallo sviluppo industriale. Quando parliamo dell'azione sociale cattolica nel corso del 1900 non intendiamo solo la lotta ideologica contro le teorie socialiste, ma anche le realizzazioni pratiche: costruzione di enti caritatevoli, mense, dormitori, orfanotrofi, scuole e ospedali, fondazione di sindacati, mutue e cooperative volte ad attirare a sé i proletari.

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    La borghesia è allarmata dalla crescita del numero dei Not in Education, Employment or Training: nel 2023, in Italia, i NEET rappresentavano il 16% circa dei giovani sotto i 30 anni. Non bastano più corsi di formazione, gli stage, il lavoro non retribuito, le paghe da fame, la precarietà; ora spuntano pure i giochi motivazionali. Con l'enorme sviluppo delle forze produttive sociali, potremmo fare benissimo a meno del lavoro, e dedicarci ad attività piacevoli ed appaganti; ma essendo ancora vigente il sistema del lavoro salariato, ciò non è possibile.

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    "Un deprezzamento brusco danneggerebbe non solo gli Stati Uniti, ma i loro principali creditori: Cina, Giappone, Europa, paesi esportatori di materie prime. Questo crea una convergenza di interessi tra potenza in declino e sistema dipendente. Ed è una forma paradossale di forza: il dollaro è troppo sistemico per essere dismesso, troppo fragile per essere sostituito, troppo radicato per essere aggirato."

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Rivista n°56, dicembre 2024

copertina n° 56

Editoriale: I limiti dell'… inviluppo / Articoli: Il gemello digitale - L'intelligenza al tempo dei Big Data - Donald Trump e il governo del mondo / Rassegna: Il grande malato d'Europa - Il vertice di Kazan - Difendono l'economia, preparano la guerra / Recensione: Ciò che sembrava un mezzo è diventato lo scopo / Doppia direzione: Il lavoro da svolgere oggi - Modo di produzione asiatico? - Un rinnovato interesse per la storia della Sinistra Comunista - Isolazionismo americano post-elettorale?

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Newsletter 245, 19 gennaio 2022

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