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Rivista n. 54, dicembre 2023

Editoriale: Reset

Articoli: La rivoluzione anti-entropica
La guerra è già mondiale

Rassegna: Polarizzazione sociale in Francia
Il picco immobiliare cinese

Terra di confine: Macchine che addestrano sè stesse

Recensione: Tendenza #antiwork

Appuntamenti

20

Apr

"La guerra che viene" - conferenza pubblica a Milano
Sabato 20 aprile 2024, ore 17, presso Circolo anarchico Bruzzi-Malatesta via Torricelli 19 Milano (MM2 Romolo) >>>

16/17

Mar

93° incontro redazionale
Temi: Corpo biologico e corpo sociale - L'intelligenza al tempo dei Big Data - Sui recenti colpi di Stato in Africa >>>

16/17

Dic

92° incontro redazionale
Temi: Determinismo e cibernetica - Conflitto israelo-palestinese - Controrivoluzione in Germania, parte II >>>

23/24

Set

91° incontro redazionale
Temi: Rovesciamento della prassi e concezione unitaria dell'universo - Le cause e le forme del tracollo >>>

Corrispondenza sui fatti di Genova G8

16) "RIVOLUZIONE"

[...] Da Seattle a Nizza, da Davos a Goteborg, da Napoli a Genova la mobilitazione si e svolta per impedire, ostacolare, sabotare le riunioni degli imperialisti non per dialogare con esse. Questa è la maggioranza fisica e politica che si è espressa.

Tutto l'arco revisionista (dai DS, al PRC, dal GSF alle tute bianche) ha fallito in pieno l'obiettivo di promuovere la mobilitazione per recuperare consenso dopo l'impopolare governo di centrosinistra. I loro giochi sono stati smascherati dalla realta dei fatti. Non sono riusciti nella loro opera, condotta a fianco delle forze repressive, di isolare gli spezzoni "violenti" cosicché l'unica gestione che riescono a dare è quella della presenza dei provocatori e degli infiltrati, della presenza del clima cileno di vent'anni fa.

La realtà ha pero la testa dura: non siamo in Cile ma in Italia, non siamo a vent'anni fa ma oggi in un paese imperialista che affama, sottomette e aggredisce i popoli, che imprigiona chi si oppone e chi mostra la rivoluzione come l'unica strada possibile per uscire dalle condizioni di miseria cui ci costringe l'imperialismo. Ricordiamoci che sono i revisionisti al governo che hanno emesso centinaia di avvisi di garanzia per 270/270 bis, che sono rimasti in silenzio, avvallando di fatto, lo sterminio dei prigionieri politici in Turchia, che si sono prestati all'aggressione imperialista nella ex-Jugoslavia. Altro che clima cileno.

A Genova hanno fallito: hanno fallito i grandi 8 che non riescono nemmeno a fare la passerella in una metropoli imperialista e sono costretti a convocarsi prossimamente negli angoli più dispersi del globo (montagne del Canada) per evitare la contestazione. Che si sono dimostrati sempre più nemici e disprezzati dalle masse popolari, che non si sono accordati su nulla perché ognuno, in preda alla crisi che li attraversa, mira a garantirsi una via di uscita per conto proprio, hanno fallito i revisionisti che non riescono piu a controllare i movimenti di protesta che lo stesso sistema produce.

Hanno vinto invece tutti quei proletari che non si sono fatti legare le mani e hanno messo in discussione il monopolio della violenza borghese riappropriandosi di un terreno di lotta che non media con il sistema. Ha vinto l'idea che con l'imperialismo e le sue istituzioni non e più possibile mediare e che fare ciò significa mettersi sulla strada della sconfitta.

Si fa largo sempre piu l'idea che l'unica strada possibile e quella rivoluzionaria dell'abbattimento del sistema capitalista e della collettivizzazione dei mezzi di produzione come migliore garanzia di un futuro benessere per tutti.

Queste idee devono necessariamente essere supportate e organizzate in modo adeguato per non essere dispersema incanalate verso il fiume della rivoluzione socialista.

Con forza dobbiamo procedere a ricostruire il partito comunista della classe operaia come unico possibile strumento che la storia ci offre per abbattere gli imperialisti, gli aguzzini, i guerrafondai, gli affamatori. Solo dove c'e o c'e stato un partito comunista rivoluzionario gli imperialisti hanno preso paura e la classe operaia e le masse popolari hanno ottenuto grosse conquiste, solo la presenza del partito comunista puo condurci verso la rivoluzione e l'emancipazione da quella classe di guerrafondai che chiamiamo borghesia imperialista.

17) "CENTRO POPOLARE OCCUPATO GRAMIGNA"

IMPERIALISMO ASSASS1NO GOVERNO BERLUSCONI GOVERNO DEI PADRONI

[...] Tutti coloro che sono andati a Genova a manifestare la loro rabbia ed il loro dissenso contro questo sistema di sfruttamcnto e dominio sui popoli sono stati caricati e repressi nel sangue.

L'assassinio del compagno Carlo, i pestaggi brutali di polizia e carabinieri, la diffamante campagna di criminalizzazione posta in essere dal governo è tuttavia un segno della vulnerabilità di questo sistema. La recessione incalza, le contraddizioni in campo economico si acuiscono, il capitale fa i conti con la crescente mobilitazione scatenata dalla crisi da esso stesso prodotta.

La repressione attuata a Genova costringe il movimento ad ulteriori riflessioni e mobilitazioni, in primo luogo la liberazione immediata di tutti i compagni arrestati.

Per raggiungere questo obiettivo e necessario tenere alto il livello di mobilitazione di piazza con cortei, presidi e tutte le iniziative utili.

Consideriamo inoltre che la repressione non si fermerà con Genova ma già emergono le dichiarazioni di esponenti della destra al governo che indicano come obiettivi da colpire Centri Sociali e Associazioni che da sempre esprimono un chiaro dissenso alla logica di profitto e sfruttamento imposto dal sistema capitalista.

Considerando che sotto il governo Berlusconi si appesantirà l'attacco alle condizioni di vita e di lavoro della classe operaia e dei cittadini è necessario costruire un fronte ampio che sappia opporre resistenza agli attacchi padronali attivando e sostenendo tutte le forme di lotta.

18) Fuori di testa

Sono contentissima di quello che ha fatto Berlusconi, dovevano farlo prima, e pestare quei delinquenti che hanno fatto miliardi di danni a Genova, e incendiato auto di anonimi cittadini. Il ragazzo ucciso era un delinquente. Berlusconi è l'unico che forse può salvare l'Italia ridicolizzata dai governi di sinistra. Viva Berlusconi, Viva la polizia di stato. I comunisti hanno fatto oltre 80.000 milioni di morti, il fascismo che non esiste più da oltre 50 anni? Studiate la storia, e smettetela di insultare perchè non avete argomenti. E forse comincerete a vergognarvi...

***

Ma che stai dicendo? Non ti rendi conto delle cacchiate che stai sparando??

Non dubito del fatto che con certi cretini che fanno casino (e quelli che hanno iniziato a fare guerriglia ieri a genova lo sono) bisogna usare la mano durissima (concordo quindi con le manganellate) ma quelli del gsf erano gente che non voleva questo, che ha tentato di rispondere in maniera civile a sta cazzata del g8...

Se credi sul serio che un imprenditore corrotto, lobbista, mafioso, doppiogiochista e falso come berlusconi sia la salvezza dell'italia, beh stai presa proprio male!

Non dico che la sinistra sia meglio, ma fidarsi dle berlusca è da scemi.

***

Ma l'hai visto il palazzinaro e/o mafioso berlusconi fare il maggiordomo per i "grandi" della terra (?) : vestito come un provinciale per la S. Messa,col sorriso e l'atteggiamento di chi non crede a dove si trova (proprio io ? ce l'ho fatta!) ,non sa parlare l'italiano,è di fatto un truzzo incredibile ed ignorante!!!!

Per non parlare del ministro scaiola noto pregiudicato il cui unico vero successo politico amministrativo è stato quello di sistemare in posti che contano la sua squallidona famiglia...... per quanto riguarda la polizia penso che sia naturale e fisiologico che distruggano una scuola : frustrazione,ignoranza,povertà di vita, di ideali ,di cultura : usi ad obbedir tacendo e tacendo l morir (che spessore intellettuale! che rigore morale!).

ti auguro buon weekend che il mare non sia troppo merdoso,che non ci sia una coda kilometrica per il rientro,che tu possa sempre trovare i soldi per l'affitto e/o per pagare il mutuo del bilocale dove vivi e che tu possa risparmiare i soldini per toglierti qualche bella soddisfazione.......bleah!!!!

***

Una domanda alla berlusconiana: Che uniforme indossi per vivere?

19) Gaetano Bresci e le molotov

Il Black Bloc e' una cosa seria. Non puo' essere banalmente identificato con atti vandalici e devastazioni irrazionali.

E' una rete di gruppi di affinita' - prevalentemente (ma non esclusivamente) anarchici e libertari - diffusi nell'Europa continentale e in Nord America.

Esiste da anni, elabora strategie e tattiche ed e' disponibile a cambiarle in relazioni ai contesti, alle alleanze e agli obiettivi da perseguire.

Va precisato che in Italia il Black Bloc non esiste ne' mai e' esistito.

Come dimostra la storia recente del movimento, il Black Bloc non e' una realta' statica e si misura con pratiche differenti, lasciandosi contaminare, come si e' visto a Quebec City: durante la contestazione al vertice ALCA/FTAA, ha agito nel massimo rispetto della citta' e dei suoi abitanti, concentrando le energie nell'abbattimento del "Muro della Vergogna".

Inoltre ha scelto di mutuare simboli e pratiche delle tute bianche, e ha agito di concerto con gli altri gruppi di affinita' presenti nella piazza

A Göteborg, al contrario di quanto s'immagina, il BB si e' relazionato alle tute bianche e ha deciso di muoversi all'interno di una cornice comune condivisa anche dai pacifisti.

I problemi sono iniziati quando la stragrande maggioranza degli attivisti con ruoli di portavoce e responsabilita' di coordinamento sono stati arrestati "a scopo preventivo" durante il raid poliziesco di giovedi' sera.

La mattina dopo, la polizia ha tagliato il corteo in due parti, isolando e caricando uno spezzone di manifestanti etichettato come "Black Bloc". A questi ultimi non e' rimasto altro che difendersi con quello che trovavano, e singoli dimostranti hanno infranto alcune vetrine (sono le immagini che le tivu' di tutto il mondo hanno trasmesso a nastro continuo).

Dire che a rompere le vetrine e' stato il Black Bloc e' come dire che a gettare la molotov sull'Eurostar e' stato Gaetano Bresci.

Con cio' non intendiamo dire che il Black Bloc non abbia mai sfondato una vetrina. A Nizza, come confermato dalle cronache del "Corriere della Sera", furono colpite le sedi di tre banche e di alcune grandi multinazionali.

Nessun piccolo negozio o tanto meno casa privata fu oggetto di violenza. Tornando a Göteborg, e' bene puntualizzare che il momento di massima violenza poliziesca e' coinciso col momento di massima distensione degli animi: venerdì' sera la polizia ha accerchiato un parco in cui centinaia di giovani avevano organizzato un rave. La festa e' stata sciolta con la violenza, i presenti si sono difesi in maniera scomposta, ed e' stato quello il momento in cui la polizia ha aperto il fuoco.

Il Black Bloc non era presente alla festa, il ragazzo colpito non ne faceva parte.

Il Black Bloc e' composto da attivisti politici, dai quali a volte puo' separarci - oltre alla teoria - la scelta delle tattiche e/o il modo di praticare l'obiettivo, ma non si tratta di cerebrolesi o di cani di Pavlov che sbavano alla vista dei manganelli.

Si tratta di attivisti molto piu' fantasiosi e meno tetri di quanto dica la vulgata: nei giorni precedenti la contestazione di Quebec, il Black Bloc di Buffalo (USA) si stacco' da un corteo anarchico, entro' in un quartiere degradato e si mise a raccogliere la spazzatura e pulire i marciapiedi.

Ai giornalisti fu detto: "Avete scritto che avremmo devastato [to trash] la citta', e invece la spazzatura [trash] la stiamo raccogliendo".

E' in corso un gravissimo tentativo di criminalizzazione di quest'area del movimento, avallata anche da alcune correnti moderate. Noi ci rifiutiamo di salvarci l'anima sulla pelle del Black Bloc, riconosciamo la loro piena legittimita' nel movimento e rifiutiamo la logica dei "buoni" e dei "cattivi".

20) Non era prassi conosciuta

Io a Genova c'ero, sono tornato sfinito, infuriato, deluso, febbricitante, coi legamenti delle ginocchia logorati, senza un filo di voce e dico: non scateniamo la caccia all'anarchico. Non criminalizziamo il Black Bloc internazionale. Distinguiamo tra il percorso "storico" del Black Bloc e quello che è successo a Genova. Non accusiamo chiunque abbia praticato l'azione diretta a Genova di essere un infiltrato. Il pogrom e la psicosi del complotto non sono nella nostra cultura.

A Genova venerdì c'erano anarchici tedeschi dello Schwarze Block, che hanno praticato l'azione diretta contro precisi obiettivi (banche e sedi di multinazionali) e non avevano intenzione di attaccare le iniziative degli altri dimostranti. Sabato un giornalista olandese della rivista di sinistra Vrij Neederland mi ha detto di aver incontrato mentre facevano i bagagli, forse per tornare in Germania, e gli hanno detto di essere irritati per le azioni degli altri nero-vestiti. Non sono in grado di confermare, ma in effetti quello che è successo venerdì c'entra molto poco col modo d'agire del Black Bloc, che pratica l'azione diretta con un criterio magari non condivisibile da molti ma che un criterio rimane, e soprattutto fa la sua strada senza interferire con altre forme d'azione. Invece a Genova per tutta la giornata di venerdì i carabinieri hanno ACCOMPAGNATO i devastatori, senza mai caricarli, e questo non perché questi fossero troppo mobili e informali, come qualcuno ha scritto: costoro hanno avuto il tempo di entrare in alcune banche e metterle a ferro e fuoco, rimanendo all'interno per più di un quarto d'ora mentre i carabinieri li aspettavano all'esterno per RIPARTIRE insieme e raggiungere i luoghi dove il GSF manifestava con altre modalità. Lungo il tragitto sono stati attaccati negozietti, incendiate auto che sicuramente non appartenevano a miliardari, distrutte piccole pompe di benzina. I neri sono stati letteralmente SCAGLIATI contro il sit-in della rete Lilliput, i carabinieri hanno massacrato donne e bambini, scouts, dimostranti pacifici, poi sono ripartiti INSIEME ai neri. In Piazzale Kennedy i neri hanno fatto da "lepre" per l'accerchiamento e l'attacco del convergence center, poi Benemerita e presunto Black Bloc sono partiti verso Brignole per incrociare il corteo del blocco della disobbedienza civile, in un punto ancora lontano dalla "zona rossa". I carabinieri hanno caricato il corteo (autodifeso e fino a quel momento più che pacifico), e mentre lo facevano alcuni finti black blocsters sono penetrati nelle fila delle tute bianche aggredendo alcuni compagni. Uno di costoro era sicuramente un praticante di arti marziali molto esperto e addestrato, perché ha atterrato un grosso compagno del Rivolta di Marghera con un un paio di diretti al volto e una ginocchiata alle reni. Dopodiché la Benemerita ha continuato a caricare il corteo per sei ore consecutive, mentre questo cercava di defluire. L'ultima carica è avvenuta a meno di cinquecento metri dallo stadio Carlini. Nel frattempo i neri chissà dov'erano finiti. Questo non ha nulla a che vedere con la prassi del Black Bloc.


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