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  • Resoconto teleriunione  28 aprile 2015

#BaltimoreUprising è virale

La teleconferenza di martedì sera, a cui hanno partecipato 12 compagni, si è aperta con le notizie provenienti dagli Stati Uniti.

Un altro giovane afroamericano muore per le percosse ricevute dalla polizia durante l'arresto a Baltimora. Per le strade della città del Maryland, a soli 40 km da Washington e a 270 da New York, esplode la rivolta, viene inviata la Guardia Nazionale e istituito il coprifuoco. Le gang della città stringono un'alleanza per respingere la polizia dai quartieri, mettendo in moto una prima forma di coordinamento territoriale. E Mentre a Baltimora esplode la rabbia, a Detroit si registra un nuovo caso: un giovane di colore di 20 anni, sospettato di rapina e armato con un martello, viene ucciso da un poliziotto. Sull'episodio viene aperta un'inchiesta, mentre sono previste proteste in strada.

Il fronte interno americano si fa sempre più minaccioso, Baltimora è solo l'ultima in ordine cronologico delle città attraversate dai disordini e dalle proteste contro la violenza della polizia, in special modo verso gli afroamericani. La faccenda comincia a preoccupare seriamente il presidente Obama: se le rivolte dovessero scoppiare contemporaneamente in più città, diventerebbe difficile gestire la situazione senza alzare il livello di repressione. Segnali di solidarietà ai manifestanti arrivano da tutti gli Stati Uniti; tra i più significativi il blocco del porto di Oakland indetto per il Primo Maggio dai sindacati locali, in collegamento con le iniziative del movimento #BlackLivesMatter.

In Rete c'è molta attesa per la manifestazione contro Expo del Primo Maggio. Le iniziative sono già cominciate (manifestazioni a Milano, Genova, Bologna, ecc.), e l'hashtag #NoExpo impazza su Twitter. Dalla Primavera araba in poi i social network hanno inesorabilmente livellato le capacità di comunicazione di tutte le forze in campo, mettendo virtualmente sullo stesso piano gli stati, i rivoltosi, i media, gli spioni e quelli che si tappavano in casa.

Il grande evento milanese è diventato il simbolo di tutte le contraddizioni della società e, soprattutto, del sistema dell'1%.

Gli studenti manifesteranno il giorno prima dell'apertura di Expo rivendicando un mondo diverso e una vita degna di essere vissuta. Di fronte alla disoccupazione strutturale, viene chiesto alle giovani generazioni di lavorare gratuitamente. L'hashtag #iononlavorogratisperexpo diviene in breve #iononlavorogratis, perché non è solo l'Esposizione universale a funzionare in questo modo ma l'intero sistema capitalista. Spesso i movimenti dei nostri giorni vengono sminuiti perché si appoggiano su rivendicazioni confuse e non fanno esplicito riferimento alla lotta di classe. Per quanto vero o falso, il punto essenziale è che le richieste espresse non possono trovare soddisfazione in questa società e pertanto il livello non potrà che alzarsi. Meglio i giovani contestatori che si incazzano per un futuro di lavoro gratis e disoccupazione e scendono in strada senza troppi calcoli politici, che i sindacati di base che criticano i confederali ma svolgono la stessa opera di pompieraggio.

Nel frattempo il governo Renzi va avanti a colpi di fiducia, asfalta l'opposizione interna al PD, esaltando l'organo esecutivo sul legislativo. Ormai sono in molti a rendersi conto che sta emergendo qualcosa che assomiglia molto al fascismo.

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    SVB, la sedicesima banca degli Stati Uniti, non sapendo che farsene della liquidità raccolta negli ultimi anni, ha investito principalmente in titoli di Stato americani, arrivando a fine 2022 a detenere quasi 100 miliardi di bond governativi. Con il rialzo dei tassi d'interesse, le startup che prima riuscivano ad ottenere denaro pressoché gratuito dai fondi, sono andate in affanno e hanno dovuto prelevare dai depositi della banca californiana una grande quantità di denaro. Per far fronte ai prelievi, SVB ha dovuto vendere ad un prezzo inferiore i titoli accumulati, perdendo circa due miliardi di dollari, e facendo scattare prima la corsa agli sportelli e poi l'intervento di FED e governo. Biden si è affrettato a dichiarare al mondo che il "sistema bancario è solido. Nessuna perdita sarà a carico dei contribuenti."

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    Lo scorso primo marzo, all'Investor Day 2023 di Tesla, Elon Musk ha presentato Optimus, un robot umanoide da utilizzare a casa e in fabbrica del costo previsto di 20.000 dollari. Durante il meeting è stato proiettato il video di un automa intento a costruirne un altro simile: a breve, ha dichiarato l'imprenditore sudafricano, il rapporto 1:1 tra robot e umani potrebbe essere superato.

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    Già oggi vi sono produzioni altamente automatizzate: lo scorso dicembre ABB, multinazionale elettrotecnica svizzero-svedese, ha aperto una mega-fabbrica di 67.000 metri quadrati a Shanghai, dove i robot producono altri robot. Ocado, il più grande rivenditore di generi alimentari online al mondo, si affida agli automi per consegnare cibo fresco a migliaia di persone nel Regno Unito; i suoi magazzini sono progettati come organismi viventi, dotati di un sistema nervoso centrale (software), un sistema cardiovascolare (nastri trasportatori) e di globuli rossi (casse). Il confine tra il mondo del nato e quello del prodotto è sempre più incerto.

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Rivista n°52, dicembre 2022

copertina n°52

Editoriale: Niente di nuovo sul fronte orientale

Articoli: La malattia non esiste, parte prima - Un sistema che ingegnerizza sé stesso? - La riduzione dell'orario di lavoro non è più un tabù

Rassegna: L'ennesima conferenza sul clima - Polarizzazione crescente - Pericolose tempeste"

Recensione: Gaia, le macchine autoreplicanti e l'intelligenza collettiva

Doppia direzione: Più "avanzato" Lenin o Bogdanov? - Cooperazione e sostegno

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Newsletter 245, 19 gennaio 2022

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Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

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