Informazioni aggiuntive

  • Resoconto teleriunione  19 novembre 2024

Spazio e Monopolio

La teleriunione di martedì sera è iniziata dal commento dell'articolo "Assalto al Pianeta rosso", pubblicato sul numero 41 della rivista.

I razzi che vengono lanciati nello Spazio sono, sostanzialmente, dei proiettili di tipo balistico (vedi "La cosiddetta conquista dello spazio"). Rispetto agli anni '50 e '60, periodo in cui USA e Russia si sfidarono per la cosiddetta conquista dello Spazio, l'unica vera novità tecnologica è la potenza di calcolo raggiunta dai computer. Quest'aspetto, però, è inutile, dato che per inviare in orbita un carico "pagante" occorre sempre la stessa energia, così come occorre raggiungere sempre la stessa velocità di fuga (11,2 km al secondo, circa 40mila km all'ora) per staccarsi dalla gravità terrestre. Tra i vari problemi tecnici, vi è anche quello del consumo di carburante; il razzo Saturno, usato per andare sulla Luna, bruciava 13mila tonnellate di combustibile al secondo, la maggior parte delle quali veniva dissipata senza contribuire alla spinta vera e propria.

Per raggiungere Marte ci vogliono diversi mesi di viaggio e, ammettendo che si riesca a farvi arrivare degli esseri umani, per sopravvivere bisognerebbe costruire cellule abitative e le relative infrastrutture. Il Pianeta rosso è freddo, tossico per gli uomini e con una forza di gravità inferiore a quella della Terra; un ambiente ostico per la nostra specie.

Tutta la questione spaziale, per come l'ha affrontata la Sinistra Comunista a partire dagli anni '50, si basa sul fatto che l'uomo non riuscirà a guidare le astronavi nello spazio così come si vede nei film di fantascienza, date le enormi difficoltà tecniche e, soprattutto, gli elevatissimi costi economici. Il disastroso incidente dello Space Shuttle Challenger dimostra che non ha senso trasportare qualche essere umano lontano dalla Terra, quando invece è possibile impiegare robot capaci di raccogliere dati e informazioni senza dover affrontare i problemi legati alla presenza di esseri viventi.

La "coabitazione" tra Musk e Trump presenta aspetti problematici. Il primo, pur avendo supportato in prima persona il tycoon, è l'espressione di interessi diversi da quelli del futuro presidente degli USA. Ad esempio, Trump ha minacciato dazi del 60% sulle merci cinesi, avviando così un'escalation della guerra commerciale; ma in Cina, a Shanghai, si trova la più grande fabbrica di Tesla (l'impianto ha una capacità annua di oltre un milione di vetture). La vittoria del duo Trump-Musk porta sulla scena il revival della conquista dello spazio, finalizzato a veicolare l'enorme massa di capitali che non trovano modo di valorizzarsi in questo pianeta. Il programma Artemis, sostenuto e promosso da Trump, è volto a costruire una presenza permanente sulla Luna come base per eventuali missioni su Marte. Queste iniziative per noi rappresentano le spinte di forze materiali che annunciano l'avvento della società nuova.

Trump utilizza la space economy per dimostrare che gli USA sanno ancora produrre hardware e capitalisti in grado di portare avanti progetti di questo tipo, dando un nuovo sogno all'America e al mondo. Musk, con Starlink, ha dato prova dell'importanza della sua rete di satelliti in campo militare, ed è impegnato in numerosi altri settori, tra cui la produzione di veicoli elettrici, batterie, interfacce uomo-computer (Neuralink) e social network. Appena vinte le elezioni, l'imprenditore di origini sudafricane è stato designato a guida del dipartimento che si occuperà di snellire l'apparato burocratico statunitense (DOGE). Trump deve perseguire gli interessi degli Stati Uniti, Musk è guidato dai propri obiettivi personali e aziendali, che solo parzialmente coincidono con quelli del paese.

Il miliardario libertariano Peter Thiel è un altro personaggio piuttosto singolare. Si presenta come difensore del monopolio, sostenendo che solo attraverso di esso è possibile orientare, in uno specifico settore, masse enormi di capitali e realizzare innovazioni tecnologiche che le piccole aziende non sono in grado di sviluppare (Da zero a uno. I segreti delle startup, ovvero come si costruisce il futuro). Fondatore di PayPal e mentore del vicepresidente J. D. Vance, con la sua azienda Palantir, specializzata nell'analisi dei big data, gioca un ruolo di primo piano nella guerra in Ucraina. Molti dei suoi fondi sono impegnati in progetti volti a sconfiggere la morte (idea propria anche del cosmismo russo), studiando tecnologie come la criogenetica e il mind uploading.

In termini di monopolio, Amazon rappresenta un esempio calzante: l'azienda di Jeff Bezos sta diventando l'emporio unico dell'umanità. Partendo negli anni '90 da un settore di nicchia, quello dei libri, nel giro di pochi anni Amazon ha iniziato a vendere di tutto, giungendo a realizzare laboratori su intelligenza artificiale e robotica, satelliti e centrali di energia elettrica. Questi nuovi monopoli riescono ad innovarsi dal punto di vista tecnologico, tagliando fuori le aziende che non riescono a stare al passo. Musk è quasi arrivato al governo degli USA, partecipa alle telefonate tra Trump e Zelensky sul conflitto ucraino, viene accolto come un Capo di Stato in Cina. La variegata corrente libertariana, di cui Musk fa parte, perora l'idea di superamento del governo democratico, sostituito da un governo 2.0 basato su piattaforme Internet. Tim O'Reilly parlava di "Government As a Platform", che ricorda quanto afferma Nick Dyer-Witheford nell'articolo "Red Plenty Platforms": istituire un sistema completamente computerizzato di programmazione economica. Suggestione che ha degli antecedenti nelle teorie del movimento tecnocratico americano (T. Veblen, "Soviet of Technicians").

Ray Kurzweil, inventore, informatico e saggista statunitense, è tra coloro che sostengono che la tecnologia permette all'uomo di superare i prorpi limiti biologici (transumanesimo). Dev'essere chiaro che dietro a questi battilocchi agiscono forze impersonali: è il Capitale in crisi che impone nuove strade da battere. La corrente accelerazionista, che va dagli anarco-capitalisti ai transumanisti, è accomunata dal fatto di voler essere "disruptive", dirompente rispetto al passato e alle consuetudini sociali.

Con buona pace dei liberisti di ogni risma e colore, il capitalismo tende al monopolio. Ciò che è interessante è che oggi anche gli anarco-capitalisti si fanno difensori di questa tendenza. Su Il Sole 24 Ore è uscito l'articolo "BlackRock, nella selezione dei portafogli sbarca l'intelligenza artificiale", nel quale è descritto l'interesse verso l'IA di questo giga-fondo da 10mila miliardi di dollari. A differenza del tempo di Lenin, oggi nessuna "associazione monopolistica internazionale di capitalisti" ha più la minima possibilità materiale di spartirsi il mondo, che, invece, è sottomesso a un capitale anonimo e impersonale, capace di far muovere tutti al proprio ritmo, inclusa la superpotenza in declino. BlackRock e Vanguard controllano una massa di capitali che ammonta a circa 1/5 del PIL mondiale; tali fondi hanno partecipazioni incrociate e possiedono quote delle più importanti società al mondo, da Amazon ad Alphabet, da Facebook a Nvidia, da Tesla a Mastercard. Al comando di BlackRock, con il compito di definire i piani di investimento dell'azienda, c'è il software Aladdin ("Asset liability and debt derivatives investment network").

Nell'articolo "Super-imperialismo?" abbiamo dimostrato come un fascismo su scala planetaria vorrebbe dire un monopolio unico mondiale, un unico grande trust, letale per il capitalismo, che si basa sullo sviluppo diseguale. Se si arrivasse ad una produzione ed una distribuzione dei prodotti organizzata centralmente, significherebbe trovarsi di fronte a quel piano di produzione centralizzato che sta alla base della società nuova.

Articoli correlati (da tag)

  • L'Imperialismo al tempo del collasso degli Stati

    La teleriunione di martedì sera è iniziata riprendendo i temi trattati in chiusura di quella scorsa, ovvero la struttura imperialistica mondiale alla luce della crisi degli stati. Nell'articolo "Super-imperialismo?" (2001), scrivevamo:

    "Non può, nel mondo delle borghesie nazionali, esistere un organismo borghese sovranazionale che abbia capacità politica esecutiva, potenza militare sufficiente, indipendenza e funzionamento democratico. Può solo esistere una forza che sia di segno maggiore a tutte le altre e si incarichi dell'ordine. In questo caso gli Stati Uniti. Logicamente essi fanno i propri interessi, ma è anche vero che in generale sono gli interessi del capitalismo e quindi delle nazioni capitalistiche subordinate."

    Gli Stati Uniti difendono i propri interessi specifici, che si estendono su scala globale, come la protezione dei punti strategici per il transito delle merci. L'imperialismo delle portaerei è basato sulla proiezione di potenza ed il controllo degli oceani ma, come affermava il geografo inglese Halford Mackinder (Heartland), resta fondamentale controllare quanto accade sulla terraferma.

    Haiti, situata a breve distanza dale coste statunitensi, è da tempo in mano a bande e milizie, gli Americani non riescono a ristabilire una parvenza di ordine. In Birmania, dove la Cina ha forti interessi, Pechino potrebbe inviare, per la prima volta, proprie truppe. Nel Mar Rosso, anche a causa dei continui attacchi condotti dagli Houthi, il traffico è diminuito dell'80%.

  • Sono mature le condizioni per una società nuova

    La teleriunione di martedì sera è iniziata con alcune considerazioni sulle strutture intermedie tra il partito e la classe.

    Occupy Sandy non era né un sindacato né, tantomeno, un partito, ma una struttura di mutuo-aiuto nata sull'onda dell'emergenza e dell'incapacità della macchina statale di intervenire efficacemente per aiutare la popolazione. In "Partito rivoluzionario e azione economica" (1951) si afferma che, nella prospettiva di ogni movimento rivoluzionario generale, non possono non essere presenti tali fondamentali fattori: un ampio e numeroso proletariato, un vasto strato di organizzazioni intermedie e, ovviamente, la presenza del partito rivoluzionario. Gli organismi di tipo intermedio non devono per forza essere strutture già esistenti (ad esempio i sindacati), ma possono essere forme nuove (come i Soviet in Russia). Il tema è stato approfondito in una corrispondenza con un lettore intitolata "Sovrappopolazione relativa e rivendicazioni sindacali".

    Nella tavola VIII (Schema marxista del capovolgimento della prassi), riportata in "Teoria ed azione nella dottrina marxista" (1951), vediamo che alla base dello schema ci sono le forme ed i rapporti di produzione, le determinazioni economiche e le spinte fisiologiche, che portano la classe a muoversi verso la teoria e la dottrina (partito storico), passando attraverso strutture intermedie. Si tratta di cicli di feedback che irrobustiscono la struttura del partito formale. Quando si parla di classe, partito e rivoluzione bisogna intendere una dinamica, un processo che si precisa nel corso del tempo:

  • Captare i segnali di futuro

    La teleriunione di martedì sera è iniziata facendo il punto sulla crisi automobilistica tedesca.

    Ad agosto, in tutti i paesi del vecchio continente, le immatricolazioni hanno subito un calo: rispetto allo stesso mese dell'anno precedente sono scese del 16,5%, e rispetto al 2019 hanno registrato un crollo quasi del 30%. In Germania, nell'agosto 2024, le vendite di automobili elettriche sono calate del 68%, anche a causa della fine dei sostegni statali. Tutti i produttori sono in difficoltà a causa della concorrenza della Cina, che riesce a mantenere bassi i costi di produzione grazie ai sussidi statali. La crisi riguarda Volkswagen, Mercedes, Porsche, Audi. Ma non è la crisi del settore dell'automobile a determinarne una crisi generale; al contrario, è la crisi di sovrapproduzione mondiale a manifestarsi anche in questo settore.

    Le prospettive di chiusura degli stabilimenti e la riduzione dei posti di lavoro hanno portato a scioperi e manifestazioni in Germania. Il paese, considerato la locomotiva economica d'Europa, ha attraversato un lungo periodo di relativa pace sociale. La Mitbestimmung, cogestione in italiano, prevede la collaborazione fra operai e padroni, sancita dalla natura corporativa dei sindacati esistenti. Il fascismo non è una forma di governo tipica prima dell'Italia e poi della Germania ("La socializzazione fascista ed il comunismo"), ma un cambiamento del capitalismo avvenuto a livello globale, con l'Italia che ha fatto da pilota e subito seguita dal New Deal negli USA, dal nazismo in Germania e dalla controrivoluzione stalinista in Russia. Il fascismo rappresenta un determinato stadio di sviluppo delle forze produttive che richiede che l'economia regoli sé stessa per mezzo degli interventi dello Stato: la Tennessee Valley Autority negli USA, le bonifiche dell'Agro Pontino in Italia, la costruzione della diga sul Dnepr in Unione Sovietica e la rete autostradale in Germania (Autobahn) avevano il chiaro obiettivo di modernizzare le infrastrutture pubbliche. La nuova autostrada tedesca aveva bisogno di una vettura del popolo, e si cominciò a produrre la Volskwagen. Così facendo, si diede lavoro a migliaia di disoccupati (conquistandoli al regime) e si rilanciò l'economia nazionale. Il corporativismo nazista viene rifiutato politicamente dalla Germania democratica, ma l'impianto economico sopravvive con la cogestione.

Rivista n°56, dicembre 2024

copertina n° 56

Editoriale: I limiti dell'… inviluppo / Articoli: Il gemello digitale - L'intelligenza al tempo dei Big Data - Donald Trump e il governo del mondo / Rassegna: Il grande malato d'Europa - Il vertice di Kazan - Difendono l'economia, preparano la guerra / Recensione: Ciò che sembrava un mezzo è diventato lo scopo / Doppia direzione: Il lavoro da svolgere oggi - Modo di produzione asiatico? - Un rinnovato interesse per la storia della Sinistra Comunista - Isolazionismo americano post-elettorale?

Raccolta della rivista n+1

Newsletter 245, 19 gennaio 2022

f6Libertà

Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

Continua a leggere la newsletter 245
Leggi le altre newsletter

Abbonati alla rivista

Per abbonarti (euro 20, minimo 4 numeri) richiedi l'ultimo numero uscito, te lo invieremo gratuitamente con allegato un bollettino di Conto Corrente Postale prestampato.
Scrivi a : mail2

Iscriviti alla newsletter

Iscriviti alla newsletter quindicinale di n+1.

Invia una mail a indirizzo email