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  • Resoconto teleriunione  19 settembre 2023

Cervello "artificiale"

La teleconferenza di martedì 19 settembre, a cui si sono collegati 17 compagni, è iniziata commentando un articolo dell'Economist, "How artificial intelligence can revolutionise science".

Se in altri articoli il settimanale inglese si è focalizzato sugli scenari distopici a cui potrebbe portare lo sviluppo dell'Intelligenza Artificiale (IA), in questo si concentra sugli aspetti positivi riportando dichiarazioni e analisi di esperti del settore.

Secondo l'Economist, le grandi scoperte tecniche che hanno rivoluzionato la società, dai microscopi ai telescopi, sono state possibili grazie allo sviluppo della scienza; questi strumenti, a loro volta, hanno contribuito al progresso in diverse branche della conoscenza, dalla chimica alla fisica e alla biologia. Lo sviluppo tecnologico è stato accelerato dalla rivoluzione industriale e successivamente, a partire dalla fine del XIX secolo, con la creazione di laboratori di ricerca sono state introdotte altre innovazioni, come i fertilizzanti artificiali e i prodotti farmaceutici. All'inizio del XX secolo viene inventato il transistor, l'elemento costitutivo del computer: il Novecento sarà il secolo della rivoluzione informatica, non è ancora terminata e alle soglie di una nuova forma di intelligenza.

In più di un'occasione abbiamo detto che la formula "IA" non è corretta dato che è da considerarsi naturale anche questa tipo di intelligenza. La capacità di tali sistemi di trovare schemi, modelli, ricorrenze, e di fare ipotesi accumuna macchine ed esseri viventi (Norbert Wiener). Oggi, sistemi robotici analizzano enormi quantità di dati e vagliano migliaia di pagine di testo, per poi eseguire delle verifiche compiendo centinaia o migliaia di esperimenti (ad esempio nel campo biologico o della scienza dei materiali). L'IA è in grado, tra l'altro, di tradurre in tempo reale l'audio di un video e persino di modificare il labiale di chi sta parlando per renderlo più realistico rispetto alla lingua selezionata.

Nel 1665 lo scienziato inglese Robert Hooke descrisse l'avvento di nuovi strumenti, il microscopio e il telescopio, come "l'aggiunta di organi artificiali a quelli naturali". Questi manufatti hanno permesso alla specie di esplorare regni precedentemente inaccessibili "con prodigiosi benefici per ogni tipo di conoscenza utile". L'IA potrebbe essere intesa come un organo supplementare della specie, un cervello esterno al corpo biologico che ci aiuta nell'avanzamento della conoscenza e in tutta una serie di attività che prima svolgevano gli uomini.

L'autonomizzazione del Capitale procede da anni e nessuno la può fermare. Borse, transazioni economiche, finanza sono in mano a software (Trading algoritmico), e gli operatori umani vanno a rimorchio. La sovrastruttura politica borghese sopravvive a sé stessa, mentre la struttura produttiva sta andando avanti per conto proprio. Le macchine sono diventate intelligenti e autonome e la ricaduta di questo fatto registra effetti sociali dirompenti: ad esempio buona parte della forza lavoro è resa superflua. Quella in corso è una rivoluzione inedita e, come dice Marx, non si tratta tanto di sostituire una classe con un'altra, quanto di abolire tutte le classi e quindi tutte le strutture di dominio ad esse corrispondenti. Una struttura produttiva "intelligente" che potrebbe svolgere compiti di organizzazione sociale esiste già ("Contributo per una teoria comunista dello Stato").

Altri sono giunti a conclusioni simili partendo da posizioni differenti, ad esempio il libertariano Tim O'Reilly che nel documento "Government as a platform" propone la formazione di governi 2.0, in cui intelligenza "artificiale" e "biologica" collaborano nell'organizzazione di complesse comunità autopoietiche. L'aumento della produttività sociale (contenuto) non può sopportare a lungo un'infrastruttura (involucro) indietro anni luce. Il modo di produzione capitalistico produce a scala sempre più grande le forze che lo uccideranno: "la moderna società borghese, che ha come per incantesimo prodotto mezzi di produzione e di scambio tanto potenti, è come l'apprendista stregone incapace di controllare le potenze sotterranee da lui stesso evocate" (Manifesto del Partito Comunista).

Come dice Leopardi, siccome noi pensiamo, la materia pensa, proprio perché non c'è differenza tra noi ed essa. In natura un'organizzazione di atomi e molecole ha prodotto l'apparire della vita organica, dell'intelligenza, che altro non è che la capacità di risolvere problemi. La stessa di macchine capaci di elaborare informazioni, riconoscere schemi e produrre ipotesi. La nostra specie, indifesa, neotenica, ha dovuto costruire strumenti per proteggersi dai predatori. La tecnologia, le macchine, l'organizzazione sociale hanno reso possibile la risoluzione di una serie di problemi, ora l'umanità deve compiere un altro salto e passare dalla preistoria alla storia.

Negli Stati Uniti stanno scioperando migliaia di lavoratori delle Big Three, il raggruppamento formato da Chrysler, Ford e General Motors; gli operai del settore automobilistico hanno risposto all'aumento dei profitti con la richiesta di aumenti salariali. A Hollywood, i lavoratori del settore cinematografico rischiano di essere soppiantati dall'IA e da settimane bloccano le produzioni di film e serie tv. Questa ultima ondata di mobilitazioni si collega a quelle precedenti dell'ottobre del 2021 (#Striketober), che hanno coinvolto diverse categorie, dalla ristorazione agli aeroporti.

Grandi movimenti di sciopero ci sono stati anche in Inghilterra, Francia e Germania. Berlino sta entrando in recessione a causa dei problemi legati all'approvvigionamento energetico determinati dalla guerra in Ucraina, e al rallentamento dell'economia cinese. Se la locomotiva tedesca si fermerà, ne risentiranno tutti i paesi europei, in primis l'Italia. Nel paese si registra inoltre la crescita dell'ultradestra. La crisi economia polarizza la società, così come negli USA, dove si fa strada la possibilità che il candidato del repubblicani alle presidenziali del prossimo anno sia Donald Trump. All'interno degli apparati americani si sta disputando una lotta durissima che vede Trump indagato per reati molto gravi e l'attuale presidente Biden al centro di scandali. In Italia, c'è stato prima l'exploit del Movimento 5 Stelle e, recentemente, quello di Fratelli d'Italia, partito passato dal 4 a quasi il 30% in un breve lasso di tempo. Evidentemente non c'è più spazio per la moderazione, e le consultazioni elettorali portano alla ribalta forze populiste ed "estremiste".

In Africa stanno cambiano molte cose, Limes vi dedica l'ultimo numero ("Africa contro Occidente"). Contrariamente ai paesi occidentali, alle prese con la crisi demografica, questo continente continua a fare figli prospettando per i prossimi decenni una crescita inarrestabile. Secondo alcune stime, la popolazione dell'Africa supererà, per la fine del secolo, i quattro miliardi di abitanti. Il problema del movimento di masse di senza riserve verso le metropoli capitalistiche occidentali non potrà dunque che acuirsi.

La rivoluzione non è un qualcosa che dipende da qualcuno, essa è da intendere come un processo materiale che si manifesta quando viene superata una determinata soglia. La crisi climatica, i problemi ambientali, sociali ed economici generano un disagio crescente un po' in tutte le classi, che però non si traduce automaticamente in una spinta rivoluzionaria. Nell'articolo "Attivismo" (1952) si dice che "può accadere, come succede odiernamente, che il mondo economico e sociale borghese sia sconvolto da formidabili scosse, che danno luogo a violenti contrasti, senza per questo che il partito rivoluzionario abbia possibilità di ingigantire la sua attività, senza che le masse gettate nello sfruttamento più atroce e nella strage fratricida riescano a smascherare gli agenti opportunisti che ne legano le sorti alle contese dell'imperialismo, senza che la controrivoluzione allenti la sua presa di ferro sulla classe dominata, sulle masse dei nullatenenti".

Per Lenin non è il partito comunista che deve abbassarsi al livello delle masse, ma sono queste a doversi elevare al suo livello. In una situazione come quella attuale la consegna è di difendere la continuità del programma comunista. Nei "punti di Forlì" del 1952, che abbiamo sviluppato sulla rivista come manifesto politico, non mancano le indicazioni sul come affrontare la transizione rivoluzionaria. I "punti" del Programma rivoluzionario immediato nell'Occidente capitalistico ci permettono di descrivere scientificamente, partendo dal futuro per analizzare il presente, il passaggio da una forma sociale morente ad una nuova che spinge per affermarsi. Il capitalismo ormai è un insieme di isole in un mare di comunismo, ci sono perciò più motivi per l'ottimismo che per il pessimismo, come diceva Occupy Wall Street.

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