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  • Resoconto teleriunione  2 settembre 2025

Un sistema che si auto-polarizza

La teleriunione di martedì è iniziata riprendendo i contenuti di alcuni articoli della rivista sull'impossibilità di un'effettiva unità politica dell'Europa.

Lo conferma il comportamento disunito di fronte alla guerra in Ucraina, ai confini orientali, e al conflitto in Medioriente, con Israele affacciato sul Mediterraneo: l'Europa non solo non ha voce in capitolo in questa situazione caotica, ma non riesce nemmeno ad esprimere una posizione chiara.

Le borghesie nazionali europee, divise da interessi nazionali ed in concorrenza tra loro, non possono annullare questa spinta materiale. In passato, prima Napoleone e poi Hitler hanno tentato una strada del genere, entrambi fallendo. Sullo scacchiere internazionale, dominato da giganti come USA e Cina, e secondariamente India e Russia, i paesi europei procedono in ordine sparso. Tale atteggiamento fa il gioco degli USA, che da sempre ostacolano qualsiasi tentativo di unità politica del Vecchio Continente.

L'incontro tenuto a Tianjin, in Cina, per il venticinquesimo vertice dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO), ha visto la partecipazione del presidente cinese Xi Jinping, del presidente russo Vladimir Putin come ospite d'onore e del primo ministro indiano Narendra Modi. La SCO riunisce 10 Paesi membri (Cina, Russia, India, Pakistan, Iran, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan) e rappresenta circa il 40% della popolazione mondiale. Quella che potrebbe apparire come una nuova "alleanza multipolare" è la manifestazione di mutati equilibri mondiali: in seguito alla questione dei dazi al 50% all'India, Nuova Delhi si è riavvicinata a Pechino e, proprio durante l'incontro di Tianjin, Xi Jinping ha dichiarato di voler promuovere un nuovo ordine globale. In realtà, il capitalismo sta producendo un caos geopolitico.

In un'intervista su YouTube, il generale Fabio Mini afferma che i russi stanno vincendo la guerra in Ucraina e che ciò comporta una sconfitta per l'Occidente e, soprattutto, per gli USA. Il vertice della SCO certifica questa disfatta e dimostra come buona parte del mondo cominci a sospettare che gli Stati Uniti non siano più il centro del mondo, mentre altri soggetti, per esportazioni, demografia e sviluppo tecnologico, appaiono come valida alternativa al dominio del dollaro. Mini auspica l'avvento di un "mondo multipolare", una sorta di condominio allargato in cui tutte le maggiori potenze possano prosperare in armonia. C'è chi tenta di far credere che i problemi del capitalismo possano essere risolti rimanendo al suo interno. In Italia, una parte della borghesia ammicca a Russia e Cina, trovando i propri interpreti politici; il partito filorusso, presente dentro e fuori il Parlamento, svolge la sua opera di imbonimento ideologico. Come dice la Sinistra, partigiano è chi per soldo o ideologia fa gli interessi di uno stato o di una borghesia (Battaglia Comunista, n. 14 del 1949).

Nell'articolo del Time intitolato "The Race for Artificial General Intelligence Poses New Risks to an Unstable World" si riporta che dodici esperti tra ex funzionari governativi, accademici e ricercatori hanno simulato un wargame tra USA e Cina sulla corsa all'intelligenza artificiale. L'esito della ricerca è catastrofico: una squadra riesce a implementare un'IA potente ma non sicura, che si auto-migliora, sfugge al controllo e stermina l'umanità. Lucio Caracciolo, direttore di Limes, ritiene che l'homo sapiens avrebbe i mezzi per andare oltre sé stesso integrandosi con la tecnologia, e sostiene che i grandi stati potrebbero essere costretti a trovare una forma di regolamentazione allo sviluppo dell'intelligenza artificiale, dando vita ad una sorta di super-imperialismo. Tale prospettiva è di difficile realizzazione perché questo sistema si basa sulla guerra di tutti contro tutti. Molto prima di arrivare ad un super-imperialismo, il sistema salterà. Tutti i parametri dimostrano che il capitalismo è clinicamente morto.

Tra le dissoluzioni in corso vi è anche quella della moneta fisica, destinata a scomparire a favore delle valute virtuali. Pensiamo ad esempio alla diffusione dello stablecoin, la moneta digitale sponsorizzata dall'amministrazione Trump: il Genius act, un disegno di legge federale varato qualche mese fa per regolamentare l'uso di questo tipo di token digitale sta alimentando l'interesse da parte di banche, aziende e fondi.

In seguito all'esplosione delle criptovalute, gli Stati hanno cercato di competere con il Bitcoin, che si autosostiene attraverso la tecnologia blockchain (decentralizzazione). Le stablecoin sono emesse da aziende americane, che le ancorano al dollaro o a titoli di Stato. Il debito USA viene così trasformato nella base di queste monete digitali, che possono essere vendute, trasferite rapidamente e gestite a costi molto più bassi rispetto al denaro tradizionale, diventando a pieno titolo delle stampelle per il deficit a stelle e strisce. Il processo di autonomizzazione del valore supera nuovi limiti. Tether e Circle, le maggiori aziende che commerciano stablecoin, detengono più quote del debito USA che Germania, Corea del Sud ed Emirati Arabi Uniti messi insieme. Il mercato di tali criptovalute potrebbe arrivare a 2mila miliardi di dollari entro il 2028.

Nella puntata video di Limes "Guerre, spie e Intelligenza Artificiale", l'analista geopolitico Giuseppe De Ruvo descrive alcuni dei sistemi tecnologici che saranno adoperati per la guerra del futuro: mezzi reali e virtuali che si compenetrano, disturbatori di frequenze e di percezione, e la creazione di ambienti in cui il nemico viene costretto a fare mosse svantaggiose (compellence). Attraverso sistemi come ChatGPT (LLM) si instaurano dei veri e propri dialoghi tra utente e macchina, che permettono di raccogliere informazioni più articolate rispetto, ad esempio, a quelle ottenute dall'utilizzo dei motori di ricerca tradizionali. Consentono quindi di monitorare con maggiore accuratezza interessi, preferenze e tendenze presenti in un determinato paese e agire di conseguenza.

Tra non molto, analisi anche approfondite saranno condotte da sistemi di intelligenza artificiale: c'è un controllo da parte dell'umanità su questo sviluppo? Allo stato attuale sembra proprio di no. La classe dominante avverte il rischio e sviluppa visioni apocalittiche. La guerra mondiale è già in corso ed è combattuta con ogni mezzo a disposizione. Non è soltanto l'intelligenza artificiale ad essere fuori controllo, ma è l'insieme dei rapporti del mondo capitalistico ad essere ingovernabile e ciò condiziona qualsiasi discorso sul futuro dell'umanità. L'intelligenza artificiale a disposizione di un sistema dove vige la legge della giungla è estremamente pericolosa. Come scrive lo zoologo Desmond Morris, l'uomo di oggi è una scimmia nuda che maneggia armi nucleari. L'umanità brancola nel buio, è ancora nella preistoria, dice Marx.

Il partito storico della rivoluzione è l'unico organismo che ha una visione complessiva dell'evoluzione della nostra specie e anticipa la conoscenza del futuro. Lo schema del rovesciamento della prassi della Sinistra ("Teoria e azione nella dottrina marxista", 1951) descrive come le molecole sociali, sulla spinta delle determinazioni materiali, si polarizzeranno dando vita a nuove strutture. La "scelta" di ribellarsi o meno è riassumibile nel linguaggio binario (0, 1): se succede questo allora fai quello. Il sistema si indirizza in modo automatico, non esiste un softwarista che decide in che modo debba svilupparsi la società.

Tutti gli stati cercano la stabilità interna, un risultato impossibile da raggiungere se non a scapito di qualcun altro, se non muovendo guerra per conquistare sfere di influenza e quote di mercato mondiale. La "politiguerra americana" non è rivolta solo verso Cina, Russia ed Unione Europea, ma anche verso il fronte interno. Dopo Washington, Trump invierà la guardia nazionale a Chicago. Diversi analisti borghesi ammettono ormai l'esistenza di uno scontro all'interno della classe dominante americana, d'altronde un film come Civil War (Alex Garland) non può non aver preso spunto da fatti reali.

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