Informazioni aggiuntive

  • Resoconto teleriunione  9 luglio 2019

Anniversari

La teleconferenza di martedì 9 luglio, a cui hanno partecipato 11 compagni, ha avuto come tema principale il ricorso di alcuni anniversari.

Tra il 7 e il 9 luglio del 1962, in Piazza Statuto a Torino, si verificano violenti scontri tra forze dell'ordine e operai in seguito alla firma di un accordo sindacale separato tra Uil e Fiat. La mattina del 7 luglio i maggiori stabilimenti industriali della città si fermano e gli operai incolleriti si concentrano di fronte alla sede della Uil in Piazza Statuto; ne nascono degli scontri con la polizia che durano per tre giorni con il risultato di più di un migliaio di fermi, quasi un centinaio di arrestati e svariate centinaia di feriti da entrambe le parti.

Dalle fila del PCI ai sinistri dei Quaderni Rossi, si alza un coro unanime di condanna dei fatti di piazza Statuto, giudicati una "squallida degenerazione" di una manifestazione di protesta operaia. L'Unità del 9 luglio definisce la rivolta come "tentativi teppistici e provocatori", ed i manifestanti "elementi incontrollati ed esasperati", "piccoli gruppi di irresponsabili", "giovani scalmanati", "anarchici, internazionalisti". Al contrario, il programma comunista n. 14 del 17 luglio 1962, esce con un potente articolo intitolato "Evviva i teppisti della guerra di classe! Abbasso gli adoratori dell'ordine costituito!", in cui si afferma che ha poco senso essere non violenti quando quotidianamente si subisce la violenza del lavoro salariato.

Mentre i sinistri di ogni risma si scagliavano contro gli eccessi dei manifestanti, noi in quei gesti vedevamo il ridestarsi del proletariato "dal lungo sonno del paternalismo vallettiano e del costituzionalismo e legalitarismo sindacale e politico dei partiti della convivenza pacifica". La stessa posizione che abbiamo assunto di fronte alla rivolta delle banlieue francesi del 2005, in cui ad un proletariato estremo, disoccupato, escluso anche per fattori etnici dalla società, è bastata una piccola scintilla per far esplodere la propria rabbia contro lo stato di cose presente.

Di pari importanza la rivolta di Corso Traiano del 3 luglio 1969, sempre a Torino. In quel caso, un corteo operaio partito da Mirafiori si scontra immediatamente con la polizia all'altezza di Corso Traiano e poi in Piazza Bengasi, coinvolgendo ben presto i quartieri attigui alla FIAT, arrivando a toccare i comuni di Nichelino e Moncalieri. In un volantino a commento degli scontri, scritto dall'Assemblea operai-studenti di Torino, si insiste sulla necessità di collegarsi "con i compagni delle altre fabbriche e con la popolazione dei quartieri proletari, quella stessa che già ieri ha saputo unirsi per rispondere all'aggressione poliziesca". Dal luogo di lavoro, dalla fabbrica, la rivolta tende ad estendersi sul territorio metropolitano.

Fin dagli anni Venti la nostra corrente, in critica all'operaismo degli ordinovisti, affermava che non era la fabbrica da occupare bensì la piazza ("Prendere la fabbrica o prendere il potere?", dal Soviet del 22 febbraio 1920). Da Piazza Tahrir ad Occupy Wall Street fino ai manifestanti di Hong Kong che hanno occupato il palazzo del Parlamento, sembra che la linea d'azione della Sinistra Comunista "italiana" sia diventata patrimonio comune. L'esigenza di antiforma emerge con sempre maggiore forza, critica praticamente l'esistente e rifiuta il dialogo con il nemico di classe.

Un altro anniversario da ricordare è quello della missione spaziale che porta i primi uomini sulla Luna, il 20 luglio del 1969. La nostra corrente scrive molto sull'argomento contrastando da un punto di vista scientifico il triviale rigurgito di illuminismo dovuto alla cosiddetta conquista dello spazio. Lo spettacolo da baraccone è basato sull'invio di uomini in carne ed ossa sul satellite, ma al loro posto potrebbero essere utilizzati dei robot, che presenterebbero meno problemi dal punto di vista fisiologico e che infatti verrano impiegati in futuro sia nelle missioni spaziali che nella terrena industria capitalistica. Nella Prefazione al quaderno Scienza e rivoluzione, qualche anno fa, abbiamo scritto:

"Von Braun, il responsabile del progetto Apollo per portare i primi uomini sulla Luna, dichiarò senza mezzi termini che si stava assistendo ad un avvenimento di importanza simile a quello che aveva portato i primi anfibi ad uscire dall'acqua e camminare sul terreno. La Sinistra Comunista prese posizione e demolì questo genere di sparate: disse che non si era di fronte a nuove scoperte scientifiche e, tanto meno, ad un salto in una nuova era; fece notare che si stavano lanciando dei volgarissimi razzi e che, insieme ad essi, si lanciava una mostruosa campagna pubblicitaria a favore del sistema capitalistico; affermò che tutto ciò non solo non era vera scienza, ma che si assisteva ad un regresso verso la vecchia e romantica filosofia della natura, considerata dai marxisti morta per sempre. Oltretutto si trattava di una performace tecnologica da alchimisti, perché la famosa scienza da salto in una nuova epoca storica non era neppure in grado di sapere in anticipo dove sarebbero finiti i razzi con i loro satelliti."

In chiusura di teleconferenza, abbiamo accennato ad alcuni significativi esempi di luogocomunismo di cui siamo venuti a conoscenza: 1) uno scritto interclassista di Battaglia Comunista in solidarietà alla comandante Carola Rackete e a chiunque compia azioni umanitarie; 2) un articolo de Il Partito Comunista in solidarietà al bonzo del SI Cobas; 3) un articolo di un gruppo di Schio intitolato "Avanguardia proletaria o avanguardia tecnico-scientifica?" che si scaglia contro lo "scientismo" di alcuni marxisti. Un momento: che cos'è lo scientismo? Facciamolo dire alla Treccani, enciclopedia gentil-crociana: "Il particolare atteggiamento intellettuale di chi ritiene unico sapere valido quello delle scienze fisiche e sperimentali, e svaluta quindi ogni altra forma di sapere che non accetti i metodi propri di queste scienze." Oggi il termine è usato esclusivamente in senso negativo: "a indicare l'indebita estensione di metodi scientifici ai più diversi aspetti della realtà." (idem). Indebita?

Per fortuna, oltre a questi esempi di omologazione ideologica, esistono anche dei riscontri positivi, come la lettera inviataci da un lettore che, complimentandosi per l'articolo "Poscritto al Grande Ponte" (n. 45 della rivista), ha chiesto di inviargli degli scritti che riteniamo alla base della nostra "lunga cavalcata avanti e indietro attraverso il tempo".

Articoli correlati (da tag)

  • La macchina inizia a pensare?

    La teleconferenza di martedì 14 febbraio, presenti 18 compagni, è iniziata riprendendo quanto avevamo detto la volta scorsa in merito all'intelligenza artificiale ed in particolar modo ai test condotti con ChatGPT.

    ChatGPT (Chat Generative Pre-trained Transformer), salito recentemente all'onore delle cronache, è un prototipo di chatbot basato su intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI, un'organizzazione "senza fini di lucro" finalizzata alla ricerca sul campo che vede tra i fondatori Elon Musk e Sam Altman. Il programma, addestrato su un ampio insieme di dati pubblicamente disponibile e perfezionato manualmente da addestratori umani, riesce a rispondere a svariate domande, apprendendo ulterioriormente dalle stesse interazioni con gli utenti. Federico Rampini, nella sua ultima newsletter, afferma che il test condotto con l'applicazione è stato positivo, in quanto l'intelligenza artificiale avrebbe soddisfatto le sue aspettative generando un breve saggio secondo le indicazioni fornite : "ChatGPT sforna frasi a un ritmo folle. Il mio testo sarebbe migliore del suo, ma anziché cinque minuti ci metterei cinque ore o forse cinque giorni, calcolando anche il tempo per fare ricerche e scovare materiale originale."

  • La madre di tutte le crisi

    La teleconferenza di martedì 13 dicembre, a cui hanno partecipato 18 compagni, è cominciata dal commento delle notizie riguardo l'esperimento di fusione nucleare condotto nel californiano Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL). Secondo alcuni giornalisti, gli scienziati americani sarebbero riusciti a riprodurre sulla Terra ciò che accade sul Sole e nelle altre stelle.

    La fusione nucleare sprigiona un'energia di gran lunga maggiore rispetto a quella ottenuta da petrolio o gas, per di più inquinando molto meno. Potrebbe dunque rappresentare una boccata d'ossigeno per il capitalismo, una via d'uscita alla sua crisi energetica; però, si stima che occorreranno almeno trent'anni per avere i primi reattori e l'attuale modo di produzione non ha a disposizione tutto questo tempo ("Un modello dinamico di crisi": "con i parametri attuali, il sistema collasserà intorno al 2030 o anche prima"). Al di là degli annunci trionfalistici sul rapporto energia immessa/energia ricavata (sarebbero stati generati circa 25 megajoule di energia utilizzando un impulso laser di poco più di 20 megajoule), siamo ancora ben lontani da un bilancio positivo se teniamo conto dell'energia complessiva utilizzata, e non solo di quella dei raggi laser usati per avviare i processi di fusione.

  • L'impotenza della vecchia forma

    Abbiamo cominciato la teleriunione di martedì primo novembre, presenti 18 compagni, parlando di quanto sta accadendo in Brasile dopo l'esito del ballottaggio che ha portato alla vittoria di Ignacio Lula da Silva.

    Immediatamente dopo i risultati elettorali, i sostenitori dell'uscente presidente Jair Bolsonaro si sono mobilitati, organizzando blocchi stradali e sit-in fuori dalle caserme. Bolsonaro non ha riconosciuto ufficialmente la vittoria di Lula, ma ha autorizzato la transizione. Secondo l'Economist, la recente campagna elettorale è stata la più incattivita della storia del paese, fatta di toni esagerati (Lula è stato accusato di essere un comunista satanico e Bolsonaro un pedofilo cannibale) e punteggiata da episodi di violenza tra gli opposti schieramenti. Il giorno del ballottaggio alcuni poliziotti hanno istituito posti di blocco negli stati che sostengono Lula, creando difficoltà a chi si recava alle urne. Il giorno dopo, i camionisti che sostengono Bolsonaro hanno bloccato le strade in undici stati, e diverse testate giornalistiche hanno parlato della possibilità di un intervento dell'esercito per riportare l'ordine.

    Un paio di anni fa avevamo intitolato un nostro resoconto "Polarizzazione globale" prendendo spunto dall'articolo di Moisés Naím "Negli Stati Uniti ha vinto la polarizzazione"; il giornalista venezuelano sosteneva che ormai le campagne elettorali, invece di ridurre i fenomeni di divisione sociale, li ingigantiscono. La situazione brasiliana sembra un segnale, sia per i toni che per la polarizzazione degli schieramenti politici, di quanto potrebbe accadere a breve negli USA. Le forze politiche una volta antisistema, minoritarie, tenute ai margini, ora si sono fatte sistema. Il riferimento immediato è agli USA di Donald Trump, ma anche ad alcuni paesi europei. Non passa giorno che non escano articoli allarmati sulle elezioni di midterm americane, e sul rischio che rappresentano per la tenuta sociale.

Rivista n°52, dicembre 2022

copertina n°52

Editoriale: Niente di nuovo sul fronte orientale

Articoli: La malattia non esiste, parte prima - Un sistema che ingegnerizza sé stesso? - La riduzione dell'orario di lavoro non è più un tabù

Rassegna: L'ennesima conferenza sul clima - Polarizzazione crescente - Pericolose tempeste"

Recensione: Gaia, le macchine autoreplicanti e l'intelligenza collettiva

Doppia direzione: Più "avanzato" Lenin o Bogdanov? - Cooperazione e sostegno

Raccolta della rivista n+1

Newsletter 245, 19 gennaio 2022

f6Libertà

Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

Continua a leggere la newsletter 245
Leggi le altre newsletter

Abbonati alla rivista

Per abbonarti (euro 20, minimo 4 numeri) richiedi l'ultimo numero uscito, te lo invieremo gratuitamente con allegato un bollettino di Conto Corrente Postale prestampato.
Scrivi a : mail2

Iscriviti alla newsletter

Iscriviti alla newsletter quindicinale di n+1.

Invia una mail a indirizzo email