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  • Resoconto teleriunione  27 maggio 2025

Schemi del rovesciamento della prassi

Il tema principale della riunione di martedì è stato il rovesciamento della prassi nella concezione della Sinistra Comunista ("Teoria e azione nella dottrina marxista", 1951).

Nell'articolo "Einstein e alcuni schemi di rovesciamento della prassi", abbiamo osservato che esistono schemi, come quello del processo della conoscenza di Einstein, che richiamano da vicino quello della Sinistra sul capovolgimento della prassi, caratterizzato da un feedback costante tra le varie componenti del sistema. In "Rivoluzione anti-entropica" abbiamo messo a confronto tre modelli, tra cui uno basato sui concetti di "ordinatore" e "asservito" propri della sinergetica, una disciplina fondata dal fisico Hermann Haken che studia i processi di autorganizzazione in natura. Nel caso di un laser, gli elementi che interagiscono determinano la formazione di un ordinatore, il quale retroagisce su di essi conferendo loro struttura. In un sistema qualunque, che sia un laser o una società, le varie parti si ordinano per mezzo del movimento sincrono dei singoli elementi asserviti. Il fisico Stuart Kaufmann, nel saggio A casa nell'universo. Le leggi del caos e della complessità, descrive i fenomeni di ordine emergente che si manifestano secondo processi auto-catalitici, cioè di auto-organizzazione (dalla formazione della vita, a quella, diremmo noi, del partito rivoluzionario).

Se partiamo dal presupposto che l'auto-organizzazione esiste in natura, si apre davanti a noi un intero universo, mentre il mondo della politica, dell'immediatismo/attivismo, del misurare il "successo" in rapporto alla propria esistenza appare angusto. C'è chi sostiene, in contraddizione con tutti gli insegnamenti della Sinistra e di Marx, che tanto la rivoluzione quanto il partito si possono costruire. Osservando la crescita del partito bolscevico, si nota come il suo sviluppo quantitativo sia stato rapidissimo, e che alla base della sua formazione c'è stato un processo di polarizzazione sociale. Il fisico Mark Buchanan (Ubiquità, L'atomo sociale, Nexus) analizza diversi tipi di polarizzazione, come ad esempio una rissa che scoppia in un bar e che nel giro di poco tempo coinvolge un intero quartiere: si tratta evidentemente di una tensione soggiacente che trova un suo innesco per manifestarsi ad un livello di soglia superiore. Lo schema di rovesciamento della prassi può essere applicato a svariate manifestazioni sociali, in cui gli atomi sociali tendono a darsi un comportamento sincrono, orientato verso un qualche tipo di attrattore che può anche essere posto nel futuro ed esercitare un'influenza sul presente.

La nostra specie ha bisogno di un cambio di paradigma, di ritrovare un'armonia con sé stessa ed il resto del Pianeta. Stiamo danneggiando pesantemente l'ecosistema e ciò produce conseguenze. Il comunismo è un'esigenza di specie che si manifesta in molteplici forme: dagli scioperi alle rivolte, ma anche attraverso la perdita di energia dell'attuale forma sociale e le diverse reazioni al male di vivere ("Una vita senza senso"). Le vecchie strutture, dalla famiglia ai partiti, si stanno dissolvendo e ne nascono di nuove. La storia non è mai fatta di bianco o di nero, in ogni frangente vi sono persistenze, sovrapposizioni e anticipazioni; ciò che farà la differenza nel futuro sarà l'impronta di classe presente nei movimenti. Durante l'occupazione di Gezi Park in Turchia, nata dalla mobilitazione contro l'abbattimento di alcuni alberi, si è formata una struttura centralizzata chiamata "Solidarity Taksim", che univa ambientalisti, sindacati, opposte tifoserie calcistiche, gruppi anarchici e "marxisti" e migliaia di altre persone che esprimevano un malessere profondo, ben oltre le ragioni ufficiali della protesta. Tali processi danno l'idea di quello che potrebbe accadere un domani ad una scala più grande. Nel 1917, chi aveva le idee chiare e seppe dare indicazioni conseguenti prese il sopravvento.

La rivoluzione si muove nelle profondità della struttura materiale della società (Marx direbbe: "ben scavato, vecchia talpa!"), mentre la sovrastruttura capitalistica agisce come una catena che ne frena l'avanzamento. Il proletariato spezza tale catena e la struttura materiale viene liberata. Il comunismo non è un movimento di edificazione bensì di liberazione.

Nel passaggio da uno stato all'altro (dalla controrivoluzione alla rivoluzione), deve esserci necessariamente qualcosa, il vuoto in natura non esiste. Nel nostro schema di rovesciamento della prassi osserviamo una continuità di fatto. Nell'articolo "Struttura frattale delle rivoluzioni" abbiamo messo in luce le invarianze e le trasformazioni avvenute, a diversa scala, nel passaggio da una società all'altra. La nuova matematica di Benoît Mandelbrot dimostrò che ogni frammento dell'insieme, indipendentemente dalla sua dimensione o dalla posizione all'interno del tutto, mostra, ad un ingrandimento o ad una riduzione, sempre nuovi frammenti auto-somiglianti.

Parliamo dunque di rivoluzione con il vocabolario della scienza e non della politique politicienne. In alcune parti di "Struttura economica e sociale della Russia d'oggi" si anticipano di qualche decennio gli studi di Mark Buchanan e altri sulla fisica della storia. La società umana è un grande organismo, al cui interno esistono cellule mutanti che si polarizzano in un certo modo (già conosciuto dalla teoria rivoluzionaria, seppur non nei particolari) prefigurando il futuro:

"... nei periodi vitali per la rivoluzione l'atmosfera storica è ionizzata. Ogni umana molecola si orienta necessariamente, automaticamente, non deve faticare a scegliere posizioni... Applichiamo di grazia, per un momento il nostro modellino, che vale in una più profonda indagine per tutti i corpi e per tutti i campi della natura fisica, fino al caso sensazionale dell'atmosfera terrestre in cui siamo immersi... al corso storico dell'agglomerato umano... Le linee di forza del campo si inchiodano sulle loro traiettorie, tutto è polarizzato tra due orientamenti inesorabili e antagonisti, ogni elemento del complesso sceglie il suo polo e si precipita allo scontro con quello opposto, finisce il mortifero dubbio, va a ignobilmente farsi fottere ogni doppio gioco, l'individuo-molecola-uomo corre nella sua schiera e vola lungo la sua linea di forza, dimentico finalmente di quella patologica idiozia che secoli di smarrimento gli decantarono quale libero arbitrio!"

Nel nostro articolo "Riconoscere il comunismo" affermiamo che la soluzione per la specie risiede nell'armonizzazione dell'individuo-molecola con il tutto: le caratteristiche differenziate, in un organismo complesso, sono positive, ne rendono possibile il funzionamento e l'ulteriore evoluzione. Riconoscere il comunismo, dunque, come un futuro che traccia già oggi gli elementi materiali della propria realizzazione. Amadeo Bordiga, al Congresso di Lione del PCd'I nel 1926, disse che la nostra concezione del comunismo non riguarda tesi di dettaglio (sindacali, nazionali, ecc.), ma una precisa visione dell'Universo, della storia e del compito dell'uomo in essa. In giro ci sono "marxisti" che non si rassegnano al fatto che il mondo non ruoti intorno a loro, che lanciano appelli roboanti come se milioni di proletari fossero pronti a seguirli, per poi disperarsi perché non riescono ad influire sulla realtà materiale. Questi ignorano che i militanti comunisti sono prima di tutto strumenti della rivoluzione, la quale non riceve compiti da nessuno, ma è lei a dettarli. Questa forma sociale è quella dell'individualismo, dell'egoismo e della competizione. Gli anticorpi sviluppati dai comunisti non li rendono affatto immuni da queste spinte, l'ideologia dominante è quella della classe dominante. La "nostra" teoria è un valido mezzo per contrastare i virus ideologici prodotti da questa società, ed è, come afferma Marx, una forza materiale:

"L'arma della critica non può certamente sostituire la critica delle armi, la forza materiale deve essere abbattuta dalla forza materiale, ma anche la teoria diviene una forza materiale non appena si impadronisce delle masse."

Non siamo un circolo di studio, un gruppo politico o un partito, siamo un lavoro. La Fondazione n+1 si occupa della difesa di un determinato patrimonio storico, quello della Sinistra Comunista "italiana", e delle elaborazioni che ne derivano. Dati gli attuali rapporti di forza, ci occupiamo principalmente della pubblicazione del materiale di archivio e della rivista, dell'organizzazione di riunioni telematiche e in presenza, delle corrispondenze con i lettori e dei momenti di incontro con gli stessi. Abbiamo subìto un'evoluzione nel tempo, e abbiamo imposto dei caratteri ambientali che dall'evoluzione abbiamo derivato:

"Tutto l'ambiente borghese conduce dunque all'individualismo. La nostra lotta socialista, anti-borghese, la nostra preparazione rivoluzionaria deve essere diretta nel senso di gettare le basi del nuovo ambiente." ("Un programma: l'ambiente", L'Avanguardia, 1913)

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    Durante la teleriunione di martedì sera abbiamo ripreso Antiqua et nova. Nota sul rapporto tra intelligenza artificiale e intelligenza umana, la nota dottrinale pubblicata dalla Chiesa Cattolica il 28 gennaio 2025.

    Nel documento si ribadisce che una macchina non può eguagliare l'intelligenza umana, la quale è frutto dell'afflato divino. Si sostiene che l'IA ha "sofisticate capacità di eseguire compiti, ma non quella di pensare", essendo questa una vocazione della persona umana.

    Evidentemente, non possiamo ragionare allo stesso modo di preti e filosofi. L'evoluzione delle specie e i loro cambiamenti nel tempo, anche repentini, hanno portato alcuni paleontologici e biologi ad adottare una concezione "catastrofica" della fitness (teoria degli equilibri punteggiati), simile a quella elaborata dalla Sinistra Comunista. La teoria dell'evoluzione, al pari di quella della rivoluzione, non concede spazio alla creazione, all'idealismo e a tutto ciò che ne deriva. La borghesia invece ha fatto suo il principio creazionistico del Big Bang, l'irriducibile casualità indeterministica che crea la vita dalla materia.

    L'attuale modo di produzione, basato sulla divisione sociale del lavoro, è per sua natura dicotomico: da una parte c'è la vita, la materia vivente dotata di proprietà individuabili e spiegabili attraverso la sua organizzazione, dall'altra la materia non vivente, fredda ed insensibile, fisicamente diversa dalla prima. La visione dei materialisti è esattamente l'opposto: la nascita della materia vivente e la sua organizzazione è tutt'uno con la genesi e lo sviluppo di nuovi organismi biologici e sociali, come il partito rivoluzionario. Solo il Padreterno racchiude in sé elementi di creazione.

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    La teleriunione di martedì sera è iniziata con il ricordo di Jacques Camatte, mancato lo scorso 19 aprile.

    LibCom, un sito comunista-libertario che ospita anche materiale della Sinistra Comunista "italiana", qualche anno fa ha pubblicato una prefazione scritta da Camatte al testo Struttura economica e sociale della Russia d'oggi, in cui vengono ripresi i punti di Forlì (1952), ovvero il programma immediato della rivoluzione (Elementi della transizione rivoluzionaria, vedi home page del nostro sito). I punti di Forlì sono immediati proprio perché tutti praticabili entro un futuro possibile; non si tratta, quindi, di "rivendicazioni" da realizzare in un avvenire indefinito. Secondo Camatte, invece, essi rappresentano un'"inversione": la specie umana non deve più intraprendere la via del progresso, ma quella della regressione, smettendo di cercare la via della salvezza nella scienza che, di fatto, è diventata uno strumento di repressione e giustificazione di questo mondo.

    Nei suoi testi la Sinistra afferma che il Capitale è ormai un cadavere che ancora cammina. Per Camatte, questo comporta la scomparsa del proletariato e della rivoluzione intesa come processo catastrofico. Egli è stato l'unico ex marxista a formulare una sintesi estrema del distacco necessario dal mondo capitalista, con  la sua formula Ce monde qu'il faut quitter (abbandonare questo mondo), che però non ha alcun senso pratico (ognuno può interpretarla come meglio crede).

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Rivista n°56, dicembre 2024

copertina n° 56

Editoriale: I limiti dell'… inviluppo / Articoli: Il gemello digitale - L'intelligenza al tempo dei Big Data - Donald Trump e il governo del mondo / Rassegna: Il grande malato d'Europa - Il vertice di Kazan - Difendono l'economia, preparano la guerra / Recensione: Ciò che sembrava un mezzo è diventato lo scopo / Doppia direzione: Il lavoro da svolgere oggi - Modo di produzione asiatico? - Un rinnovato interesse per la storia della Sinistra Comunista - Isolazionismo americano post-elettorale?

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Newsletter 245, 19 gennaio 2022

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Viviamo in una società che scoppia. I suoi membri, divisi o raggruppati secondo criteri il più delle volte arbitrari e casuali, non riescono più a darsi un'identità plausibile. La pandemia, invece di compattare gli individui intorno a provvedimenti utili alla salvaguardia della specie, ha aggravato la situazione facendo emergere ataviche tendenze all'irrazionale.

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